Di seguito riporto una lettera che ci è arrivata sul comune di Letino
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V E R G O G N A ! ! !
Può sembrare strano che una lettera riguardante una gita fuori porta inizi in tal modo, ma chi avrà la pazienza di leggere queste righe non potrà non darmi ragione.
Il tutto è iniziato da una chiacchierata fatta con mio cognato la settimana scorsa per decidere cosa fare nel fine settimana. Appurato che al mare di domenica è quasi impossibile arrivarci, abbiamo deciso di coniugare una passeggiata nella natura con un approfondimento artistico e “speleologico”. E si, perché navigando sul sito della Regione Campania abbiamo scoperto che cliccando sul link “ Turismo e Cultura” si accedeva a “Il portale del Turismo” e, da qui, ad una serie di itinerari suddivisi per temismi. Abbiamo scelto la categoria “Natura e parchi” ed in questa abbiamo scelto l’itinerario “Tra i paesi del Parco del Matese in provincia di Caserta”. Tra i vari comuni presenti nella pagina abbiamo scelto Letino, in quanto si pubblicizzava il bel lago ed il fiume; inoltre si menzionavano delle “grotte del Lete” non raggiungibili agevolmente, ma solo con l’ausilio di guide locali.. Non contenti delle notizie raccolte, provvedevamo, con l’ausilio di un famoso motore di ricerca, ad approfondire l’argomento, scoprendo che Letino offre la possibilità di visitare il castello medioevale, con delle mura poligonali edificate nel neolitico inglobate nello stesso. Nell’area del castello c’è il Santuario della Madonna del Castello, con acquasantiere in onice e altre cose di interesse artistico. Entusiasmati da tutte queste cose da fare e da vedere abbiamo deciso di trascorrere domenica 29 giugno a Letino. Siamo partiti da Napoli non prestissimo, ben consci di dover percorrere 119 km per raggiungere la meta (circa 1 ora e 50 min il tempo di percorrenza) e siamo arrivati nella piazzetta del paese, cercando indicazioni turistiche. Non trovandone, abbiamo continuato a percorrere la strada fino a quando sulla sinistra abbiamo intravisto una freccia indicante il santuario. Giunti sul posto abbiamo trovato un enorme cantiere, tutto transenne e calcinacci, che, chiaramente, precludeva l’accesso sia al Castello che al Santuario. E va bene, ci siamo detti, stanno migliorando le opere d’arte a disposizione dei turisti, fa niente, nascondendo a mala pena la delusione per aver trovato il tutto in ristrutturazione e nulla segnalato sui siti visitati. Ci siamo detti, andiamo alle grotte, e ci siamo recati nella piazzetta principale, già attraversata in precedenza, nel bar del paese per avere informazioni sulle guide. Il titolare, una persona gentilissima e disponibilissima, sentendo le nostre richieste, si è quasi mortificato spiegandoci in primis che il Castello è stato trasformato in un cimitero e che, si, le grotte esistono sul serio, ma che non sono affatto raggiungibili (nemmeno mettendosi d’impegno) né ci sono guide disposte ad accompagnare i turisti. Un avventore presente sul posto, inoltre, ci ha spiegato che il progetto di rendere visitabili le grotte, a suo dire veramente molto belle, viene riproposto ad ogni campagna politica, anche l’ultima, ma poi puntualmente viene disatteso. Sconcertati da quanto appreso ci siamo recati in zona “Miralago”, una strada che costeggia il lago del Matese, fino a raggiungere l’omonimo albergo senza incontrare nulla che potesse stimolare un turista a fermarsi (chioschi per rifocillarsi, per acquistare souvenir, depliant informativi sulla zona, cartoline, niente di niente, a parte una serie di venditori ambulanti di formaggi tipici (?), tra l’altro venduti all’aperto, senza protezione igienica e senza alcuna etichettatura). Ormai delusi ci siamo fermati in un agriturismo a pranzare e questa è stata l’unica nota positiva, in quanto abbiamo mangiato bene e il personale tutto era molto gentile e disponibile. Fermamente decisi a non andar via senza prima vedere il lago di Letino, siamo ritornati nell’abitato e, a causa di totale mancanza di segnaletica, abbiamo chiesto alle persone del posto indicazioni. Per giungere al lago (in prossimità della centrale idroelettrica dell’ENEL) abbiamo percorso una strada stretta che a stento permetteva il passaggio di un auto e che terminava in una specie di slargo che conteneva al massimo due auto. Da qui un sentiero appena abbozzato e con un piccolo tratto di recinzione, tra l’altro fatiscente, conduceva sulla sponda del lago. Ovviamente le persone anziane che erano con noi si sono ben guardate dall’imboccare detto sentiero ed io, che me la cavo egregiamente a passeggiare sullo sterrato, ci stavo per rimettere una caviglia. Siamo quindi ritornati alle macchine e ci siamo diretti verso casa, promettendoci di non ritornare mai più in questi luoghi che sono, si, ricchi di attrazioni turistiche, ma che versano in uno stato di abbandono totale e che sono privi di qualsiasi forma di attenzione verso il turista interessato.
Al Sindaco del Comune di Letino, alle Autorità competenti, agli Enti che si occupano della promozione turistica dei luoghi citati, a tutti coloro che dovrebbero fare e che non fanno io dico
V E R G O G N A ! ! !
Umberto Mollica

