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Messaggioda francesco briganti » dom 27 feb 2011 09:51

Domenica mattina, come sono solito fare ogni volta che mi è possibile, godevo di una passeggiata in macchina con l’anziano genitore e, distrattamente attento alla circolazione, discutevo con lui, variando la conversazione dai massimi sistemi alle banalità più assolute: appagati, ognuno, della presenza dell’altro, in una resipiscenza familiare, che dati gli impegni e la sua tarda età, diventa sempre più rada.
La mattinata era bella, non fredda, e la campagna circostante, data l’ora ancora giovane, mostrava intatta la brina notturna; dai campi a distesa, sempre più riscaldati dal sole, si levava una leggera nebbiolina in dissoluzione e un’aria quasi primaverile sembrava indicare una domenica rilassante e rilassata. Davanti a me, in lontananza, la strada minacciava una curva a destra la cui uscita non era visibile per cui, da patentato esperto, ho istintivamente scalato di marcia e rallentato: non che stessi correndo, ma gli automatismi di chi guida da decenni sono questi e quindi ho affrontato la curva lentamente, ma senza prestarci più dell’attenzione automatica di un pilota impegnato a parlare con il compagno di viaggio.
Cento metri oltre la curva, semi nascosta tra gli alberi della banchina, stazionava una macchina dei vigili urbani davanti al cui cofano una sorta di infernale aggeggio era puntato in direzione della curva mentre due eleganti tutori dell’ordine, in alta uniforme domenicale, quasi sparvieri in caccia, gli facevano da cariatidi di sostegno e ornamento. L’istinto ha subito allertato tutti i miei sensi e qualcosa mi ha fatto presagire che la nostra passeggiata stava per guastarsi in qualche modo : l’alt! che la paletta alzata di uno dei due intimava, mi ha, quasi all’unisono con l’istinto, confermato la sensazione.
“ Patente e libretto “ mi ha detto il milite con quel modo di fare simile ad un sogghigno malevolo e mal nascosto “ Lei è in contravvenzione !“
Sono sceso dall’auto, devo confessarlo, palesemente infastidito, ero certo di non aver commesso infrazioni e quando mi sono sentito dire che avevo sorpassato il limite dei 50 km orari di ben nove (dicasi nove) chilometri, oltre a sentirmi [snip], mi sono anche sentito preso in giro ed ho iniziato una sorta di civilissima, anche se nei toni un po’ ironica, discussione su come tale intransigenza mi sembrasse fuori luogo in una mattinata di domenica, in una strada semideserta di campagna, in un paese dove ciascuno fa ciò che meglio gli aggrada fottendosene di infrangere regole e normative ben più serie ed importanti.
La mia filippica ha evidentemente irritato lo sceriffo del momento il quale, con fare amicale e paternalisticamente punitivo, ha preso ad ispezionare l’auto in tutti i suoi particolari: le frecce, le gomme, il bagagliaio, e dopo un quarto d’ora di inutile ricerca si è portato di nuovo alla sua “pantera” di ordinanza e, parlando più al suo collega che a me:
“ la sua patente è scaduta da 40 giorni e non ha fatto la revisione dell’auto ed io le sequestro la patente …” ha concluso poi girandosi verso di me, quindi “ … e le blocco la macchina! “ ha esclamato come chiosa e sorta di rivalsa da potente; così, mentre l’uno dettava e l’altro scriveva, riga dopo riga e verbale dopo verbale, la fine dell’incontro ha visto le mie finanze decurtate di ben 400 euro, la nostra domenica rovinata, le casse del comune più ricche, ed i vigili soddisfatti di aver assolto al loro compito di tutori dell’ordine e di estemporanei arbitri e giudici nel decidere chi sanzionare e chi no e quanto sanzionare, novelli esattori di tasse mascherate.
Ognuno di noi è, nell’arco della sua vita, per gran parte del tempo impegnato. C’è lo studio, c’è il lavoro, c’è la ricerca di un lavoro, c’è il desiderio sacrosanto di godere di quel poco di tempo libero rimasto per soddisfare i propri interessi le proprie passioni, i propri affetti.
Capita, perciò, che tra le tante cose da fare, qualcuna di queste, venga dimenticata: magari perché è incentrata su di una spesa che si giudica inconsciamente inutilmente vessatoria, o perché i soldi necessari sono serviti o serviranno per qualcosa di più urgente o forse perché, quei soldi semplicemente non ci sono o solo per pura e casuale dimenticanza. E’ vero che la legge non ammette ignoranza e non riconosce come scusante una dimenticanza spesso, per altro, portata a giustificazione da furbi professionali, ma ciò detto è altrettanto vero che uno dei principi della giustizia è quello secondo cui “ in dubio absolve” cioè prevale su ogni altra considerazione, ed in mancanza di prove contrarie, la presunzione di innocenza, ragione per cui la parola di un cittadino, ancorché non recidivo, dovrebbe pur valere qualcosa; il fatto è che in questo nostro paese le condizioni generali sono oramai tali per cui tali considerazioni sono soggette al libero arbitrio di ognuno che ha, in quale che sia il modo, in mano una picccola o grande leva di potere.
Succede così che il vigile decida arbitrariamente chi sanzionare e chi fraternamente ammonire; succede così che una visita medica alla Saub sia fattibile in tempi più o meno brevi in funzione delle amicizie che si hanno o della disponibilità economica che si possiede; che si possano, più o meno impunemente, sovvertire regolamenti, precedenze, obblighi; che ci si possa sentire autorizzati a crearsi un proprio dio (stato) a cui credere in funzione del fatto che il dio (stato) a cui dovremmo credere è diventato menefreghista, grassatore, inadempiente, infingardo, egoista, strafottente, incomprensibile e totalmente indifferente ai problemi dei suoi figli (cittadini) ed i suoi preti (ministri o funzionari che siano) hanno come scopo primo ed ultimo quello di servirsi del dio (stato) e della carica che occupano, spessissimo indegnamente, al solo scopo di arricchire sé stessi, la propria cerca parentale ed amicale, i propri interessi.
A proposito, non sarà che ciò che Report in una non lontana trasmissione ha documentato accadere in alcuni comuni di questo paese, è prassi consolidata ed attuata dappertutto?
Non sapete a cosa mi riferisco?
Semplicemente al fatto che in alcune zone ai vigili viene riconosciuta una percentuale sulle multe che APPIOPPANO A COLORO DI CUI NON GLIENE FREGA NIENTE … .
Ultima modifica di Massimo Di Bello il dom 27 feb 2011 14:39, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Massimo Di Bello » dom 27 feb 2011 14:48

