GUIDA Roccaverano
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| + | ==Storia== | ||
| + | La prima citazione archivistica di Roccaverano risale al 1227; eppure l'area era abitata da molto prima. | ||
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| + | Abbiamo, infatti, tracce certe di una precedente antropizzazione di epoca romana ed, inoltre,ci sono molti indizi legati alla toponomastica che lascerebbero supporre l'origine celto-ligure del luogo. Il toponimo altomedievale Rochaevrano, infatti, nascerebbe dall'unione di Rocca con la latinizzazione del suffisso Averanus, divinità ligure protettrice delle alture. | ||
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| + | Sotto i Franchi, il territorio venne incluso nel Comitato d'Acqui. Nel 967, l'imperatore Ottone concede la marca ad Aleramo. Alla morte di Aleramo, Bonifacio divide la marca in sette marchesati e Roccaverano diventa parte di altri marchesati aleramici: prima è di proprietà dei marchesi di Cortemilia, poi passa ai marchesi di Savona e, nel 1209, diviene dei Del Carretto. | ||
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| + | Nel 1322, il marchese Manfredo IV di Saluzzo acquista il feudo dai Del Carretto. | ||
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| + | Del Carr | ||
| + | dominarono tutta l'alta valle della Bormida di Millesimo, tra Piemonte e Liguria, da Monesiglio a Saliceto e Millesimo, fino a Murialdo e Calizzano. Dal divenne feudo di questa nobile famiglia fino al 1322, quando andò a Manfredo IV di Saluzzo. Nel 1337 gli Scarampi diventarono i padroni della marca di Cortemilia che comprendeva anche Roccaverano. | ||
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| + | Nel 1415 gran parte del luogo fu infeudata da Antonio Scarampi e poi dai suoi eredi; il ramo maschile degli Scarampi si estinse con Claudia Maria, moglie di Bonifacio Valperga di Caluso che con il secondo marito Augusto Manfredi Scaglia di Verrua, fu investita di Roccaverano nel 1607. La prima metà del XVII secolo segnò il passaggio in Roccaverano degli spagnoli (1615), e delle truppe napoletane (1633) che incendiarono il castello; gli stessi fatti si ripeterono nel paese ancora nel 1715 e nel 1744. Saranno poi i Savoia nel 1771 ad acquistare le ragioni feudali appartenenti agli Scarampi e quindi anche il bel paese astigiano. | ||
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| + | Sulla piazza Vittorio Emanuele II si trovano la parrocchiale, le scuole elementari, il castello e la torre. | ||
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| + | Il Castello ci rimane nella parete in arenaria a corsi paralleli, relativa al piano nobile, decorata con tre eleganti bifore nella grande Torre rotonda, sempre in arenaria, decorata nella parte superiore da una triplice fila di archetti ciechi. | ||
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| + | Nelle immediate vicinanze si scorge la Torre di Vengore (secolo XIV), ornata sulla sommità da mensole triangolari. | ||
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| + | La Chiesa di San Giovanni (secolo XIII) era la chiesa principale, poi è diventata chiesa cimiteriale e dista circa due chilometri dal centro abitato. Ha una facciata a capanna in pietra a vista, con ingresso sormontato da un protiro (aggiunta ottocentesca), a una so- la navata, con presbiterio alzato di tre gradini. Il campanile è ancora originario romanico, mentre la chiesa venne ricostruita nel Trecento. | ||
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| + | Di particolare interesse storico-artistico sono gli affreschi all'interno, commissionati dalle potenti famiglie del luogo. Gli affreschi raffigurano gli Evangelisti, Cristo Pantocratore tra la Madonna e San Giovanni Battista sulla volta, dieci Apostoli e Cristo crocifisso tra Maria e San Giovanni Evangelista sulla parete di fondo, due Apostoli e Storia del Battista sulle pareti laterali, quattro sante sul sottarco e tre santi sulla controfacciata dell'arco. | ||
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| + | La Parrocchiale di Santa Maria Annunziata, a Roccaverano, costituisce uno dei fenomeni più interessanti dell'epoca rinascimentale in Piemonte: costruita sulla piazza davanti al castello degli Scarampi venne finemente decorata dal pittore Calosso e ha un bellissimo campanile, restaurato nel 1825 per riparare i danni provocati da un fulmine e rialzato di un piano. | ||
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| + | Economia | ||
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| + | Roccaverano è famoso per la robiola: ed infatti è in "onore" di questo formaggio che si svolge la Festa nel mese di agosto. Questo prodotto è l'unico formaggio doc (1979) della provincia di Asti, prodotto con latte di vacca e di pecora, a pasta cruda, molle senza crosta. Nella zona c'è un caseificio sociale e anche piccoli produttori di formaggio. | ||
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| + | Roccaverano è sede della comunità montana Langa astigiana e il suo paesaggio garantisce relax e tranquillità, ideali per passeggiate a cavallo o a piedi. | ||
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Roccaverano è situato nel Piemonte nella Provincia di Asti. Il 25 marzo si festeggia il Patrono, Maria Santissima Annunziata. Tra gli edifici religiosi: Parrocchiale di Santa Maria Annunziata; Chiesa di San Giovanni.
