La regalità di un Bozzolo

Villa Della Porta Bozzolo

Da diversi mesi abito nella provincia di Varese e mi piace scoprire le bellezze che essa possiede. Tra i vari comuni che ho visitato, ognuno con una caratteristica affascinante, sono rimasta colpita da Casalzuigno, dove sono andata più volte.

Il comune si trova nel territorio della Valcuvia vicino al lago Maggiore e a poca distanza dalla Svizzera. Il paese è diviso in diverse frazioni chiamate rispettivamente Zuigno, che comprende le piccole località di Aga e Sanda, la frazione di Casale e quella di Arcumeggia, quest’ultima molto famosa in quanto alcuni artisti dipinsero il luogo in una maniera talmente bella da attrarre l’attenzione dell’Ente Provinciale per il Turismo che nel 1956 lo trasformò in un borgo dipinto.

Casalzuigno fu eletta nel lontano XVII secolo dalla famiglia Della porta come sede di campagna, in seguito fu scelta come vera e propria nobile dimora tanto che oggi si può ancora ammirare la bellissima Villa di origine Cinquecentesca con le sue sale affrescate e i suoi giardini all’italiana.
La mia attenzione fu attirata prevalentemente da questa villa. Il suo esatto nome è Villa Della Porta Bozzolo ed è ora di proprietà del FAI-Fondo Ambientale Italiano.

La prima volta che vi andai era chiusa, riuscii solo ad ammirarne l’esterno e un pezzetto di ingresso del giardino, ma già a quella vista me ne innamorai. Così riprovai ad andarci in primavera, sfortunatamente non avevo con me la macchina fotografica per immortalarne le bellezze ma esistono i cellulari e, per quanto non siano di alta qualità le foto che ne emersero, fu sempre meglio che niente!

Parcheggiai la macchina nell’ampio parcheggio dinnanzi al palazzo e la prima cosa che potei ammirare fu il vecchio lavatoio che grazie alla cura del FAI e alla tettoia, oggi è conservata in ottimo stato. Mi diressi poi verso l’ingresso, non dovetti pagare un vero e proprio biglietto in quanto l’ingresso è libero ma chiunque vuole può dare un’offerta che è sicuramente ben gradita dal FAI per il mantenimento delle opere.

Prima di dirigermi verso lo splendido giardino, che avevo già ammirato al mio arrivo, mi diressi all’interno della villa. Visitai la cucina al piano terra e alcune stanze aperte al pubblico al piano superiore. Erano una più bella dell’altra. Le decorazioni interne vengono considerate le più sofisticate e unitarie del Settecento lombardo e, secondo alcune fonti, vengono attribuite alla bottega del varesino Magatti. La cosa molto carina era la possibilità di avere una guida tutta per sé che ti spiegava tutti i segreti delle stanze e della villa stessa. La guida era molto particolare perché erano dei ragazzini delle scuole che insieme ai loro compagni e indirizzati dalle insegnanti, si erano preparati a livello storico e culturale e, con il supporto di appunti, si erano trasformati in perfetti ciceroni! Mi fece sorridere di piacere sentirli chiacchierare alla fine del turno su come erano andati i loro tour e su chi fosse stato il più bravo. Mi piacque l’iniziativa. Credo che per questi ragazzi sia stato un modo divertente per imparare e per diventare più responsabili catapultandosi nel mondo del lavoro.

I Giardini

Lasciai i fanciulli e andai ad ammirare il fantastico giardino barocco. Nella parte centrale vi è una imponente scalinata parallela alla villa. Ai lati della scala vi sono quattro terrazze con parapetti in pietra e un sacco di verde, chiamato il teatro, chiuso da una grande fontana. Lo scosceso viale laterale è ricco di cipressi che trasformano i dintorni in un fitto bosco.
In più tutto intorno alla villa sono ancora conservate le antiche stalle, le scuderie, i granai, le cantine e il torchio che mi lasciò senza fiato.

L’Italia è realmente un territorio vasto di ricchezza, sta a noi cercarle e svelarne le bellezze!!

(Foto uno e due di INOX58 )