Paesaggi e Giacomo Leopardi

da **photo studio** » ven 03 lug 2009 22:56

Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
De l'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminato
Spazio di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo, ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e 'l suon di lei. Così tra questa
Infinità s'annega il pensier mio:
E 'l naufragar m'è dolce in questo mare

Giacomo Leopardi

Questo dovrebbe essere il concetto di paesaggio.
Qualcosa che dagli occhi ti scenda nell'animo,
che ti faccia gioire della grandezza della natura,
e spaventare per la caducità della vita .

Ma non è da tutti i giorni e non quando lo cerchi.

da **albatros** » sab 04 lug 2009 00:23

Hai postato una delle più belle poesie di Leopardi...insieme a "Vaghe stelle dell'Orsa" :flower:

Ed hai perfettamente ragione, dovrebbe ispirarci tutti...ma non riusciamo più a guardar le stelle, e forse neppure i paesaggi :-)

Permetti?
Postarla sarebbe forse approfittare troppo...e allora:
http://www.leopardi.it/canti22.php

da **MARIO1964** » sab 04 lug 2009 08:56

albatros ha scritto:Hai postato una delle più belle poesie di Leopardi...insieme a "Vaghe stelle dell'Orsa"
Ed hai perfettamente ragione, dovrebbe ispirarci tutti...ma non riusciamo più a guardar le stelle, e forse neppure i paesaggi

Sono assolutamente d' accordo con voi.
Il problema è che anzichè "sedere e mirare", e quindi "far mirare" vogliamo tutti fare colpo, fare sensazione, esibire ed esibirci per sentirci un gradino sopra gli altri, i migliori, "er mejo fico der bigonzo".
Per cui ... prendiamola più bassa :-)