"Un Mattino mi sono svegliato" - questo il titolo della manifestazione - sarà l'occasione per denunciare i progetti di ridimensionamento della testata da parte della Caltagirone editore e i pericoli per Napoli e il Sud derivanti da un Mattino ridotto a foglio regionale. Il piano presentato dall'editore contiene drastici tagli del personale (un giornalista su quattro) e la chiusura della redazione di Roma. Per i servizi di politica, economia, cultura nazionali con riflessi diretti per il Mezzogiorno si prevede esplicitamente il ricorso "in maniera organica e continua" a "conoscenze presenti nelle testate del Gruppo". Ovvero al copia-e-incolla di servizi preparati da giornalisti del Messaggero, certo bravissimi - sottolinea il sindacato dei giornalisti - ma privi di una visione meridionalista.
Proprio per illustrare che aspetto avrebbe un Mattino romanizzato il Comitato di redazione ha preparato una prima pagina provocatoria, firmata dai Sette Re di Roma, che nei giorni scorsi è stata consegnata agli azionisti della Caltagirone editore e che sarà distribuita ai partecipanti alla manifestazione del 18 maggio.

