Il nostro viaggio comincia alla scoperta di un piccolo ma bellissimo comune della bassa Bologna. Il suo nome è San Pietro in Casale. Già dalla sua denominazione capiamo che si tratta di una località di campagna legata ai frutti della propria terra, che, con l’esperienza e maestria dei suoi abitanti, sono divenuti principale fonte di sostentamento nonché vanto e vetrina per un’intera regione.
Le atmosfere bucoliche sono ricreate grazie alla pianura e ai colli, che, qui, formano una splendide cornice naturale. A ben guardare, con una sorta di strategica distanza, l’intero panorama appare ai nostri occhi come un poetico dipinto dalla linee semplici e color pastello , dove l’azzurro, sempre tenue, traccia i sinuosi confini tra il canale del Reno e le valli circostanti. Proprio queste, anni fa, hanno svelato dal loro seno antichi reperti di epoca romana. Vasi pregiati, lapidi e sarcofagi che testimoniano quanto la città sia antica e quanto sia stata generosa, nel corso dei secoli, verso i suoi abitanti.
Ma la storia, in questo angolo di Romagna, non è di passaggio. Essa, infatti, ha avuto la sua importanza nel medioevo, facendo di San Pietro un fortino militare per la provincia, e in epoca Bonapartista, quando lo stesso generale decretò per la città l’autonomia comunale. Ma è con la Seconda Guerra Mondiale che San Pietro in Casale, raggiunse il suo più alto momento di gloria. Essa, infatti, diede i natali a valorosi partigiani impegnati nella lotta al nazifascismo. Ancora oggi vengono commemorati i nomi di coloro, che, nel 1944, contribuirono a rendere la penisola finalmente libera da autoritarismi e dittature.
Ma pensare solo al paesaggio o alla cronache storiche si potrebbe incorrere nell’errore che la nostra sia solo una bella città tranquilla (fin troppo) e che vive di ricordi. Giammai! La vivacità di San Pietro è citata in tutte le guide dell’Emilia-Romagna. Vengono elencate, infatti, le tante feste popolari o i concerti che attirano, di volta in volta, migliaia di visitatori.
Tra gli eventi più noti vi è senz’altro il Carnevale, seguitissimo e coloratissimo. Ricco di carri allegorici e costumi confezionati in sartorie artigianali; questo è rivolto in particolar modo, al mondo dei ragazzi, che proprio in questa città, possono godere di spazi e servizi appositamente ideati per loro.
Altra manifestazione, che ospita fra l’altro personaggi celebri del mondo dello spettacolo, è la Sagra Aemiliana. All’evento si dovrebbe dedicare, per così dire, un intero articolo perché il programma è vastissimo in quanto creato per tutto il mese di giugno. Si va dai concerti, alle degustazioni di piatti tipici o alle feste folcloristiche. Insomma ce n’è per tutti i gusti e per tutte le età.
Soffermandoci per un momento solo sugli itinerari gastronomici, scopriamo quanto questa cucina sia ricca e variegata. Nel menù regnano incontrastati, senza alcun ombra di dubbio, i primi che si presentano in maestosi esemplari di tortellini ripieni con ricotta e spinaci al burro e salvia o anche lasagne al forno e pasta al ragù. Tutte rigorosamente fatte in casa. I secondi, invece, li degustiamo a base di pesce fritto o alla piastra. Frumento, mais e frutta completano il quadro di una cucina molto ricca si, ma anche particolarmente colorata e allegra.
A questo punto, per smaltire tutto ciò che abbiamo gustato sul pianeta “estasi culinaria” ci resta solo da visitare l’arte di San Pietro in Casale che qui in verità, non manca di sicuro.
Se ci incamminiamo nella principale Piazza dei Martiri della Liberazione, ammiriamo i tanti palazzi settecenteschi che essa abbraccia. Al loro interno vi sono custoditi diversi affreschi di grande pregio; tra questi vi è quello raffigurante la Sacra Famiglia.
Non allontanandoci troppo dal centro scorgiamo la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo di epoca romana, ai cui lati è posto un campanile romanico in laterzio risalente al X-XI secolo.
Questi, però, sono solo alcuni dei tesori cittadini. La lista è lunga e comprende numerose ville antiche nonché musei dedicati ai più illustri artisti locali, le cui sale, vengono destinate periodicamente a mostre importanti.
Non di solo campagna vive, dunque, la nostra San Pietro in Casale, che come abbiamo visto non ha nulla da invidiare ai grandi centri della nostra Italia.
(Foto 1 e 2 di Vincenzo Tuccio in Pubblico Dominio)
1 commento a “Sapor di Romagna”
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Dubito che si possa parlare di Romagna parlando di questa localtà.
Pietro Zangheri fissava il confine della Romagna a nord identificadolo con Il fiume Sillaro.