Sono una giornalista che con il marito ha deciso di vivere a Sacco ( alle porte di Roscigno vecchia) nell'Alto Cilento.
Da settembre, in pratica, "bazzico" molto il Parco Nazionale ( che alla dizione "del Cilento e Vallo di Diano" ha voluto aggiungere degli Alburni nella dizione, manco se fosse corto il suo nome).
Per amor di precisione, si tratta di una suberegione del salernitano che presenta caratteristiche geomorfologiche particolari.
La presenza di carsismo consistente ne fan meta di visite per speleologici e "affini", tanto per citare qualche dati.
Averlo voluto Parco lo ha depauperato, creando, per esempio, il grosso problema per i contadini dei cinghiali: questi ungulati stanno rovinando tutto.
In pratica, il suddetto Parco è un Ente creato sulla carta, ma che non viene gestito (anche per inettitudine) degli amministratori.
Ieri, dopo "tallonamenti" di settimane, a casa mia ho incontrato tre speleologici ( due eran anche geologici) del Gruppo Speleologico del Vallo di Diano.
La conversazione si è trasformata in una corposa intervista anche perchè mi han messo a disposizione i loro video; un paio documentano l'azione didattica e non solo ed è stato realizzato in accordo con Legaambiente.
Il 28 aprile e il 5 maggio il gruppo sarà presente in due scuole a Sant'Angelo a Fasanella, celebre per la grotta usata anche per il culto, per una posizione( sugli Alburni) non meno fascinosa della sua storia.
Saranno due appuntamenti votati alla didattica e dei quali si parlerà poco o nulla sui giornali, ne son certa.
Non fanno notizia, innanzitutto.
Poi parlare delle disgrazie fa più share, si sa.
Ma mi pare il caso di darne notizia qua, sperando di interessare qualcuno a questo lacerto di Campania, soggetto ad inquinamento, ma paradossalmente del quale si conosce ancora poco.
