[Ferrara] con Last Minute Market non si butta via niente

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[Ferrara] con Last Minute Market non si butta via niente

Messaggioda Marcello Di Sarno » gio 16 ott 2008 11:23

Tempo di bilanci per il progetto del Last Minute Market messo in campo dal Comune di Ferrara per combattere il fenomeno, diffuso in Italia e in generale in tutto l'Occidente, dello spreco di cibo. Una parentesi di riflessione aperta all'interno della Giornata mondiale dell'alimentazione, che ha consetito di fare il punto sulla validità dello strumento adottato per contrastare l'enorme gap esistente nel settore alimentare tra offerta e domanda.
:arrow: Questi i numeri del progetto per il 2007:
- 51.045 chili di prodotti alimentari ancora commestibili sottratti al macero in un anno e 2.444 euro di prodotti per lattanti recuperati in soli 6 mesi per essere donati ai più bisognosi da 12 negozi del centro storico e dalle 11 Farmacie Comunali;
- i 12 punti vendita partecipanti hanno potuto risparmiare 12.113 euro sulla quota variabile della Tia (Tariffa Igiene Ambientale).
Last Minute Market è nato dallo studio di un gruppo di ricercatori dell'Università di Bologna - Facoltà di Agraria ed è partito nel comune di Ferrara nel novembre 2003 con la collaborazione dell'Amministrazione provinciale e con il sostegno di realtà commerciali della piccola e media distribuzione e di associazioni benefiche.
"In Italia - riporta una nota di Andrea Segrè, Preside della Facoltà d'Agraria dell'Università di Bologna e ideatore del progetto - lo spreco annuo di prodotti alimentari ancora perfettamente consumabili ammonta a 1,5 milioni di tonnellate pari ad un valore di mercato di 4 miliardi di euro. Ogni giorno secondo i dati della FAO, finiscono in discarica o all'incenerimento 4 mila tonnellate di alimenti, il 15% del pane e della pasta che gli italiani acquistano quotidianamente, il 18% della carne e il 12% della verdura e della frutta. Secondo l'Associazione per la Difesa - conclude - e l'Orientamento dei Consumatori (ADOC) ogni nucleo familiare in Italia getta via all'anno 584 euro di prodotti alimentari, pari all'11% circa della spesa annua. Eppure questo immane spreco può essere utile, almeno per qualcuno".

E gli altri comuni dell'Emilia-Romagna si sono attrezzati? Raccontate la vostra personale esperienza.
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