Ciao Francesco,
benvenuto nel forum.
Mi dispiace ma non riesco ad essere solidale con te.
e quando mi sono sentito dire che avevo sorpassato il limite dei 50 km orari di ben nove (dicasi nove) chilometri

quindi il LIMITE non era di 59 km orari, ma appunto 50, li hai superati, i vigili urbani hanno fatto il loro dovere a multarti,
se tu avessi rispettato il limite orario non avresti avuto la multa

purtroppo in Italia si tende a sottovalutare l'importanza di rispettare il codice della strada, con le evitabili nefaste conseguenze.
Non rispettare le regole, magari non comporta problemi per il 99,9% delle volte, dando un falso senso di sicurezza di poter fare quello che si vuole,
ma poi capitano delle situazioni particolari, ed ecco che quel 0,1% vuol dire far del male agli altri, a se stessi e ai propri cari che sono con noi in auto.

Bisogna rispettare il codice della strada non per evitare le multe, ma per rispetto di se stessi e di tutti gli altri

Ricordo le statistiche:
Nel 2009 gli incidenti stradali rilevati in Italia sono stati 215.405,
causando il decesso di 4.237 persone, mentre altre 307.258 hanno subito lesioni di diversa gravità.
Ciò significa che ogni giorno, durante il 2009, si sono verificati mediamente 590 incidenti stradali che hanno comportato lesioni alle persone,
precisamente la morte di 12 persone e il ferimento di altre 84

