4 Luglio 2008

Una sera al Mercato delle Gaite, ovvero nel Medioevo

di Leonardo Guerrini (Blog Bevagna. Racconti di Viaggio)

Pur soffrendo terribilmente il caldo di questo primo scorcio d’estate, lo scorso sabato decido di fare un giro con dei miei amici per le vie di Bevagna, sapendo della rievocazione medievale che ogni anno si tiene qui, cioè il Mercato delle Gaite. Si tratta di una riproduzione storica in costume, in cui le 4 antiche contrade della città, le Gaite appunto, si sfidano nel rievocare la vita cittadina tra il 1250 e la metà del secolo seguente. Fonte primaria per tutto ciò è il vecchio statuto comunale, opportunamente studiato e dal quale si traggono le preziose informazioni.

Ero già stato, anni prima, a Bevagna. Tuttavia recepisco, con rinnovato stupore, l’estrema cura con cui i bevanati compiono i gesti e i rituali di un mondo così lontano da noi. È abbastanza divertente spiegare ai miei amici, alla loro prima volta a Bevagna e con gli occhi colmi di curiosità, in cosa consiste l’evento. Le sfide si svolgono su più livelli: il mercato, gli antichi mestieri, il tiro con l’arco e l’immancabile sfida a suon di forchette nelle locande, leitmotiv di ogni celebrazione umbra che si rispetti.

La gara che più mi entusiasma è senz’altro quella dei mestieri antichi. O meglio, di quei lavori ancora attuali ma svolti con le tecniche a quel tempo conosciute. È affascinante vedere come si otteneva la seta direttamente dai bachi. Oppure come si producevano dei fogli di carta partendo da vecchi stracci. Per non parlare dell’arte del fabbro, ove veri esperti si cimentano a forgiare pezzi di ferro.

fabbro.jpgCom’è mia abitudine cerco di valorizzare, agli occhi dei novelli visitatori, anche le opere architettoniche che oggi, come allora, fanno da sfondo alla chermesse bevanate. Inizio con una breve descrizione dalla piazza, che ricalca i tratti tipici dei punti di incontro duecenteschi. Di media grandezza, ai suoi margini vede alcune notevoli costruzioni. Ad esempio il Palazzo dei Consoli, risalente addirittura al 1270, con sembianze goticheggianti e attualmente ospitante il bel Teatro F. Torti. Conosco bene questo palcoscenico, poiché anni fa venni ad assistere ad un concerto pianistico della mia cara amica Eleonora. Per forma e dimensioni ricorda incredibilmente il Teatro della Concordia di Monte Castello di Vibio.

Faccio apprezzare un altro capolavoro dello stile romanico umbro, vale a dire la Chiesa di San Silvestro. Se ci fosse un professore d’arte o una guida turistica ne porterebbe ad esempio lo stile architettonico della bella facciata, seppur rimasta incompleta. Per tutta la sera i miei amici non staccano gli occhi da ogni figurante che passa o che si cimenta nelle varie sfide. Effettivamente lo studio che sottende questa manifestazione raccoglie molti studiosi e storici di fama accreditata. Tutto per riproporre fedelmente ogni piccolo gesto e particolare. Il risultato è ottimo!

Memori dell’accenno che avevo fatto sulla competizione tra le Gaite della città, mi domandano chi decreta la contrada vincitrice. Il calcolo è alquanto complicato, poiché l’esito di ognuna delle quattro sfide dà diritto a dei punti, che poi vengono sommati alla conclusione. I giudizi, anche in questo caso, sono espressi da storici e professori di alta fama e competenza. Volete sapere chi ha vinto quest’anno? La Gaita di San Pietro, che si è aggiudicata il Palio per l’edizione 2008. Chiusi i battenti, c’è da scommetterci che gli organizzatori si metteranno presto al lavoro per migliorare la prossima edizione, coinvolgendo sempre più persone. E immagino che i miei amici, nel 2009, li ritroverò nuovamente a Bevagna, per “subire” il fascino di questo tuffo nel Medioevo.

(Foto di Sonia Fantoli in licenza Creative Commons)

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