GUIDA Balzola
m (Creazione della Pagina) |
|||
| Riga 3: | Riga 3: | ||
Confina con i comuni di: [[Rive]], [[Morano sul Po]], [[Casale Monferrato]] e [[Villanova Monferrato]]. | Confina con i comuni di: [[Rive]], [[Morano sul Po]], [[Casale Monferrato]] e [[Villanova Monferrato]]. | ||
| + | |||
| + | ==Storia== | ||
| + | La storia del nostro comune incomincia a delinearsi a partire dal X secolo, quando sappiamo che l'Imperatore Ottone III concede questi fondi all'abbazia della Novalesa. E' molto probabile, però, che Balzola sia molto più antica. | ||
| + | |||
| + | L'attuale comune, infatti, sorge poco distante da una antica città romana, Carantia, che era un'importante mutatio,ovvero una stazione di ripose per carovane lungo la via costruita da Antonino Pio | ||
| + | |||
| + | E' possibile, quindi, che un primo borgo a Balzola sia sorto proprio quando, alla caduta dell'Impero romano, cominciò il fenomeno di spopolamento ed abbandono dell'antico castrum romano a favore dell'attuale sito dove si insediarono i coloni provenienti da Carantia. | ||
| + | |||
| + | Quando l'abbazia della Novalesa venne distrutta dai Saraceni, nel 906, alla frantumazione del potere abbazziale si sostituì prima l'influenza dei signori fedeli ad Arduino. | ||
| + | |||
| + | Un certo Guidone di Balzola, fedele ad Arduino, venne destituito. Si sotituisce, allora, prima l'influenza del potenti vescovi di Vercelli, come Attone, Ingone e Leone, poi quella dei patrizi vercellesi. | ||
| + | |||
| + | Fra XIII e XIV secolo, Balzola è feudo dei Corradi di Lignana, e degli Avogadro, che appoggiano il Papa ed infine dei Tizzoni di Desana, Ghibellini. | ||
| + | |||
| + | Tra la seconda metà del XIII e la prima del XIV secolo, le frequenti lotte fra famiglie patrizie, fra Guelfi e Ghibellini e gli attacchi esterni vibrati dalle altre forze regionali minano e rovesciano il comune di Vercelli: nel 1275, Vercelli perde parte dei suoi territori; nel 1310 i Tizzoni Ghibellini appoggiano la discesa di Enrico VII di Lussemburgo, che investe Teodoro I del Monferrato, e, nel 1320, dopo un lungo assedio, la città passa sotto il controllo dei Visconti. | ||
| + | |||
| + | Nel 1376, Galeazzo Visconti rinfeuda Balzola ai Tizzoni. Su pressione di Facino Cane, i Visconti, però, cedono definitivamente balzola marchese Teodoro II Paleologo del Monferrato. | ||
| + | |||
| + | Vengono infeudati i potenti conti di Biandrate, che dopo un iniziale periodo durante il si erano opposti ai Monferrini, giungono a parteggiare per questi ultimi. | ||
| + | |||
| + | Nel 1559, il Trattato di Cateau-Cambrésis assegna il Monferrato ai Gonzaga di Mantova. | ||
| + | |||
| + | Nel XVII secolo il Piemonte viene sconvolto da varie guerre. Prima da quella per la successione del Marchesato di Saluzzo e che vede i Duca di Savoia conquistare Milano. | ||
| + | |||
| + | Nel 1615, in occasione della guerra fra i Savoia, la Francia e la Spagna, Carlo Emanuele di Savoia Testa 'd feu appicca il fuoco a Balzola per evitare che una piazzaforte decisiva cadesse in mano degli spagnoli. | ||
| + | |||
| + | Nel 1619, il titolo comitale passa ai Fassati di Coniolo. | ||
| + | |||
| + | Alla fine della guerra di successione del Monferrato, quando Vincenzo II Gonzaga morì senza eredi, con la pace di Cherasco il Monferrato passa ai Gonzaga-Nevers, fino al 1713, quando il trattato di Utrecht vede la definitiva affermazione dei Savoia. | ||
| + | |||
| + | Nel nel 1680 con Filippo Fassati era stato elevato al rango di marchese di Balzola; in seguito Vittorio Amedeo II confermerà il titolo marchionale. | ||
| + | |||
| + | Balzola è di nuovo al centro degli scontri militari durante la II Guerra d'indipendenza quando, nel 1859, Balzola, fu trincea sabauda contro le truppe austriache del Maresciallo Giulay. | ||
| + | |||
| + | ==Da Vedere== | ||
| + | Parrocchiale dell'Assunta | ||
| + | Si tratta di un interessante esempio di tardobarocco piemontese, in tipico cotto rosso, opera di Ottavio Magnocavallo (XVIII secolo). | ||
| + | La facciata si presenta pentapartita con la sezione centrale prospiciente. Questa è divisa da quattro lesene, di cui solo l'ordine superiore è decorato con capitelli di ordine dorico, con portale e finestrone al centro, e nicchioni con timpani semicircolari ai lati. Anche le sezioni laterali sono decorate con nicchie, con frontone triangolare però, mentre qui è assente la parte superiore, sostituita da una mossa balaustra | ||
| + | |||
==Biblioteche== | ==Biblioteche== | ||
Versione delle 11:57, 25 feb 2008
| Pagine Utili sul Comune |
|---|
| Scheda su Balzola |
| Mappa Interattiva |
| Siti balzolesi |
| Amministrazione Comunale |
| Statistiche su Balzola |
| Inserisci Bollino Wiki |
| Concorso Fotografico |
|---|
| Foto Balzola: 2012, 2009, 2008 |
Balzola è situato nel Piemonte nella Provincia di Alessandria. Il 16 agosto si festeggia il Patrono, San Rocco. Tra gli edifici religiosi: Chiesa Parrocchiale dell'Assunta; Chiesa di San Michele; Cappella di San Rocco.
