GUIDA  Pompei/Santuario Madonna del Rosario

Da Wiki.
Facciata del Santuario

Indice

Storia

Il Santuario e Bartolo Longo

Era il 1872 quando il giovane avvocato Bartolo Longo, nativo di Latiano, arrivò a Pompei, per gestire, in qualità di amministratore, i possedimenti della Contessa Marianna De Fusco, che in seguito diverrà sua moglie. Al fianco di quest’ultima sacrificherà la sua intera esistenza alla cura e all’assistenza dei diseredati unitamente alla diffusione del culto della Madonna: un’opera meritoria suggellata con la fondazione di uno dei santuari mariani più importanti al Mondo. Eretta in diverse fasi tra il 1876 e il 1891 e progettata da Antonio Cua, docente dell’Università Federico II di Napoli, in origine la basilica era a croce latina con una sola navata e misurava 420 mq. L’architetto partenopeo Giovanni Rispoli disegnò la facciata, iniziata nel maggio del 1893 e inaugurata otto anni più tardi dal Cardinale Raffaele Monaco La Valletta. Il proverbiale Campanile, che domina su gran parte dell’hinterland vesuviano, fu innalzato tra il 1912 e il 1925, su disegno dell’architetto Aristide Leonori, L’afflusso sempre crescente di fedeli impose l’ampliamento della basilica, i cui lavori (progettati e diretti personalmente dall’architetto Monsignor Spirito Maria Chiapetta) tra il 1934 e il 1939, segnarono il passaggio da una a tre navate, pur conservando l’originario impianto a croce latina. Un monumento che Bartolo Longo, in occasione dell’inaugurazione della facciata, volle consacrare alla Pace Universale – come testimonia la scritta “PAX” ai piedi della statua della Vergine –, dal momento che vi avevano contribuito con proprie donazioni i fedeli di ogni parte del mondo. Lo stesso spirito permea oggi la significativa attività legata alle Opere Sociali del Santuario: dall’assistenza ai bambini con il centro diurno polifunzionale “Crescere Insieme” all’accoglienza per gestanti, madri e bambini offerta con “Casa Emanuel”, passando per il centro di ascolto “Myriam” destinato alle persone afflitte da varie emergenze sociali, in particolare alle donne immigrate. Oggi il Santuario, sede di Prelatura Territoriale e Delegazione Pontificia, è nel novero dei luoghi della Cristianità più visitati al Mondo.

L’Icona della Vergine del Rosario

Fu suor Maria Concetta De Litala, del convento del Rosariello di Napoli, a consegnare a Bartolo Longo il Quadro della Madonna del Rosario, che la stessa aveva avuto in custodia da padre Alberto Radente, confessore dell’avvocato illuminato. Il 13 novembre 1875 fu portato a Pompei, avvolto in un lenzuolo su un carro di letame: un evento che i fedeli celebrano ogni anno con una giornata di preghiera, identificandolo con la nascita della Città nuova. La sacra icona (che misura 120x100) ritrae la Madonna in trono con Gesù in braccio, ai piedi della quale ai trovano San Domenico e Santa Caterina da Siena. Successive operazioni di restauro ne ripristinarono la veste autentica, databile intorno al XVII secolo e attribuibile a un esponente della scuola di Luca Giordano.

Descrizione

Basilica della Madonna del Rosario - Particolare

Esterno

Facciata
Il disegno a doppio ordine (ionico quello inferiore, corinzio quello superiore) con portico a tre arcate, ricalca il modello delle basiliche romane. La pietra è la stessa adoperata da Masuccio Secondo per la Torre campanaria della Chiesa di Santa Chiara di Napoli e dal Vanvitelli per la Reggia di Caserta. Al centro campeggia la Loggia Papale, ornata da due colonne in prezioso granito di Finlandia. La facciata culmina al centro con la celebre statua della Vergine del Rosario, in marmo di Carrara, opera di Gaetano Chiaromonte; lateralmente in due tondi che racchiudono un orologio elettrico e una meridiana.
Portico
Strutturato in tre arcate, interamente in travertino, accoglie sul fondo quattro nicchie con le statue in marmo di Padre Ludovico da Casoria, del Beato Luigi Guanella, e dei santi Leonardo Murialdo e Francesca Saverio Cabrini.
Campanile
Esteso per 80m in altezza, ricalca il modello tradizionale delle torri campanarie. L’esterno, in granito grigio con elementi di marmo bianco, riproduce lo stile corinzio e composito, con cinque ordini architettonici rastremati dal basso verso l’alto, raccordati da colonne lucidate a specchio. All’interno un’armatura metallica a castello supporta una scala di ferro di 360 scalini che danno accesso a un suggestivo belvedere sull’area circostante. Sulla cupola svetta una croce gemmata in rame e bronzo, alta 6 m, benedetta da Pio XI.
Locali adiacenti
Sono sviluppati su una rete di quattro grandi corridoi (sulle cui pareti sono assiepati centinaia di ex voto) che danno vita a una serie di cappelle destinate per lo più alla liturgia dei sacramenti e all’accoglienza dei pellegrini. Centrale quella dedicata a Bartolo Longo, realizzata durante i lavori per il Giubileo del 2000, che custodisce sotto l’altare è l’urna con le spoglie del Beato. Di fronte c’è la coeva Cappella delle Confessioni, con trenta confessionali in legno di ciliegio. Meritano una menzione la Cappella della Santa Famiglia con il graffito di Mirco Casaril (1969) che ha per soggetto i matrimoni tra Giuseppe e la Madonna e tra Bartolo Longo e la Contessa De Fusco, e quella intitolata a San Giuseppe Moscati impreziosita da un affresco del maestro Ciro Adrian Ciavolino.
Museo del Santuario
Ospitato al piano interrato, a metà del corridoio est,fu istituito nel 1900 e ampliato in occasione dell’ultimo anno giubilare. La collezione, di tipo storico-artistico, è composta principalmente dagli ex voto del Santuario: argenti, ori, arredi liturgici, arazzi, vetri, avori, coralli, tavolette, ceramiche, presepi napoletani, armature e altri oggetti di valore, raccolti a partire dagli anni della fondazione della basilica.
Cortile interno
Vi si accede attraverso l’ingresso laterale di Via Roma. Oltre alla preziosa scultura bronzea del maestro Carmelo Conte di Latiano, è rinomato per lo scenografico piazzale Giovanni XXIII, nella cui cornice verdeggiante domina, al centro, la statua del Papa Buono (opera di Domenico Ponzi), e sui lati le stazioni della Via Crucis e quelle della Via Lucis.

Interno

Notes.png Vedi: Interno del Santuario

Riferimenti

Mappe

Santuario - foto satellitare
Santuario - foto satellitare