20 Luglio 2009 alle 13:39

la Castelluccia de Li Galli

di gianniB (Positano, Campania. Castelli e Fortificazioni. Categoria A)

Positano - la Castelluccia de Li Galli


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Li Galli è un arcipelago appartenente al comune di Positano (SA), ubicato pochi chilometri a sud della Penisola Sorrentina e costituito da tre isole: Gallo Lungo (40° 34’ 57’’ N, 14° 26’ 09’’ E), La Rotonda (40° 34’ 47’’ N, 14° 25’ 55’’ E) e Dei Briganti a nord della Rotonda (40° 34’ 51’’ N, 14° 25’ 55’’ E).

Gallo Lungo è la più grande delle tre ed è l’unica ad essere stata abitata fin dai tempi dei Romani: ha una forma allungata che si estende per circa 400m con una larghezza variabile che verso il centro è di circa 100m e verso la “testa” è di circa 200m.

A ovest di Gallo Lungo si trovano La Rotonda e Dei Briganti a nord della Rotonda, denominazione quest’ultima riportata sul sito del comune di Positano, anche se più comunemente l’isola viene indicata sui testi con il nome di Castelluccio (o talvolta La Castelluccia).
Strabone, geografo greco del I sec. a.C.(63-19) descrisse per la prima volta le tre isole in due brani: il primo nel libro I (2, 12, 13, = C 22-23) e il secondo nel libro V (4,8 = C 247), identificandole come sedi delle Sirene e dando loro il nome di Sirenai o Sirenussai.

Non è casuale l’accostamento de Li Galli con le Sirene: queste ultime rappresentano nella mitologia greca gli ostacoli e i pericoli alla navigazione ed è proprio in quel tratto di mare che le correnti portavano spesso le imbarcazioni a schiantarsi contro di esse, naufragando. Si vuole che il nome Li Galli derivi dalla iconografia delle Sirene nell’arte figurata greca arcaica, nella quale vengono immaginate metà donna e metà uccello: le Sirene “greche” quindi non vanno confuse con le Sirene metà donna e metà pesce della fantasia popolare, alimentata peraltro da molte pellicole e cartoni animati. L’accostamento più immediato che si può fare con le sirene “pennute” è quindi quella della gallina o del gallo: da qui il nome Li Galli ancora oggi utilizzato.

Nel 1225 Federico II di Svevia donò le tre isole al monastero di Positano denominandole “tres Sirenas quae dicitur Gallus”.
Come già detto, Li Galli viene identificato con il luogo in cui le sirene vivevano e ammaliavano i marinai in transito, facendoli naufragare contro gli scogli.

La mitologia narra di due navi che sono riuscite a scampare questo triste destino: quella di Ulisse, di ritorno dalla guerra di Troia, e quella degli Argonauti.

Nell’Odissea di Omero, Ulisse non volle rinunciare a sentire il canto delle sirene e così, su consiglio dalla maga Circe, si fece legare all’albero della nave, ma solo dopo aver turato con della cera le orecchie dei suoi marinai: egli poté quindi estasiarsi al loro canto mentre la nave continuò indisturbata il suo cammino.

Gli Argonauti, invece, si salvarono grazie alla bravura di Orfeo che prese a suonare la lira, surclassandone il canto; le sirene, per l’umiliazione subita, si buttarono in mare e furono tramutate in sassi.

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3 commenti a “la Castelluccia de Li Galli”

  1. slim43 scrive:

    Tra tante leggende sui Galli, potevi anche mettere, quella che è stata una leggenda vivente, che uno dei suoi ultimi abitanti fù il più grande ballerino di tutti i tempi. Rudolf Nureiev.

  2. gianniB scrive:

    …Non solo..ma che precedentemente era l’isola di proprietà di Eduardo di Filippo….e anche che…per il sud Eduardo è la storia del teatro napoletano e della Cultura partenopea…..

  3. gianniB scrive:

    …e che è stata venduta ad una società per l’importo dichiarato di 10 miliardi di lire

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