Marcofax2 ha scritto:Salve,
Mi intrometto da ignorante: Leonardo non ha fatto una foto a "Monna Lisa", nessuno nega che sia lei, e che sia ben ritratta. Il concetto di fotografia non può essere a tal punto chiuso e limitato, molti Maestri erano in primis "grandi stampatori". Ci permetteremo mai di muvere critiche ad Ansel Adams?
Ciao.
Purtroppo quel concetto di fotografia di cui parli se ne è andato tante volte a farsi benedire ... perché ognuno di noi ne avrà uno tutto suo personale.
C'è chi dirà che la fotografia deve essere per forza la rappresentazione della realtà, senza intervento o mediazione alcuna e c'è chi dirà, invece, che la realtà non è quella che vediamo, ma quella che interpretiamo; c'è chi vede il mondo solo con colori esasperati al massimo della loro densità e chi lo vede solo in bianco e nero.
Per tanta gente qualsiasi intervento che vada oltre la corretta riproduzione dell'immagine sembra essere negativo, da stigmatizzare.
Fotografia è, soprattutto, usare materiale sensibile alla luce per ottenere delle immagini; reali o non reali, non è quello il problema. In passato molti fotografi "artisti" crearono immagini impressionando direttamente la superficie sensibile di una pellicola o della carta, senza fotocamera; i risultati sono di un grafismo esasperato, ma credo che a nessuno verrà mai in testa di negare la loro caratteristica di fotografia, solo perché si può ottenere lo stesso risultato disegnando con una matita.
Quanti fotografi hanno dato di colla e di forbici per fare montaggi, anche quella era (ed è) fotografia.
Se vogliamo dire, anche una qualsiasi foto in bianco e nero non rappresenta la "reale" realtà, ma nessuno mai dirà che quella non una fotografia. Eppure la realtà che noi vediamo è a colori! Stesso discorso, al contrario, si potrebbe fare per quei fotografi che hanno usato esasperare i colori con l'uso di particolari pellicole, filtri e procedimenti di stampa.
Oggi, con il digitale, il discorso si fa inevitabilmente diverso, forse anche più complesso. La tecnologia ci ha messo tra le mani strumenti potentissimi che un tempo erano appannaggio di solo pochi danarosi eletti. Un qualsiasi computer da poche centinaia di euro ci permette di utilizzare software di grande efficacia; le fotocamere, inoltre, si sono sofisticate sempre più e l'immagine digitale è ancor più manipolabile di quanto lo fosse la pellicola.
Ecco, oggi, forse, proprio qui sta il nocciolo del problema: la fotografia è alla portata di tutti nelle proprie case; è uscita da quei laboratori in cui non accedevamo; la camera oscura si è fatta chiara e con essa si è aperta la strada alla sperimentazione domestica.
HDR-maschere di contrasto-fltri-plugin, e chi più ne ha più ne metta, sono qui nel nostro computer; la fotografia ha perso quella sua aura di mistero che la ha contraddistinta per decenni e il fotografo non è più l'alchimista che mescola intrugli chimici nel buio della sua camera oscura.
Allo stesso tempo, però, la massificazione della fotografia ha creato schiere di fotografi improbabili (basta recarsi in una qualsiasi città d'arte e guardarsi intorno, semplicemente) con al collo gli ultimi ritrovati tecnologici, autentici simulacri di una "religione" professata nei vari blog, forum e news-group.
Per non parlare dell'analfabetismo fotografico che ne è derivato, ma questo è un altro argomento.
