GUIDA Mamoiada
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Versione delle 09:46, 14 ott 2007
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Foto Mamoiada: 2012, 2009, 2008 |
Mamoiada è situato nella Sardegna nella Provincia di Nuoro. Il 17 gennaio si festeggia il Patrono, SantAntonio Abate. Da Vedere: Domus de Janas Istevene; Stele di Boeli, detta anche sa Perda Pintà. Confina con i comuni di: Sarule, Gavoi, Fonni, Ollolai, Orani, Orgosolo e Nuoro.
Il Paese L’abitato di Mamoiada si trova nel cuore della Barbagia di Ollolai, è raggiungibile da Cagliari, Sassari, Oristano e Olbia percorrendo la statale 131 e 131 d.c.n. in direzione Nuoro (capoluogo di provincia). Da qui è sufficiente immettersi sulla nuova S.S. 389 (s.s.v. strada scorrimento veloce - direz. Lanusei e Tortolì) e dopo circa 15 km si arriva al piccolo centro. Mamoiada è un ridente paese di collina, nella Sardegna centrale, di 2.700 abitanti circa, l’altitudine del territorio comunale è compresa fra i 390 m e i 1.048 m sul livello del mare mentre l’abitato è sito ad un’altezza media di 650 metri. Il territorio, di appena 4900 ettari è ricco di sorgenti naturali, corsi d’acqua, terreni a pascolo e a colture; pascoli ricchi di bestiame e numerosi vigneti che sostengono le attività più fiorenti: la produzione di ottimi vini e formaggi.
Lingua Mamoiada appartiene a una delle più caratteristiche zone linguistiche della Sardegna, la Barbagia di Ollolai, nella quale le parlate sono contraddistinte da speciali fenomeni fonetici e lessicali. Ricorrono nel mamoiadino le caratteristiche del dialetto barbaricino annotate dal grande studioso della lingua sarda Max Leopold Wagner, come il colpo di glottide spessissimo in sostituzione della “k” e della “c”. Il mamoiadino Prof. Giovanni Moro ha realizzato un interessante “Dizionario etimologico del Barbaricino di Mamoiada” (ed. Devilla 2006). In questo sito rappresenteremo il colpo di glottide della parlata di Mamoiada con la lettera “h” davanti alla vocale “accentuata” da quel fenomeno fonetico.
Piccola storia La storia di Mamoiada, tra il 550 e il 238 a.C. (epoca dell’invasione dei Cartaginesi in Sardegna) e nei secoli successiva, si identifica con quella dei “fieri montanari, sempre ribelli alla prepotenza straniera”. In antichi documenti di archivio appaiono le varianti: Marmoiada, Mamoyata, Mamujata; in tempi recenti Mamojada. Data la sua posizione strategica in corrispondenza dell’asse nord-sud della Sardegna, lungo la Strada Ulbiam-Caralis, l’abitato di Mamoiada fu interessato da una presenza militare romana. L’antico rione situato nella parte alta del paese, chiamato Su hastru ha un nome che ricalca quello che i romani davano ai loro piccoli presìdi (Castrum). Attorno al secolo XI Mamoiada fece parte del giudicato di Arborea e successivamente della Curatoria della Barbagia di Ollolai. Durante il lungo periodo della dominazione Aragonese-Spagnola (1324-1720) il re di Spagna Ferdinando V assegnò Mamoiada ed altri centri del Nuorese a Pietro Massa di Arborea, mentre nel 1604 fu unita al Ducato di Mandas, feudo in origine dei Mazza e successivamente dei Tellez-Giron. Nel 1820, con l’Editto delle Chiudende, durante il dominio dei Savoia, cessò formalmente il Feudalesimo, che permise l’assegnazione delle terre alla popolazione locale, anche se di fatto, per vari motivi, vennero riscattate per la quasi totalità dai nobili del paese. Nel 1847, con la fine del Regno Sardo-Piemontese e con la successiva Unità d’Italia, anche Mamoiada, unitamente ad altri paesi della Sardegna e della penisola, si adeguò alla nuova situazione politica e ai vari movimenti e trasformazioni socio-economiche tuttora in atto.
