Comuni-Italiani.it

Credo di aver ben guardato e di non aver trovato thread simili (semmai, chiedo perdono )

Qui si parla (e giustamente) molto di fotografia, di tecnica soprattutto ed anche un po' dei suoi aspetti linguistici.
Una cosa che mi è sempre piaciuto fare, prima con i libri e le riviste specializzate e oggi anche con internet, è stato osservare, studiandole, le foto dei Maestri, sia del passato che contemporanei, sia per ricavarne insegnamenti e spunti che semplicemente per goderne della bellezza.
Cosa ne pensate se in questo thread cominciassimo a "sfogliare" qualche bella immagine?
Chi comincia a proporre cosa?

ottima idea!

Comincio io con una foto, che anche se non bellissima, viene indicata come la "prima fotografia" della storia

è del 1826 di Nicéphore Niepce. L'immagine è stata ottenuta cospargendo di bitume di giudea una lastra di peltro per eliografia
con una esposizione di... solo 8 ore!

Continuo io e vado sul classico, ma uno dei più grandi Henri Cartier Bresson.....

il sito della sua fondazione http://www.henricartierbresson.org/


Tanto per farvi capire chi è stato....



Per gli approfondimenti vi rimando alla rete e al workshop che dovrei fare per i COmuni Italiani quando si farà l'evento....sempre se Massimo non mi caccia prima

Massimo Di Bello ha scritto: L'immagine è stata ottenuta cospargendo di bitume di giudea una lastra di peltro per eliografia
con una esposizione di... solo 8 ore!

Ed in effetti, le prime fotografie erano ottenute con tempi molto lunghi. Anche quando, in seguito, si migliorò la tecnologia, le sensibilità restarono basse per un bel po'. Immaginiamo quei poveracci che si facevano fare il ritratto e che dovevano stare fermi immobili per svariati minuti.
Allo scopo furono realizzati appositi supporti per la testa e per le braccia, proprio per agevolare l'immobilità.



Questa foto è di Daguerre (è un dagherrotipo ).
In basso a sinistra, sull'angolo del marciapiedi si può vedere una figura umana: è una persona che si sta facendo lustrare le scarpe. Proprio il suo dover stare fermo per parecchi minuti ha permesso alla fotografia di riprodurlo, mentre non c'è alcuna traccia di persone o carri o animali, in quanto passati molto velocemente rispetto al tempo di esposizione della fotografia.

Massimo Di Bello ha scritto:L'immagine è stata ottenuta cospargendo di bitume di giudea una lastra di peltro per eliografia
con una esposizione di... solo 8 ore!

ed infatti si può notare che, proprio a causa del tempo di posa estremamente lungo. sono illuminati dal sole sia il muro dell'edificio a sx che quello dell'edificio a dx. chissà cosa direbbe vincenzo se venisse candidata

pagati ha scritto:

Massimo Di Bello ha scritto:L'immagine è stata ottenuta cospargendo di bitume di giudea una lastra di peltro per eliografia
con una esposizione di... solo 8 ore!

ed infatti si può notare che, proprio a causa del tempo di posa estremamente lungo. sono illuminati dal sole sia il muro dell'edificio a sx che quello dell'edificio a dx. chissà cosa direbbe vincenzo se venisse candidata

E' un HDR!

bucasa ha scritto:

pagati ha scritto:

Massimo Di Bello ha scritto:L'immagine è stata ottenuta cospargendo di bitume di giudea una lastra di peltro per eliografia
con una esposizione di... solo 8 ore!

ed infatti si può notare che, proprio a causa del tempo di posa estremamente lungo. sono illuminati dal sole sia il muro dell'edificio a sx che quello dell'edificio a dx. chissà cosa direbbe vincenzo se venisse candidata

E' un HDR!

forse "esposizione multipla" è più aderente alla realtà

pagati ha scritto:forse "esposizione multipla" è più aderente alla realtà

"E' troppo elaborata". (e tagliamo la testa al toro)

Alfred Stieglitz è forse uno dei primi a cercare di dare dignità artistica alla fotografia sganciandola contemporaneamente dalla tendenza "pittorica" imperante a cavallo di '800 e '900. Le sue immagini sono ancora oggi sconvolgentemente moderne.


“Wet Day on the Boulevard”, 1894, tratta da http://www.leegallery.com

Alla sua comparsa, naturalmente, la fotografia fu osteggiata dal mondo degli artisti che in essa vedevano una "sorella povera", un non-arte (o, forse, una ancora sconosciuta potenziale antagonista).
Per poterne contrastare la diffusione, in molti seminarono anche strambe dicerie; molti, ad esempio, erano convinti che la fotografia rubasse ogni volta una piccola parte dell'anima della persona ritratta. Uno di questi fu senza dubbio il grande poeta Charles Baudelaire, che in molte occasioni si scagliò contro la fotografia, ma poi ne rimase affascinato, posando lui stesso per alcuni ritrattisti (e rinunciando ad un briciolo della sua anima )



Qui lo vediamo in un intenso ritratto di uno dei più attivi e noti fotografi parigini dell'epoca, Nadar (Gaspard-Félix Tournachon)