C’è un piccolo paesino in provincia di Campobasso con caratteristiche geografiche e storiche del tutto particolari. Posto ad una quota basso-collinare, in cima ad un grande poggio, termina direttamente sul Mare Adriatico. Il suo nome è Montenero di Bisaccia, noto ai più per essere il paese di Antonio di Pietro. Ecco cos’altro riserva, tra sorprese tradizionali e culinarie.
Campobasso una città a misura d’uomo, dove la vita scorre serena, tra le mura del borgo antico e le vie dello shopping del centro. Nel cuore del Molise venite a scoprire l’aria pulita e il profumo dei dolcetti al mosto.
Un paese che sembra sorreggere la sua chiesa, la quale a sua volta pare volersi nascondere nella montagna. Un luogo suggestivo, fatto di grotte e storie antiche, di vita nuova e passata, che ogni anno rinnovano le più remote tradizioni.
Lì dove tutto in apparenza sembra essere preda del tedio e della disaffezione, un nobile sentimento sopravvive ai secoli, al boom economico e alla miseria. Salcito è per il Sindaco il luogo ideale per i forti moti dell’animo, lirica “sorgente” di giovani innamoramenti che sposano per sempre questa terra. Manca davvero tutto, tranne una sola, granitica, speranza.
“Sine pecunia non cantantur missae” dicevano i nostri antenati, ma a Spinete pur con limitate risorse si riesce a fare qualche piccolo miracolo. Quello più grande è iniziato anni addietro, ma oggi sta dando i suoi frutti migliori, con tanto di lode. In una comunità che mangia pane e lavoro l’unico otium consentito è quello, di ciceroniana dignità, dello studio certosino. Con quali risultati? Basta tendere l’orecchio agli echi d’oltreoceano.
Tra ciò che inquieta paesi vicini e lontani e Guardiaregia c’è un profondo precipizio, parola di Sindaco. Ai piedi del maestoso Mutria la natura fa grande mostra dei suoi luoghi più sublimi, tra antri irraggiungibili e selvaggi canyon, ma anche del suo volto più terrificante e distruttivo. Quando non si sa più qual è l’inizio della strada, proseguire costa grandi sacrifici e privazioni. Il domani è incerto, inutile guardare dietro l’angolo.
Non lesina suggestioni pittoriche il Sindaco per ritrarre la sua Mafalda, scelta di qualità e sicurezza per giovani e lavoratori. Le storie che si ascoltano da queste parti narrano di un amore per il prossimo che può nascere soltanto dalla fatica, dalla povertà e dal dolore. Il salto dalla cultura contadina all’avanguardia scientifica potrebbe essere più breve di quel che sembra, se c’è qualcuno che ci crede.
Lo sapete che il primo Gatorade è nato in Molise? In questo vero e proprio Far West d’Italia, fra mandriani e transumanza, i pastori avevano la loro versione di integratori dietetici. Un po’ pesanti, certo! Ma per essere ricostituenti, resuscitavano i morti! Il tratturo non ci porta nel Klondike, ma a Duronia, la terra delle lesche prene di Vincenzina e del ristorante Il Giardino dei Gelsi.
Nascere a Lupara, per il Sindaco, significa aver inscritto nel proprio Dna la parola caparbietà. A essere ostinati si rischia spesso di prendere schiaffi dalla storia. E’ pur vero però che “Chi la dura la vince”, specie se si è in tanti a credere che il meglio del passato può essere recuperato. Più lontano si vive da questi posti, più si finisce calamitati dal suo richiamo di serenità.
Un “folle volo” è quello che ha catapultato Carlo da un luogo-non luogo, terminale di emancipazioni liceali, al “quotidiano delle edicole” punto d’osservazione privilegiato per individuare nella multietnica realtà di Portocannone l’“ago nel pagliaio”. La miccia culturale della sua città non ha ancora raggiunto la “detonazione” giusta per varcare i confini del basso-molise. Il suo “scribacchiare” responsabile ha dato forma e voce alle ragioni di un popolo dalla bontà innata.
Le gesta di Rolando, del Pagatore di Guglionesi, si compiono in cucina ma al posto della Durlindana egli reca con sè sapidi caciocavalli podolici, bianche mozzarelle di Bojano, mentre le trecce di fanciulla sono sostituite dalle più flagranti trecce di Agnone! Il mistero da risolvere non sarà trovare le spade ma scoprire chi è il pagatore. Occhio al vino… è veramente forte!
Campobasso dei misteri e dell’anima, come nelle rime della poetessa campobassana Nina Guerrizio: “Lame de luce fàucene la notte ecresce nu pagliare ‘é fantaije: pé mmieze a chella paglia a file a file ore va a retruvà l’anema mija”. Parliamo con gli avventori della Grotta di gastronomia e della sagra dei misteri…
Il segreto di una buona cucina? Armonia e complicità fra nuora e suocera. Lo sa bene Gianfranca che ha nella sapienza culinaria della suocera nonna Maria il proprio asso nella manica. Scopriremo che c’è una dieta salutare e tradizionale per puerpere e spose, che vi aspettano a Termoli con la festa di San Basso e un buon bicchiere di Tintillia.
Ripopolare un territorio martoriato, nel passato, dai sismi e dalla disoccupazione è la vera sfida del presente per il Sindaco. Serbando nella memoria l’operato di chi, come Scipione Di Blasio, ha contribuito allo sviluppo del territorio, una comunità giovane e dinamica intende investire nel futuro del paese e nei valori universali della solidarietà e della cultura.