GUIDA Margherita di Savoia/La Salina

Nella salina di Margherita di Savoia il sale viene ricavato con un processo di evaporazione delle acque marine.

L'acqua del mare viene incanalata verso la "zona evaporante", un’immensa laguna, in cui le acque si muovono lente e silenziose per 365 giorni l’anno, grazie al lavoro incessante del saliniere, ospitando centinaia di specie di uccelli acquatici che in quest’acqua ricca di vita trovano il loro habitat naturale.

Questa affascinante oasi si compone di una serie concatenata di vasche attraverso cui l'acqua passa seguendo il processo di addensamento e di riduzione di volume con corrispettivo aumento della densità salina. A seguito di questo passaggio, l’acqua raggiunge la "zona salante", dove avviene la precipitazione del sale. A questo punto non resta che far defluire l'acqua rimasta in superficie ed emerge un'immensa distesa di cristalli splendenti.

I cristalli vengono ora lavati con la stessa acqua satura, asciugati con un leggero soffio di aria calda e con un semplice ed antico gesto, setacciati.

La zona umida

La Salina di Margherita di Savoia costituisce anche una delle più grandi wetlands d'Italia, sottoposta a vincolo di tutela in virtù della Convenzione di Ramsar (1971) con la quale vengono identificate in tutto il mondo le Zone Umide d'Importanza Internazionale, habitat di uccelli acquatici.

Annovera circa 100 specie di uccelli diverse fra stanziali e svernanti ed annualmente raggiunge una popolazione di circa 40.000 esemplari.

L'avifauna comprende in massima parte Aironi, Avocette, Cavalieri d'Italia, Svassi, Spatole, Cormorani e l'affascinante Fenicottero Rosa, specie stanziale divenuto il simbolo stesso della città. La presenza di tali d'uccelli da sempre ha attirato la curiosità e la ricerca scientifica dei naturalisti.

Il più famoso di tutti rimane senza dubbio Federico II di Svevia, che istituì presso il Lago Salpi una riserva di caccia presso la quale si dilettava nel suo sport preferito: la caccia col falcone.