(vedi report ACI)
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Messaggioda francesco briganti » dom 27 feb 2011 16:15

caro amico,
il senso del mio racconto sta non nel negare l'infrazione che inequivocabilmente c'è, l'ho ammessa !.
Il senso del racconto sta nel essere stato estratto a sorte in una lotteria a cui non ho chiesto di partecipare, perchè di questo si tratta. Data per accettata la tua analisi ed i dati che tu riporti, data per sicura l'infrazione, l'iniquità della cosa consiste nella parcellizzazione dei controlli fatti che sono funzione della discrezione del vigile o del poliziotto soggetto del controllo, nel sua assoluta discrezionalità nel comminare la sanzione in funzione del suo umore del momento, in funzione del grado di conoscenza intercorrente con il contravventore; in funzione dei bisogni economici del comune che esso controllore rappresenta, in funzione della fortuna o sfortuna del contravventore, della percentuale che dalla sanzione erogata il controllere ricava ed ... eccetera eccetera eccetera.
In uno stato che avesse a cuore l'effettibva legalità del sistema si impone al cittadino che dichiara la sua dimenticanza di provvedere nel termine minimo alla sanatoria del difetto e dopo di che si passa alla applicazione della sanzione: nel mio caso, io so per certo che il controllore, di cui non sono amico, ma con il quale ho conoscenze in comune, svolge il suo compito usando due pesi e due misure rapportandosi in maniera diversa a seconda del grado di maggiore amicizia o conoscenza o parentela che ha con il contravventore. In questo paese dimenticato dal Signore, questa purtroppo non è una eccezione, è la regola : per cui ecco provata la teoria della lotteria: se mi avesse fermato un amico, me la sarei cavata con un'invito a mettermi in regola viceversa sono incappato in 400 eu di contravvenzione.
Ma voglio ancora aggiungere una cosa di ordine diverso ma di assoluta ed inconfutabile realtà: e se quei 400 eu mi dovessero servire per vivere? e se non avessi potuto fare il rinnovo della patente per mancanza di fondi? aggiungere alle mie difficoltà, ulteriori 400 eu di preoccupazioni e difficoltà risolve il problema dell'inadempienza? E se poi, ed infine, non potendo pagare i 400 eu, finisco nelle mani usuraie di equitalia per cui quei 400 eu diventano in breve mille e più, questa è giustizia nel mentre che i parlamentari nel decreto 1000 proroghe sanciscono che i partiti non devono pagare le multe per affissione illecita?
Se puoi dammi una risposta in linea di giustizia, perchè si sa, e la cosa non può sfuggirti, legge e giustizia, in questo paese in special modo, sono due cose assolutamente diverse e spesso in contraddizione tra loro.
Il resto sono chiacchiere e filosofia.
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Messaggioda Massimo Di Bello » mar 01 mar 2011 22:38

francesco briganti ha scritto:caro amico,
il senso del mio racconto sta non nel negare l'infrazione che inequivocabilmente c'è, l'ho ammessa !.

ok, quindi la multa in sé era meritata ;-)

Il senso del racconto sta nel essere stato estratto a sorte in una lotteria a cui non ho chiesto di partecipare

capisco, anche per quello che dici dopo, cosa intendi per la "lotteria",
ma appunto hai chiesto tu di parteciparvi!
Nel momento in cui non hai rispettato il limite di velocità,
ti sei messo in condizioni di essere multato.

Coloro che invece per davvero non hanno chiesto di partecipare a questa lotteria,
sono le vittime innocenti della strada,
pedoni e altri automobilisti, che sono coinvolti in incidenti stradali senza averne nessuna responsabilità.
A volte muoiono, altre volte hanno la vita rovinata a causa dei danni subiti

perchè di questo si tratta. Data per accettata la tua analisi ed i dati che tu riporti, data per sicura l'infrazione, l'iniquità della cosa consiste nella parcellizzazione dei controlli fatti che sono funzione della discrezione del vigile o del poliziotto soggetto del controllo, nel sua assoluta discrezionalità nel comminare la sanzione in funzione del suo umore del momento, in funzione del grado di conoscenza intercorrente con il contravventore; in funzione dei bisogni economici del comune che esso controllore rappresenta, in funzione della fortuna o sfortuna del contravventore, della percentuale che dalla sanzione erogata il controllere ricava ed ... eccetera eccetera eccetera.
In uno stato che avesse a cuore l'effettibva legalità del sistema si impone al cittadino che dichiara la sua dimenticanza di provvedere nel termine minimo alla sanatoria del difetto e dopo di che si passa alla applicazione della sanzione: nel mio caso, io so per certo che il controllore, di cui non sono amico, ma con il quale ho conoscenze in comune, svolge il suo compito usando due pesi e due misure rapportandosi in maniera diversa a seconda del grado di maggiore amicizia o conoscenza o parentela che ha con il contravventore.


