Al centro della città di Spadafora sorge l’omonimo castello, la cui struttura si fa risalire alla seconda metà del sec. XV. In origine, secondo alcuni, fu solo una torre di avvistamento, avamposto del castello di Venetico, posto in collina e dimora del feudatario. La fortificazione è chiamata anche Castello Samonà, in ricordo dei suoi ultimi proprietari, titolari anche dello stesso castello di Venetico, ridotto oramai a rudere. La leggenda vuole che un passaggio sotterraneo segreto mettesse in comunicazione le due fortificazioni, permettendo il passaggio di soldati e prigionieri. Carmelo e Caterina Samonà, a questo proposito, a seguito della distruzione del Castello di Venetico durante il terremoto del 1908, trasferirono quanto era rimasto intatto nel vicino castello di Spadafora, salvandolo da sciacalli e dalle intemperie.
Probabilmente la torre fu ampliata o ricostruita intorno al ‘500 dall’architetto fiorentino Camillo Camilliani, divenendo quel castello di cui rimane oggi solo la parte centrale, che rappresenta il più importante patrimonio artistico-culturale di Spadafora. Il castello venne restaurato una prima volta nel ‘600. I quattro imponenti speroni angolari a forma trapezoidale sono contornati, nella parte superiore, da caratteristiche merlature, nei cui interspazi venivano piazzate le bocche dell’artiglieria. Nelle estremità angolari di ciascun sperone si ergono le casematte, a protezione dei soldati di guardia. Le feritoie sottostanti venivano usate come saetterie in occasioni di assalti al castello. Il fossato che lo circonda è ancora oggi contornato da un robusto muro di cinta. Dopo la perdita del Castello da parte della Famiglia Samonà, questo è stato per anni vittima dell’incuria delle amministrazioni che si sono succedute. Il Castello, infine, è stato recentemente restaurato a cura della Soprintendenza per i beni ambientali di Catania e successivamente dalla Soprintendenza di Messina, dopo l’acquisizione della Regione Siciliana. Purtroppo con questi incauti restauri, l’antico splendore che sicuramente offriva ai propri visitatori l’interno del castello, è andato perso.
(Cit. wikipedia )
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13 commenti a “2 - Il Castello di Spadafora”
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Molto molto bella. Immagine di sgrande effetto. Taglio ed inquadratura perfetti. Complimenti!!!
bel taglio
ciao
Pare la prua di una nave..
Bel taglio Seb
Ho avuto la stessa impressione di Rob!
Scatto di grande effetto. Complimenti, Vincenzo
Grazie a tutti per i pensieri.
Saluti Seb
Quoto tutti i commenti!!| la composizione è spettacolare, luci e colori pure!!
Bellissima e originale inquadratura. I colori poi sono vividissimi!
Bye
…anche questa secondo me è un HDR un po esagerata…..
Complimenti per questa bella inquadratura di una “prua di nave”,peccato che si vede anche un pezzettino di te.
Ciao.
Perchè peccato ?

Anzi la rende più particolare !
Grazie del pensiero, buon concorso
Seb
P.S:
Daniele ma lo sai come si fa un HDR ?
Colori davvero molto improbabili, altro che la lieve correzione dei livelli consentita dal regolamento !
Inquadratura e taglio contro ogni regola,
e poi, che la presenza dell’ombra del fotografo la renda particolare è un fatto, ma certo non contribuisce a farne una bella immagine.
Purtroppo la foto ha delle anomalie dovute dall’unione di più foto insieme,
che si notano nel filo in alto a destra tra l’albero e il castello in quanto non si uniscono,
e nello stesso punto scendendo perpendicolarmente anche il castello risulta leggermente spezzato sul bordo.
Spiacenti ma spostiamo fuori concorso.
A prescindere dal giudizio della redazione che è ovviamente tecnicamente incontestabile, vorrei che anna marinoni mi facesse capire quali sono le regole relative a inquadratura e taglio (mah!) a cui fa riferimento. Ovviamente la presenza dell’ombra è un fatto soggettivo, può piacere o non piacere.
Colori improbabili? Correzioni dei livelli fuori dal regolamento? Credo che la redazione si sia espressa chiaramente in merito al motivo dell’esclusione…