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GUIDA  Radicondoli

ELCI, già Capoluogo di Comunità, riunita modernamente a Radicondoli. Un rampollo dei Pannocchieschi, detti d'Elci da una forte rocca ora abbandonata e cadente in rovina posta nella loro antica contea, suddividendosi in più rami, repartì anche il suo territorio in piccole contee. Ogni Conte vi possedeva una Villa; tutti si riunivano nella nomina di un giusdicente che risiedeva in Monticiano, amministrando la giustizia ai loro sudditi. La villa contigua al diruto castello d'Elci appartiene ai Pannilini. La villa d'Anqua, posta tra il Rimaggio e la Fodera tributarii della Cecina, fu edificata dal Conte Marcello d'Elci. Vicino ad essa è la Parrocchia, la casa che servì di residenza al Municipio, e varie abitazioni formanti un villaggio. (V. Atl. Tosc.).

RADICONDOLI. Capoluogo con Pret. civ. di 2a Cl. e un Ministro Esatt. del Registro. Questa grossa terra appartenne agli Aldobrandeschi, poi ai Senesi e dopo la metà del XVI secolo ai Fiorentini.

Entrando in Radicondoli per la porta detta di s. Michele, da un piccolo oratorio posto dentro di essa, presentasi un'erta e ripidissima via, tagliata in croce da diverse altre, tutte ricinte da abitazioni di meschino aspetto. Ma la strada principale cui di là si ascende è ampia, pianeggiante e resa bella dagli edifizi che la fiancheggiano. Tra questi è da notarsi il convento e la chieda delle Agostiniane, in cui si conservano buone pitture. Una bella piazza divide il convento di s. Caterina dalla chiesa collegiata; tempio vasto, modernamente restaurato, sebbene con gusto architettonico non troppo corretto. Elegante e bene ornato è l'Oratorio della Confraternita del Crocifisso. L'antica Pieve posta fuori della terra sembra costruita nel IX secolo. Il Pretorio e la Cancelleria, edifizj prima assai meschini, sono ora riuniti in un altro assai bello. (V. Atl. Tosc.).