quanta pace vicino alla metropoli

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Boschi e uliveti circondano questo paese (500 metri s.l.m) a economia agricola con circa 800 abitanti. Il piccolo centro dell’area tiburtina dista una cinquantina di chilometri da Roma e 15 km da Tivoli, proprio lungo la via che univa Villa Adriana alla villa di Cesare.

I turisti sono attratti dal fascino del borgo medievale e dall’area naturalistica che fa parte della IX Comunità Montana. Il paese si arrocca compattissimo a spina di pesce su un banco tufaceo, dominato dalla mole del Palazzo Baronale (sec. X), inizialmente semplice torre di difesa e di guardia, trasformato in castello fortificato e successivamente in palazzo, con una chiesa all’ interno. Oggi è un palazzo condominiale, ma sono ancora identificabili, l’appartamento residenziale al primo piano e l’antica chiesa parrocchiale attualmente adibita a magazzino. Sul suo territorio si ergeva la villa di Gneo Domizio Corbuolone generale romano, vissuto nel I secolo d.C. e parente dell’imperatore Nerone. Successivamente, presso i ruderi della villa sorse un piccolo centro agricolo che prese il nome di Casa Corbuli. L’identità di Casape come insediamento vero e proprio si definisce soltanto in epoca medievale. Il borgo, con l’antica denominazione di Casa Corbuli, è stato sotto il dominio dei Colonna, poi del duca di Poli, dei Barberini.
Da allora Casa Corbuli venne denominata Casa dei Pio. Fu in quel tempo che una forte pestilenza devastò San Gregorio risparmiando, miracolosamente, Casa dei Pio.
La popolazione attribuì questo fatto ad un’immagine della Madonna alla quale si disse che improvvisamente sgorgassero delle lacrime. Questa era posta in una piazzetta in fondo al paese, dov’è attualmente venerata.

L’attuale nome, Casape, è attribuito da alcuni studiosi allo stemma barberiniano raffigurante tre api (Casa Api) e da altri alla famiglia Pio (Casa Pio). Rinomata la produzione locale di olio extravergine locale che dovrebbe rientrare nella dop Terre Tiburtine.