Il signor Angelo Castellano, impiegato del museo delle icone e della tradizione bizantina di Frascineto ci descrive questa caratteristica realtà:
Come è nato il museo?
Il Museo è sorto in Frascineto per volere dell’ Amministrazione Comunale guidata dall’ing. Domenico Braile che ha reso fruibile al pubblico la ricca collezione dell’Archimandrita P. Paolo Lombardo nonché la raccolta del prof. Gaetano Passarelli, della dr.ssa Lucilla Del Guercio, del sig. Manolis Anghelakis, dell’ing.Mario Tazzi e del sig. Antonio Panaiotis Ferrari.
Il Museo, punto di forza e di eccellenza della cultura Bizantina in Calabria, rappresenta un polo di attrazione culturale dedicato all’arte, alla spiritualità, alla storia ed alla liturgia bizantina.
L’intento dell’istituzione non è solo espositivo ma anche informativo sulla funzione delle arti in rapporto al culto secondo i criteri voluti dall’organizzatore, il prof. Gaetano Passatelli
Qual è il patrimonio che lo caratterizza?
Una ricca collezione di oltre 250 icone provenienti da varie località della Russia, Bulgaria, Grecia, Romania e Serbia. Presentano stili e maestranze diversi, fatture di alto livello e popolari. Vi sono icone da chiesa e di devozione familiare espresse in forme e dimensioni varie.
Si possono contemplare icone semplici e popolareggianti accanto quelle impreziosite da cornici e rivestimenti metallici (rize); icone dipinte secondo la tecnica tradizionale (tempera e uovo) accanto a quelle dipinte a tecnica mista (tempera-olio); icone su legno e su smalto; di bronzo o su tela dipinta ad olio. Si tratta in gran parte di icone che coprono un arco di tempo che va dal XVII agli inizi del XX secolo.
Cosa attira di più i visitatori?
Oltre naturalmente al ricco patrimonio iconografico, i paramenti della liturgia bizantina e gli oggetti di arte sacra.
La tradizione bizantina è suggestiva nelle celebrazioni liturgiche perché presenta accanto ad una ricchezza di testi, una grande espressività pregna di simbolismo e di mistica orientale.
Questo perché la liturgia terrena deve essere un riflesso di quella celeste. I paramenti diaconali e sacerdotali con i loro colori, ricami e stoffe particolari, appaiono vicino agli austeri abiti clericali in modo da permettere di avere un’idea dell’abbigliamento quotidiano e di quello rituale nella sua composizione. Sono esposti modelli greci e russi cuciti negli anni ‘30 e ‘40 dal sarto, maestro Francesco Ferrari, di felice memoria, per suo fratello, papàs Sepa, già parroco di Frascineto. Vi sono calici russi, patene, incensieri, lampade e arredi liturgici in argento provenienti dall’ambito balcanico, spesso finemente cesellati secondo le tradizioni dei vari popoli o dovuti a maestranze che operavano sotto influssi stilistici ottomani. La loro disposizione permette non solo di ammirarne la fattura ma soprattutto di conoscere il significato e il loro uso.
Quale opera o collezione le piace personalmente di più?
Diverse sono le opere esposte per le quali nutro un particolare interesse; se ne dovessi citare una direi sicuramente il “Mandilion” (Santo Volto), che rappresenta il volto del Salvatore “Acheropita” cioè non dipinto da mano umana; si tratta del ritratto più antico e fedele delle sembianze di Gesù.
Qual è la valenza didattica del suo patrimonio? Come e con quali risultati si rivolge agli studenti?
Gli studenti che visitano il nostro museo sono particolarmente interessati alla parte propedeutica e didascalica che con l’ausilio di supporti multimediali, ci introducono alla scoperta dell’antica arte dell’iconografia bizantina.
Ci sono appuntamenti clou e rassegne prestigiose da non perdere?
Sono in programma due corsi di iconografia che saranno pianificati nel periodo autunnale.
Il primo di natura teorica sarà un corso storico-teologico-simbolico.
Il secondo è un corso pratico di apprendimento e di esecuzione delle diverse fasi di elaborazione di un icona secondo i metodi tradizionali della tempera e uovo.
Quali sono i servizi che offrite ai visitatori?
Visite guidate, attività didattiche.
Quale ruolo assolve, dal punto di vista sociale e culturale, nell’ambito territoriale?
Il Museo, centro di eccellenza della cultura bizantina in Calabria, a distanza di pochi mesi dalla sua istituzione, è divenuto meta indiscussa e apprezzata di italiani e stranieri nonché elemento di ammirazione per i cultori e gli appassionati del settore.
Il progetto espositivo è stato configurato sull’intero tessuto urbano e, per la prima volta, va ad interpretare e interagire con i luoghi di culto di tradizione bizantina presenti sul territorio portando quindi quel valore aggiunto indispensabile alla crescita ed allo sviluppo di carattere sociale e culturale delle nostre comunità.
Come immagina il museo da qui a dieci anni?
Spero possa essere integrato da altre opere di elevato spessore artistico e visitato anche virtualmente attraverso l’ausilio delle nuove tecnologie.
Riferimenti:
Il Museo delle Icone e della Tradizione Bizantina
Piazza Albania - Frascineto
Telefono 098132688
Pagina Wiki: Frascineto/Museo delle Icone e della Tradizione Bizantina
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