GUIDA  Pont-Saint-Martin/Storia/Polo industriale

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Pont-Saint-Martin/Storia/Polo industriale

  • La piana alluvionale a sud della città ha sempre posseduto tutti i requisiti per essere l’ambiente più adatto all’insediamento di complessi industriali anche per la presenza del Torrente Lys, le cui acque furono sfruttate fin dai primi anni del secolo scorso per la produzione di energia elettrica e, sin a partire dal secolo XVI fino ad oggi, numerosi imprenditori hanno scelto questa località per impiantarvi le loro industrie. Quando ancora l’energia era fornita direttamente dall’acqua e dalla combustione del legno e del carbone, lungo il Torrente Lys già operavano mulini e fucine. Nel 1500 la prima famiglia che si dedicò all’attività di fucinatura fu i Beccour e nel corso del secolo successivo il numero i centri di lavorazione del metallo andò crescendo e la siderurgia locale si sviluppò rigogliosa per arrivare al XVIII secolo, periodo che vide fra i nomi più conosciuti Bernardo Mutta, Giacomo Marchese, Carlo Michetti e Carlo Franceso Gastaldi. Nel XIV secolo avvenne l’espansione industriale, in particolare dell’attività siderurgica, nella quale dominò la scena il nobile François Balthazard Mongenet, nativo della Haute-Saône (Francia) e riparato in Piemonte in seguito alle vicende della Rivoluzione Francese,che grazie anche all’acquisizione di nuovi processi di lavorazione del metallo (che permettevano di ottimizzare e ridurre la quantità di combustibile necessaria per la produzione della ghisa) i prodotti delle ferriere si contraddistinsero sul mercato per il l’ottimo rapporto qualità/prezzo e nello stabilimento si produceva circa la metà del ferro fabbricato in Valle d'Aosta). Alla fine del secolo fu coinvolto anch’esso dalla crisi industriale, una crisi a cui l’arrivo della ferrovia non portò rimedio. All’inizio del 1900, grazie alla scoperta della possibilità di produrre energia elettrica a partire dall’acqua, nacque da parte di una grande società idroelettrica di Milano (la Breda) il progetto di utilizzare le acque del Torrente Lys e di costruire lungo tutto il suo corso dighe, canali, centrali, trasformatori, linee dell’alta tensione, condotte forzate e tutte le strutture necessarie per produrre e portare l’energia alle grandi industrie lombarde. Verso la metà secolo si aprì un nuovo capitolo della storia industriale a cura di un gruppo di imprenditori milanesi (tra cui figurò Carlo Viola) che costituirono una nuova società allo scopo di fabbricare e vendere lastre speciali di ferro e sue leghe: l’ ILSSA (Industria Lamiere Speciali Società per Azioni Carlo Viola). L’assetto territoriale e urbanistico della città, nel corso degli anni, subì le trasformazioni necessarie per fornire alla fabbrica in espansione nuovi spazi e nuovi servizi: per facilitare il traffico dei mezzi pesanti venne costruita la strada di collegamento tra la Strada Statale 26 e lo stabilimento mentre sulla riva sinistra del Torrente vennero edificate le case operaie. A seguito di un decisivo intervento di ristrutturazione, l’ ILSSA fu in grado di mantenere ancora per un ventennio una posizione di rilievo nel settore degli acciai speciali, ma, a partire dal 1980 gli occupati diminuirono rapidamente ed infine nell’anno 1985, dopo più di cinquant’anni del suo ciclo vitale, lo stabilimento cessò di funzionare.
Curiosità:
- Nell’anno 1986 l’area occupata dall’ILSSA venne acquistata dall’Amministrazione Regionale che diede luogo ad una riconversione produttiva attraverso la demolizione dei fabbricati esistenti, la costruzione di adeguate infrastrutture e la realizzazione di nuovi edifici a destinazione produttiva: negli anni 1980 e 1990 si insediano la Dalmine Vetroresine, la Conner, la Zincocelere e la Converter. A decorrere dall’anno 1997 un lotto dell’area è stato destinato ad ospitare il progetto Pepinière d'Entreprises (vds. in Infrastrutture del Territorio) .