GUIDA  Beinasco

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Verso la fine del''' XVII''' secolo altre lotte continuarono a perseguitare e a scalfire la serenità dei beinaschesi. Anche in questo caso artefice del disastro fu l'esercito francese, che, per indurre il re, '''Vittorio Amedeo II''' allo scontro in campo aperto, bruciò e devastò le coltivazioni e le abitazioni della povera popolazione inerme.  
 
Verso la fine del''' XVII''' secolo altre lotte continuarono a perseguitare e a scalfire la serenità dei beinaschesi. Anche in questo caso artefice del disastro fu l'esercito francese, che, per indurre il re, '''Vittorio Amedeo II''' allo scontro in campo aperto, bruciò e devastò le coltivazioni e le abitazioni della povera popolazione inerme.  
  
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Dopo il susseguirsi di disastri l'uni sull'altro finalmente arrivò un pò di stabilità. La città rinunciò al suo ruolo di baluardo militare per la grande Torino, per vestire i panni di centro agricolo e raggiungere in tal modo un equilibrio.
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Nei secoli successivi la crescita demografica della città visse dei momenti altalenanti che andò stabilizzandosi soltanto a inizio novecento . L'aumento della popolazione lo si dovette in gran parte ai flussi migratori
  
 
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Foto Beinasco:
2012, 2009, 2008

Beinasco è situato nel Piemonte nella Provincia di Torino. Il 25 luglio si festeggia il Patrono, San Giacomo. Tra gli edifici religiosi: Chiesa di San Giacomo Apostolo; Chiesa di Sant'Anna.

Confina con i comuni di: Torino, Orbassano e Nichelino. E' a circa dieci chilometri da Torino.

Indice

Storia

Beinasco, piccolo comune immerso nel verde della provincia torinese, si situa alla sinistra del torrente Sangone, affluente del Po. Il nome della città ha origine dall'antico termine latino Benacum, trasformazione del nome romano Batinus. Originariamente il territorio veniva utilizzato quale colonia romana per la protezione della vicina Torino. La prossimità con il torrente, infatti, forniva un'ottima base difensiva, lasciata intatta fino al XVIII. In documenti ufficiali risalenti al medioevo si attesta che la città fu concessa da Federico Piossasco a Gionata di Lucento; fonti storiche confermano, in ogni caso, che la dinastia Piossasco mantenne sempre un potere politico su tutta la città. Intorno al XIII Beinasco venne dichiarata libero comune. Nonostante le dimensioni ridotte rispetto agli centri della provincia, la città vantò sempre una notevole importanza soprattutto in ambienti ecclesiastici. La Parrocchia è ricordata tra quelle più grandi dell'entroterra torinese.

Durante le lotti civili, Beinasco, scelse di appoggiare la parte guelfa scatenando su di sé numerosi attacchi imperiali. Ma fu il seicento a registrare il maggior numero di morti e devastazioni compiuti, stavolta da truppe francesi che in netto contrasto con la politica espansionistica dei Savoia, mise a ferro e fuoco l'intero Piemonte. Beinasco fu tra le prime ad essere invasa e fu quella che riportò i danni maggiori. Il destino non pago di morte e distruzione scatenò sulla piccola cittadina l'altra grande disgrazia del tempo, la peste. Molte furono le vittime dell'atroce epidemia, tanto che alcune cronache storiche riportano non il numero delle famiglie colpite ma quello delle famiglia sopravvissute.

Dovettero passare trent'anni e ottenere il consenso di Carlo Emanuele II, prima che Bagnasco si costituisse ufficialmente, e per una seconda volta come comune. Verso la fine del XVII secolo altre lotte continuarono a perseguitare e a scalfire la serenità dei beinaschesi. Anche in questo caso artefice del disastro fu l'esercito francese, che, per indurre il re, Vittorio Amedeo II allo scontro in campo aperto, bruciò e devastò le coltivazioni e le abitazioni della povera popolazione inerme.

Dopo il susseguirsi di disastri l'uni sull'altro finalmente arrivò un pò di stabilità. La città rinunciò al suo ruolo di baluardo militare per la grande Torino, per vestire i panni di centro agricolo e raggiungere in tal modo un equilibrio.

Nei secoli successivi la crescita demografica della città visse dei momenti altalenanti che andò stabilizzandosi soltanto a inizio novecento . L'aumento della popolazione lo si dovette in gran parte ai flussi migratori

Dove Mangiare

  • Ristorante Il Grillo, Via Torino, 30
  • Trattoria Le Due Valli, Via Fratelli Cervi , 8

Biblioteche

  • Biblioteca Civica Nino Colombo, Piazza Alfieri, 7
    • Sezione esterna di Borgaretto, Via Don Minzoni, 12 (Borgaretto)
    • Sezione esterna di Fornaci, Via San Giacomo, 30 (Fornaci)

Volontariato, Onlus e Associazioni

  • Amici di Alessandra, Via San Felice - Fr Fornaci c/o Pa
  • Associazione Amici Bimbi di South-Horr Onlus, Via Bertolino 19
  • Associazione Culturale Sociale Voci Libere, Via Mirafiori Chiesa M. Del Rosario
  • Associazione Pro Africa Ende Volontariato Internazionale Onlus, Via Don Bertolino 57

Complessi Bandistici

  • Banda Musicale di Borgaretto, Via Don Minzoni, 12/A