Patrimonio architettonico e archeologico Dal punto di vista architettonico l’emblema di Mamoiada è l’imponente chiesa di Nostra Signora di Loreto, sita al centro del paese, una costruzione pisana di probabile periodo medioevale, ha la base a forma circolare, mentre la cupola termina ad esagono. Non è certa la data di costruzione; antichi documenti dicono che la chiesa è stata restaurata agli inizi dell’800. “Su hantaru vezzu” (la vecchia fonte) è la sorgente d’acqua dalla quale prende il nome lo stesso rione, si dice sia di epoca romana. L’insegna turistica indica “fonte romana” ma alcuni ritengono che questa notazione non abbia un fondamento reale dato che non risulta finora siano mai stati trovati nella fonte o nelle sue strette vicinanze resti archeologici romani. A 5 km dal paese sorge il santuario dei SS. Cosma e Damiano, meta di molti pellegrini, devoti e turisti, sito a circa 900 m.s.l.m. nell’altopiano di “Lidana” a fianco della strada che porta a Gavoi. La chiesa ha una struttura molto più antica ed è sita al centro di una cerchia di una cinquantina di casette per i novenanti dette in mamoiadino humbessìas (da altre parti “muristenes”) e dei loggiati (lozzas) che nel periodo della festa vengono occupati dai venditori ambulanti. Il santuario è ritenuto da alcuni studiosi il più antico della Barbagia, risalirebbe al VII secolo d.C.; l’architettura ricalca moduli Bizantini, come il vicino santuario della Madonna di Itria (Gavoi). Il paese possiede vaste zone di interesse archeologico e, secondo gli esperti, si deve ritenere che lo stanziamento umano in questa zona risalga al neolitico e pre-neolitico poiché i segni di antichissime civiltà sono abbondantemente presenti nel territorio con una varietà di tracce archeologiche e antropologiche significative (dalla pietra votiva, al nuraghe, alle domos de janas, ai dolmens, alle tombe di giganti, fino ai menhir si contano una cinquantina di siti) ed una toponomastica affascinante. Diversi sono i “Menhirs” o Perdas Longas, ritenuti oggetti di culto, e quelli nel territorio di Mamoiada sono noti da tempi remoti per la loro dimensione. Recentemente (Marzo 1996) sono state rinvenute delle rare pietre, fra le quali colpisce l’eccezionale monumentalità di un superbo monolito, non classificato e unico nel suo genere per altezza (m. 6,50). Ma la scoperta più sensazionale è quella di un grande “Menhir” di granito detto “Sa Perda Pintà” (nota come Stele di Boeli, m. 2.67x2,10x0,57). Caratteristica di questo reperto (e di altre due lastre più piccole ritrovate in diversi siti) è la presenza di una serie di coppelle e di incisioni concentriche che li rendono unici in Sardegna e di importanza europea per l’esclusiva iconografia, simile ad analoghe pietre trovate nell’area dei Celti: Scozia, Irlanda, Galles e Bretagna.
SAGRE-FESTE-RITI Le feste scandiscono da sempre la vita delle comunità isolane ed oggi più che mai, soprattutto con la rivalutazione di molte sagre minori, esse sono legate al desiderio ed alla necessità di riaffermare la propria singolare identità culturale. A Mamoiada, nel corso dell’anno si svolgono diverse sagre e feste paesane. Tra queste le rassegne di prodotti agro-alimentari e di artigianato locale, le feste in onore dei SS. Cosma e Damiano, quella di San Sebastiano, di N.S. del Carmelo e della Madonna della Neve (N.S. de Loreto attesu). Una delle più sentite tuttora dai mamoiadini è quella di Sant’Antoni (Sant’Antonio Abate) il 16-17 Gennaio, di quello stesso santo per cui grandi fuochi votivi si accendono in tutte le parti dell’Isola. Emozionanti i riti della Settimana Santa. Un discorso particolare lo merita il Carnevale caratterizzato dall’esibizione delle arcaiche maschere dei Mamuthones e Issohadores. E’ la maggior attrattiva, il simbolo di questo Carnevale e, con il loro procedere e la loro “musica” ritmata, trascinano e coinvolgono la folla. Sono sue figure diverse nell'abbigliamento e nei movimenti ma accomunati da un unico destino. I primi sono vestiti di pelli nere di pecora carichi di campanacci e sul viso una maschera nera, tragica. Gli altri più briosi, allegri e colorati con in mano una fune in giunco. Si spostano come vogliono senza interrompere la compostezza dei loro movimenti, della danza, sono loro i veri padroni del Carnevale. «Senza Mamuthones non c’è Carnevale» dicono gli abitanti di Mamoiada. (maggiori informazioni, studi, tesi nel sito culturale www.mamoiada.org voce “mamuthones e Issohadores”) -testo a cura di Raffaele Ballore – sito culturale http://www.mamoiada.org)-
Biblioteche
- Biblioteca Comunale, Piazza Europa 15
Volontariato, Onlus e Associazioni
- Pubblica Assistenza Mamoiada, Via Marsala Sn
Associazione Pro-Loco Via Sardegna. (http://www.mamuthonesmamoiada.it)
MUSEO DELLA MASCHERA MEDITERRANEA unico nel suo genere - (http://www.museodellemaschere.it);
Associazione folk "Atzeni Beccoi" via Mannu -