Confina con i comuni di: Mombaldone, Loazzolo, Monastero Bormida, Cessole, Vesime, Serole, Olmo Gentile, San Giorgio Scarampi e Bubbio.
Storia
La prima citazione archivistica di Roccaverano risale al 1227; eppure l'area era abitata da molto prima.
Abbiamo, infatti, tracce certe di una precedente antropizzazione di epoca romana ed, inoltre,ci sono molti indizi legati alla toponomastica che lascerebbero supporre l'origine celto-ligure del luogo. Il toponimo altomedievale Rochaevrano, infatti, nascerebbe dall'unione di Rocca con la latinizzazione del suffisso Averanus, divinità ligure protettrice delle alture.
Sotto i Franchi, il territorio venne incluso nel Comitato d'Acqui. Nel 967, l'imperatore Ottone concede la marca ad Aleramo. Alla morte di Aleramo, Bonifacio divide la marca in sette marchesati e Roccaverano diventa parte di altri marchesati aleramici: prima è di proprietà dei marchesi di Cortemilia, poi passa ai marchesi di Savona e, nel 1209, diviene dei Del Carretto.
Nel 1322, il marchese Manfredo IV di Saluzzo acquista il feudo dai Del Carretto.
Del Carr dominarono tutta l'alta valle della Bormida di Millesimo, tra Piemonte e Liguria, da Monesiglio a Saliceto e Millesimo, fino a Murialdo e Calizzano. Dal divenne feudo di questa nobile famiglia fino al 1322, quando andò a Manfredo IV di Saluzzo. Nel 1337 gli Scarampi diventarono i padroni della marca di Cortemilia che comprendeva anche Roccaverano.
Nel 1415 gran parte del luogo fu infeudata da Antonio Scarampi e poi dai suoi eredi; il ramo maschile degli Scarampi si estinse con Claudia Maria, moglie di Bonifacio Valperga di Caluso che con il secondo marito Augusto Manfredi Scaglia di Verrua, fu investita di Roccaverano nel 1607. La prima metà del XVII secolo segnò il passaggio in Roccaverano degli spagnoli (1615), e delle truppe napoletane (1633) che incendiarono il castello; gli stessi fatti si ripeterono nel paese ancora nel 1715 e nel 1744. Saranno poi i Savoia nel 1771 ad acquistare le ragioni feudali appartenenti agli Scarampi e quindi anche il bel paese astigiano.
Sulla piazza Vittorio Emanuele II si trovano la parrocchiale, le scuole elementari, il castello e la torre.
Il Castello ci rimane nella parete in arenaria a corsi paralleli, relativa al piano nobile, decorata con tre eleganti bifore nella grande Torre rotonda, sempre in arenaria, decorata nella parte superiore da una triplice fila di archetti ciechi.
Nelle immediate vicinanze si scorge la Torre di Vengore (secolo XIV), ornata sulla sommità da mensole triangolari.
La Chiesa di San Giovanni (secolo XIII) era la chiesa principale, poi è diventata chiesa cimiteriale e dista circa due chilometri dal centro abitato. Ha una facciata a capanna in pietra a vista, con ingresso sormontato da un protiro (aggiunta ottocentesca), a una so- la navata, con presbiterio alzato di tre gradini. Il campanile è ancora originario romanico, mentre la chiesa venne ricostruita nel Trecento.
Di particolare interesse storico-artistico sono gli affreschi all'interno, commissionati dalle potenti famiglie del luogo. Gli affreschi raffigurano gli Evangelisti, Cristo Pantocratore tra la Madonna e San Giovanni Battista sulla volta, dieci Apostoli e Cristo crocifisso tra Maria e San Giovanni Evangelista sulla parete di fondo, due Apostoli e Storia del Battista sulle pareti laterali, quattro sante sul sottarco e tre santi sulla controfacciata dell'arco.
La Parrocchiale di Santa Maria Annunziata, a Roccaverano, costituisce uno dei fenomeni più interessanti dell'epoca rinascimentale in Piemonte: costruita sulla piazza davanti al castello degli Scarampi venne finemente decorata dal pittore Calosso e ha un bellissimo campanile, restaurato nel 1825 per riparare i danni provocati da un fulmine e rialzato di un piano.
Economia
Roccaverano è famoso per la robiola: ed infatti è in "onore" di questo formaggio che si svolge la Festa nel mese di agosto. Questo prodotto è l'unico formaggio doc (1979) della provincia di Asti, prodotto con latte di vacca e di pecora, a pasta cruda, molle senza crosta. Nella zona c'è un caseificio sociale e anche piccoli produttori di formaggio.
Roccaverano è sede della comunità montana Langa astigiana e il suo paesaggio garantisce relax e tranquillità, ideali per passeggiate a cavallo o a piedi.






