GUIDA Vigolzone/Grazzano Visconti
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Il conte con l’aiuto dell’architetto Alfredo Campanini riesce a trasformare le vecchie abitazioni in affascinanti dimore medievali. | Il conte con l’aiuto dell’architetto Alfredo Campanini riesce a trasformare le vecchie abitazioni in affascinanti dimore medievali. | ||
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Immagine:Vigolzone - La fontana del Biscione.jpg|La fontana del Biscione | Immagine:Vigolzone - La fontana del Biscione.jpg|La fontana del Biscione | ||
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Immagine:Vigolzone - La chiesetta gotica.jpg|La chiesetta | Immagine:Vigolzone - La chiesetta gotica.jpg|La chiesetta | ||
Immagine:Vigolzone - L'Annunciazione - Affresco.jpg|Affresco dell'Annunciazione | Immagine:Vigolzone - L'Annunciazione - Affresco.jpg|Affresco dell'Annunciazione | ||
Immagine:Vigolzone - Affresco.jpg|Affresco con Madonna e Bambino | Immagine:Vigolzone - Affresco.jpg|Affresco con Madonna e Bambino | ||
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Versione attuale delle 21:35, 8 dic 2022
Grazzano Visconti si trova all’inizio della val Nure, nella pianura padana, circondato dai campi e vigneti dei Colli Piacentini.
Come per tanti altri luoghi si ignora l’atto di nascita della contrada, ma la località è nominata in un documento dell’anno Mille che cita di donazioni di terre al Monastero di san Savino di Piacenza.
Il toponimo parrebbe derivare da Graccus Graccianum, probabile proprietario in tempi antichi dei terreni posti in questa località.
Grazzano lega la sua storia a quella di una delle più famose famiglie italiane : i Visconti.
Nell’archivio della famiglia Visconti di Modrone sono conservate tre pergamene relative ad atti del XII secolo.
Il castello che domina il borgo fu costruito intorno al 1395 da Giovanni Anguissola per risiedervi con la moglie Beatrice Visconti, sorella di Gian Galeazzo Visconti.
Rimane proprietà della famiglia Anguissola fino al 1870 quando il conte Filippo muore senza lasciare eredi e il castello passa alla moglie Fanny nata Visconti di Modrone, che ne sono gli attuali proprietari.
Agli inizi del 900 il conte Giuseppe Visconti, padre del regista Luchino, decide di portare a nuova vita il castello medioevale e sostituire le poche modeste case rurali che sorgevano nel borgo adiacente con un complesso edilizio in stile quattrocentesco.
Il conte con l’aiuto dell’architetto Alfredo Campanini riesce a trasformare le vecchie abitazioni in affascinanti dimore medievali.
La disponibilità di nuovi alloggi, l’avvio di una scuola di arti e mestieri, l’apertura di laboratori e botteghe artigiane crearono i presupposti per l’inizio di una attività turistica.
Le opere iniziarono nel 1906 e già nel 1915 il borgo assumeva la forma attuale.
Via via sorsero diversi edifici che rispecchiano le linee architettoniche dei primi secoli dell’anno mille : muri merlati, balconi, finestre a sesto acuto, fontanelle, porticati, colonnine, stemmi e cartigli rendono il borgo estremamente suggestivo e fanno rivivere l’atmosfera di un viaggio a ritroso nel tempo.
Parecchi affreschi, decorazioni e pitture decorano i muri delle case.
In particolare interesse il grande affresco dell’Annunciazione che si può ammirare sul muro di un palazzo che si affaccia sulla piazza.
Il suggestivo borgo medievale, chiuso al traffico, è diventato meta di richiamo per il turismo ed attira ogni anno più di trecentomila visitatori.
Ogni anno in tarda primavera ed in autunno si organizzarono manifestazioni in costume medievale.






