GUIDA  Piemonte/Lingua piemontese

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Piemonte/Lingua Piemontese

  • La prima testimonianza della formazione del volgare piemontese venne ritrovata nella Chiesa di Santa Maria Maggiore a Vercelli (un mosaico del pavimento risalente all’anno 1040); la seconda in ordine di tempo è un’iscrizione simile alla precedente e risalente all’anno 1106 individuata nella Chiesa di Sant'Evasio a Casale Monferrato . Il piemontese è una lingua romanza appartenente al gruppo delle lingue gallo-italiche parlate nell'Italia settentrionale. Di forte raccordo tra il lombardo e l'occitano deriva dalla lingua latina innestata sugli idiomi celtici e celto-liguri,dopo l'occupazione romana del Piemonte . Come lingua scritta si usa fin dal XII secolo ma il suo sviluppo si ebbe a decorrere dal 1700, epoca che ha visto la nascita di una letteratura a carattere nazionale (dalla lirica al romanzo, alla tragedia e all'epica). In Piemonte si parlano sei tipi linguistici differenti e l'area linguistica presenta alcune variazioni su temi fonetici, morfo-sintattici e lessicali, dovute ad asincronie più o meno vistose, od originati dal contatto che solo alcuni dialetti hanno avuto con le lingue adiacenti. Il raggruppamento dialettale è tripartito in:
- piemontese occidentale: torinese e cuneese;
- piemontese orientale: astigiano, langarolo, roerino, alto monferrino (acquese), basso monferrino (casalasco), alessandrino, vercellese, biellese e valsesiano;
- canavesano.
Le definizioni classiche per i due settori del piemontese sono Alto-Piemontese (per quello occidentale) e Basso-Piemontese (per quello orientale) in riferimento al corso del Fiume Po . Nel secolo XVIII venne stampata la prima grammatica (incompleta) della lingua piemontese, ad opera del medico Maurizio Pipino ; l'unica versione di una certa completezza è quella di Arturo Aly Belfàdel , pubblicata a Noale nell’anno 1933 e la "Gramàtica Piemontèisa", di Camillo Brero , scritta interamente in piemontese è ancora oggi un riferimento per la lingua letteraria. L'attuale grafia è stata introdotta negli anni trenta del XX secolo dallo scrittore e letterato subalpino Pinin Pacòt e consiste in: venticinque lettere (quattro in più rispetto a quello italiano - ë, j, n- e ò - con cui condivide la maggior parte delle caratteristiche) di cui otto vocali (a, e, ë, i, ò, o, ó e u). Nel 1700 il piemontese era la prima lingua per tutte le classi sociali, tanto da venire utilizzata come lingua di corte, per la celebrazione liturgica e d'insegnamento didattico. Oggi, in generale, è più facile sentire parlare un piemontese stretto e fluente dai nonni o dalle signore al mercato, mentre è più difficile trovare un/a ventenne che discute in dialetto con i propri amici/amiche.
  • Modi di dire :
1. A ven-o giù pere da mulin (Vengono giù pietre da mulino), detto di pioggia intensa e violenta.
2. Avej la pera daré ëd la pòrta (Avere la pietra dietro la porta), detto ironicamente a chi sbadatamente non rinchiude una porta dopo essere passato.
3. Buté ël cul ant la farin-a (Mettere il deretano nella farina), riferito a persona non benestante che sposa una persona ricca.
4. Esse come coj d'Orbassan, ch'a dijo sempre: «Adess andoma», e mai a van (Essere come quelli di Orbassano , che dicono sempre «Adesso andiamo», e non vanno mai).
5. Esse come coj dla Volvera, ch'a dijo sempre: «Adess andoma», e a dan mai la buonasera (Essere come quelli di Volvera, che dicono sempre: «Adesso andiamo»e non danno mai la buonasera).
6. Esse pi long che na giornà sensa pan (Essere più lungo di una giornata senza pane).
7. Fé balé i dent ant un cossòt (Far ballare i denti in una zucchina), ovvero essere in miseria.
8. Feje la barba a n'euv (Far la barba ad un uovo) , ovvero sostenere come novità cose ormai note.
9. Perché se 'l Monvis o l'ha 'l capel ò ch'o fa brut ò ch'o fa bel (Perché se il Monviso ha il cappello, ovvero le nuvole, o farà brutto o farà bello).
10. Sentissi come na barca 'nt in bòsch (Sentirsi come una barca in un bosco) , ovvero sentirsi fuori posto od in grosse difficoltà.
11. 'Smens ëd curios (Semente di curiosi) , si risponde così a chi chiede di che si tratta, per pura curiosità.
12. Tiré i caossèt (Tirare i calzini) , ovvero morire.
13. Trové Gesù Bambin ant l'òrt (Trovare Gesù Bambino nell'orto) detto a chi ha avuto un'imprevedibile fortuna.
  • Indovinelli Piemontesi:
1. J'è quat madame 'nt ël prà - as coro darera e as ciapo pa, lòn ch'a l'é? (Ci sono quattro signore nel prato, si corrono dietro e non si prendono, cos'è?)
2. Da viv le boele 'nt ël còrp - da mòrt ël còrp ent le boele, lòn ch'a l'é? (Da vivo le budella nel corpo, da morto il corpo nelle budella, cos'è?)
3. J'é na còsa gròssa parèj ëd na piòta 'd galin-a - fa la vardia a tuta la cassin-a, cò l'é? (C'è una cosa grossa come una zampa di gallina, fa la guardia a tutta la cascina, cos'è?)
4. J'é na stansion pien ëd cadregon con na balarin-a ch'a bala drinta, cò l'é? (C'è un salone pieno di poltrone con una ballerina che vi balla dentro, cos'è?)
5. J'é 'n botalin pien ëd doe sòrt ëd liquid - as mësciu pa - cò l'é? (C'è una piccola botte di due qualità di liquido, non si mescolano mai, cos'è?)
6. Chi la fa la fa për vendi - chi la cata la dòvra pa - chi la dòvra lo sa pa, cò l'é? (Chi la fabbrica la fa per vendere, chi la compra non la usa, chi la usa non lo sa, cos'è?)
7. Prima ai nass ël fieul - peui ai nass la mare,cò l'è? (Prima nasce il figlio, poi nasce la madre, cos'è?)
8. Ti 't l'has e mi lo dòvro, cò l'é? (Tu ce l'ahi ed io lo uso, cos'è?)
9. Da 'dvent së scursa - da darè së slonga, cò l'é? (Da davanti si accorcia, di dietro si allunga, cos'è?)
10. J'è na còsa che fuma, fuma, ma brusa pa, cò l'é? (C'è una cosa che fuma, fuma, ma non brucia, cos'è?)
11. La mare vërdëtta e la fija rossëtta, cò l'é? (La madre verdolina e la figlia rossetta, cos'è?)
12. J'è quat madame 'n mès al prà che quand a pieuv as bagno pa, cò l'é? (Ci sono quattro signore in mezzo al prato che quando piove non si bagnano, cos'è?)
13. J'è na còsa chë intra 'n grignand e seurt ën piorant, cò l'é? (C'è una cosa che entra ridendo ed esce piangendo,cos'è?)
14. Prima së stira e peui as lava, cò l'é? (Prima si stira e poi si lava, cos'è?)
15. Na còsa larga parèj d'ën tond - fa ciajër a tut ël mond. (Una cosa grande come un piatto, fa luce a tutto il mondo).
16. Ora l'è ciaira, ora l'è scura - mai dòi di a l'istesa mësura. (Ora è chiara, ora è scura, mai due giorni alla stessa misura).