GUIDA Enna/Chiesa Maria SS del Popolo
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[[Immagine:Enna_-_Chiesa_Santa_Maria_del_Popolo_-_via_colombaia.jpg|thumb|left|Vista da Via Colombaia]] | [[Immagine:Enna_-_Chiesa_Santa_Maria_del_Popolo_-_via_colombaia.jpg|thumb|left|Vista da Via Colombaia]] | ||
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La Chiesa sorge nel quartiere detto del ''Popolo'' in una zona chiamata ''Colombaia'', per via dell'esistenza di una stazione militare di arrivo e partenze per i piccioni viaggiatori che venivano usati come mezzi di comunicazione dall'esercito italiano. La costruzione della chiesa con l'omonimo monastero risale al '''1550''' ad opera delle suore dell' ''Ordine Carmelitano'' che scelsero il sito perchè isolato dal resto della città, dove esisteva gia una cappella dedicata a '''S.Agata''' e una delle torri di avvistamento che facevano parte del sistema difensivo della città. | La Chiesa sorge nel quartiere detto del ''Popolo'' in una zona chiamata ''Colombaia'', per via dell'esistenza di una stazione militare di arrivo e partenze per i piccioni viaggiatori che venivano usati come mezzi di comunicazione dall'esercito italiano. La costruzione della chiesa con l'omonimo monastero risale al '''1550''' ad opera delle suore dell' ''Ordine Carmelitano'' che scelsero il sito perchè isolato dal resto della città, dove esisteva gia una cappella dedicata a '''S.Agata''' e una delle torri di avvistamento che facevano parte del sistema difensivo della città. | ||
| − | Con l'unificazione del Regno d'Italia e la promulgazione delle leggi di soppressione, gran parte dei beni ecclesiastici furono confiscati dallo Stato italiano nel '''1866'''. Stessa sorte toccò alla chiesa di Santa Maria del Popolo che, nel '''1892''', divenne sede della caserma militare "Panzera". Fu solo alla fine della ''Seconda Guerra Mondiale'' che l'edifico su richiesta del parroco '''Paolo Marasà''' col permesso del vescovo di [[Piazza Armerina]] potè riaprire le porte al culto. | + | |
| + | Con l'unificazione del Regno d'Italia e la promulgazione delle leggi di soppressione, gran parte dei beni ecclesiastici furono confiscati dallo Stato italiano nel '''1866'''. Stessa sorte toccò alla chiesa di Santa Maria del Popolo che, nel '''1892''', divenne sede della caserma militare "Panzera". Fu solo alla fine della ''Seconda Guerra Mondiale'' che l'edifico su richiesta del parroco '''Paolo Marasà''' e col permesso del vescovo di [[Piazza Armerina]] potè riaprire le porte al culto. L'edificio a navata unica con una volta a botte arricchita con affreschi che raffigurano alcuni episodi della vita del profeta '''Elia''', realizzati nel 1827 dal pittore ennese '''Saverio Marchese'''. | ||
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| + | [[Immagine:Enna_-_Chiesa_Santa_Maria_del_Popolo_-_Interno_ingresso_principale.jpg|thumb|right|Ingresso Principale]] | ||
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Versione delle 12:38, 15 giu 2013
La Chiesa sorge nel quartiere detto del Popolo in una zona chiamata Colombaia, per via dell'esistenza di una stazione militare di arrivo e partenze per i piccioni viaggiatori che venivano usati come mezzi di comunicazione dall'esercito italiano. La costruzione della chiesa con l'omonimo monastero risale al 1550 ad opera delle suore dell' Ordine Carmelitano che scelsero il sito perchè isolato dal resto della città, dove esisteva gia una cappella dedicata a S.Agata e una delle torri di avvistamento che facevano parte del sistema difensivo della città.
Con l'unificazione del Regno d'Italia e la promulgazione delle leggi di soppressione, gran parte dei beni ecclesiastici furono confiscati dallo Stato italiano nel 1866. Stessa sorte toccò alla chiesa di Santa Maria del Popolo che, nel 1892, divenne sede della caserma militare "Panzera". Fu solo alla fine della Seconda Guerra Mondiale che l'edifico su richiesta del parroco Paolo Marasà e col permesso del vescovo di Piazza Armerina potè riaprire le porte al culto. L'edificio a navata unica con una volta a botte arricchita con affreschi che raffigurano alcuni episodi della vita del profeta Elia, realizzati nel 1827 dal pittore ennese Saverio Marchese.