Confina con i comuni di: Rive, Morano sul Po, Casale Monferrato e Villanova Monferrato.
Storia
La storia del nostro comune incomincia a delinearsi a partire dal X secolo, quando sappiamo che l'Imperatore Ottone III concede questi fondi all'abbazia della Novalesa. E' molto probabile, però, che Balzola sia molto più antica.
L'attuale comune, infatti, sorge poco distante da una antica città romana, Carantia, che era un'importante mutatio,ovvero una stazione di ripose per carovane lungo la via costruita da Antonino Pio
E' possibile, quindi, che un primo borgo a Balzola sia sorto proprio quando, alla caduta dell'Impero romano, cominciò il fenomeno di spopolamento ed abbandono dell'antico castrum romano a favore dell'attuale sito dove si insediarono i coloni provenienti da Carantia.
Quando l'abbazia della Novalesa venne distrutta dai Saraceni, nel 906, alla frantumazione del potere abbazziale si sostituì prima l'influenza dei signori fedeli ad Arduino.
Un certo Guidone di Balzola, fedele ad Arduino, venne destituito. Si sotituisce, allora, prima l'influenza del potenti vescovi di Vercelli, come Attone, Ingone e Leone, poi quella dei patrizi vercellesi.
Fra XIII e XIV secolo, Balzola è feudo dei Corradi di Lignana, e degli Avogadro, che appoggiano il Papa ed infine dei Tizzoni di Desana, Ghibellini.
Tra la seconda metà del XIII e la prima del XIV secolo, le frequenti lotte fra famiglie patrizie, fra Guelfi e Ghibellini e gli attacchi esterni vibrati dalle altre forze regionali minano e rovesciano il comune di Vercelli: nel 1275, Vercelli perde parte dei suoi territori; nel 1310 i Tizzoni Ghibellini appoggiano la discesa di Enrico VII di Lussemburgo, che investe Teodoro I del Monferrato, e, nel 1320, dopo un lungo assedio, la città passa sotto il controllo dei Visconti.
Nel 1376, Galeazzo Visconti rinfeuda Balzola ai Tizzoni. Su pressione di Facino Cane, i Visconti, però, cedono definitivamente balzola marchese Teodoro II Paleologo del Monferrato.
Vengono infeudati i potenti conti di Biandrate, che dopo un iniziale periodo durante il si erano opposti ai Monferrini, giungono a parteggiare per questi ultimi.
Nel 1559, il Trattato di Cateau-Cambrésis assegna il Monferrato ai Gonzaga di Mantova.
Nel XVII secolo il Piemonte viene sconvolto da varie guerre. Prima da quella per la successione del Marchesato di Saluzzo e che vede i Duca di Savoia conquistare Milano.
Nel 1615, in occasione della guerra fra i Savoia, la Francia e la Spagna, Carlo Emanuele di Savoia Testa 'd feu appicca il fuoco a Balzola per evitare che una piazzaforte decisiva cadesse in mano degli spagnoli.
Nel 1619, il titolo comitale passa ai Fassati di Coniolo.
Alla fine della guerra di successione del Monferrato, quando Vincenzo II Gonzaga morì senza eredi, con la pace di Cherasco il Monferrato passa ai Gonzaga-Nevers, fino al 1713, quando il trattato di Utrecht vede la definitiva affermazione dei Savoia.
Nel nel 1680 con Filippo Fassati era stato elevato al rango di marchese di Balzola; in seguito Vittorio Amedeo II confermerà il titolo marchionale.
Balzola è di nuovo al centro degli scontri militari durante la II Guerra d'indipendenza quando, nel 1859, Balzola, fu trincea sabauda contro le truppe austriache del Maresciallo Giulay.
Da Vedere
Parrocchiale dell'Assunta Si tratta di un interessante esempio di tardobarocco piemontese, in tipico cotto rosso, opera di Ottavio Magnocavallo (XVIII secolo). La facciata si presenta pentapartita con la sezione centrale prospiciente. Questa è divisa da quattro lesene, di cui solo l'ordine superiore è decorato con capitelli di ordine dorico, con portale e finestrone al centro, e nicchioni con timpani semicircolari ai lati. Anche le sezioni laterali sono decorate con nicchie, con frontone triangolare però, mentre qui è assente la parte superiore, sostituita da una mossa balaustra
Biblioteche
- Biblioteca Civica, Via Roma 75