Su questo hai più che ragione,
solo che non dovresti protestare quando il vigile fa la multa giustamente,
ma appunto quando non la fa e la dovrebbe invece fare

al di là di eventuali comportamenti illeciti da parte dei vigili,
è chiaro però che non tutti quelli che compiono una infrazione vengono multati,
non è che ci può essere un vigile appresso ad ogni automobilista,
quindi è comunque volendo una "lotteria", ma appunto basta non violare le regole
e si evita non solo potenziali multe ma di essere causa di incidenti

In questo paese dimenticato dal Signore, questa purtroppo non è una eccezione, è la regola : per cui ecco provata la teoria della lotteria: se mi avesse fermato un amico, me la sarei cavata con un'invito a mettermi in regola viceversa sono incappato in 400 eu di contravvenzione.


Eheh, mi hai fatto ricordare un film di Alberto Sordi, dove faceva il vigile, inizialmente ligio al dovere, tanto da fare la multa al Sindaco che correva su una curva,
dopo varie peripezie, si "ammorbidisce" e sulla stessa curva quando vede il sindaco frecciare con la sua auto,
non lo ferma e anzi ferma le altre auto per farlo passare più comodamente e... boom! Il sindaco si accappotta con l'auto e ne guadagna una bella ingessatura.

Probabilmente ti è stato più amico il vigile che ti ha fatto la multa,
che quello che non te l'avrebbe fatta.
Ti potrebbe avere salvato la vita.

Ma voglio ancora aggiungere una cosa di ordine diverso ma di assoluta ed inconfutabile realtà: e se quei 400 eu mi dovessero servire per vivere? e se non avessi potuto fare il rinnovo della patente per mancanza di fondi? aggiungere alle mie difficoltà, ulteriori 400 eu di preoccupazioni e difficoltà risolve il problema dell'inadempienza? E se poi, ed infine, non potendo pagare i 400 eu, finisco nelle mani usuraie di equitalia per cui quei 400 eu diventano in breve mille e più


Va be', allora non diamo più nessuna multa a nessuno per nessun motivo, altrimenti lo possiamo mettere in difficoltà.
Se qualcuno ti sfonda la tua auto, non gli facciamo pagare i danni altrimenti va a finire che va in mano agli usurai.
Hai tutta la comprensione umana, ma nel momento in cui si violano le norme bisogna mettere in conto le conseguenze.

questa è giustizia nel mentre che i parlamentari nel decreto 1000 proroghe sanciscono che i partiti non devono pagare le multe per affissione illecita?

Questo è vero, purtroppo abbiamo una classe politica che non dà il buon esempio.
Se vogliamo allargare lo sguardo, il problema di fondo dell'Italia, non è il fatto che molti politici non hanno un senso dell'onestà,
ma che siamo noi i primi che spesso non l'abbiamo,
per questo sempre di più i politici non si vergognano nemmeno di quello che fanno,
anzi a volte ammettono le malefatte apertamente, tanto sanno che molti italiani avrebbero fatto lo stesso al loro posto

Se vogliamo che l'Italia cresca e migliori,
dobbiamo cominciare... a cercare noi prima di tutto ad essere onesti e a comportarci correttamente,
sono sicuro che così potremmo persino ritrovarci una classe politica migliore

Se puoi dammi una risposta in linea di giustizia, perchè si sa, e la cosa non può sfuggirti, legge e giustizia, in questo paese in special modo, sono due cose assolutamente diverse e spesso in contraddizione tra loro.

Difendiamo noi per primi la legalità e a quel punto potremmo avere tutta la forza morale per far sì che anche il Paese migliori.
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Messaggioda Massimo Di Bello » mar 01 mar 2011 22:41

Ecco qui, ti ho trovato anche la clip del film di Alberto Sordi
;-)

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