GUIDA  Torino/Personalità Illustri/Campo Militare/Capitano artiglieria Franco Balbis

Da Wiki.

Torino/Personalità Illustri/Campo Militare/Capitano artiglieria Franco Balbis

Nacque a Torino il 16 ottobre 1911 ed ivi morì il 5 aprile 1944. Figlio d’insegnanti, frequentò l'Istituto dei Salesiani ad Alassio e poi il Liceo classico d'Oria a Genova . Entrò nella Regia Accademia di Artiglieria e Genio di Torino . Tra il biennio 1933/1935 frequentò la Scuola di Applicazione ed al termine della stessa venne assegnato all’ 8° Reggimento artiglieria "Pasubio" di stanza a Verona . Promosso Capitano nell’anno 1939 venne ammesso alla Scuola Superiore di Guerra ed entrò a far parte del Servizio di Stato Maggiore. Inviato in Nord Africa come volontario, combatté (in forza alla 17^ Divisione fanteria "Pavia" ) il 4 dicembre 1941 ad Ain el Gazala ed il 9 novembre 1942 a El Alamein. Venne poi trasferito a Cirquenizza (in Croazia) e, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, tornò a Torino unendosi ai partigiani del 1° Comitato militare regionale piemontese con il nome di battaglia di "Francis", assumendo principalmente funzioni di organizzazione, collegamento e controspionaggio. Il 31 marzo 1944 fu catturato dai membri della Federazione dei Fasci Repubblicani, incarcerato e processato. Venne condannato a morte a seguito del suo rifiuto ad entrare nell'esercito della Repubblica Sociale e fucilato il 5 aprile nel Poligono Nazionale del Martinetto ( oggi Sacrario del Martinetto ) da un plotone della Guardia Nazionale Repubblicana . E’sepolto nella tomba di famiglia nel cimitero della Frazione Cavoretto e per il coraggio dimostrato gli furono conferite le seguenti Onorificenze:
a. Medaglia d'Oro al valor militare alla memoria, con la seguente motivazione:
Magnifica figura di soldato e di partigiano, subito dopo l'armistizio assumeva la consulenza tecnica del primo Comitato militare piemontese e la direzione di attività di combattimento, prodigandosi con completa dedizione, con illuminata perizia e con superbo sprezzo del pericolo. Catturato, sottoposto a giudizio e condannato a morte, manteneva durante gli strazianti interrogatori e durante tutto il processo il contegno dei forti, ed affrontava con fierezza il plotone di esecuzione cadendo al grido di « Viva l'Italia! ». Fulgida figura di patriota assunto, con l'offerta della propria vita, al cielo degli eroi d’Italia. Torino, 5 aprile 1944.
b. Medaglia d'Argento al valor militare alla memoria, con la seguente motivazione:
Magnifica figura di soldato e di partigiano, subito dopo l'armistizio si metteva a disposizione del C.L.N. piemontese che lo nominava consulente tecnico del primo Comitato militare, affidandogli altresì la direzione del servizio sabotaggi e informazioni. Nell’adempimento di tali difficili compiti si prodigò sempre con energia e col più grande entusiasmo, affrontando non pochi rischi e pericoli. Catturato con gli altri membri del Comitato di liberazione, sottoposto a giudizio e condannato a morte, mantenne, sia durante gli interrogatori, che nel corso del processo e davanti al plotone di esecuzione, fierissimo contegno, rifiutandosi di fare qualsiasi delazione e dicendosi soltanto orgoglioso del dovere compiuto per la liberazione della Patria. Immolava la sua giovane vita al grido di “Viva l’Italia”. Mirabile esempio di abnegazione e ardimento. Torino, 8 settembre 1943-5 aprile 1945.
c. Medaglia di Bronzo al valor militare, con la seguente motivazione:
Ufficiale con funzioni di S. M., durante un ciclo operativo di circa 40 giorni di dura lotta, in condizioni difficili e spesso sotto violenta reazione di bombardamento aereo e concentramento di artiglieria assolveva sempre con entusiasmo i compiti che gli venivano affidati. In una situazione particolarmente delicata durante la pressante azione nemica contro le nostre posizioni di Ain en Gazala, con azione personale svolta sotto il tiro violento di artiglieria, contribuiva al favorevole esito di un combattimento. Esempio di alte virtù militari, sprezzo del pericolo; attaccamento al dovere. Fronte Marmarico, 18 novembre-31 dicembre 1941.
d. Medaglia di bronzo al valor militare, con la seguente motivazione:
Ufficiale in servizio di S.M. addetto al comando di divisione, sempre pronto alle imprese più arrischiate, guidava più volte con perizia e audacia reparti in linea dove più accanita era la lotta e più intenso il tiro dell’artiglieria. In giornate di aspri combattimenti, attraversando di giorno e di notte terreni minati e battuti dal fuoco avversario, riusciva a condurre una colonna di rifornimenti a reparti accerchiati, contribuendo in tal modo a risolvere favorevolmente una critica situazione. A.S., 15-17 luglio 1942.
e la Croce di Ferro di 1^ classe, concessa dalla Germania.
Curiosità:
- A lui sono intitolati: l' Istituto Professionale Statale per Fotografi e Disegnatori Pubblicitari; l’omonimo Ponte sul Fiume Po, tra Corso Bramante e Piazza Muzio Scevola ( vds. in Ponti ) , la Caserma della Polizia di Stato in Corso Valdocco; oltre alla Scuola Elementare della Frazione Cavoretto .