GUIDA  Anacapri

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Posta nella parte occidentale di [[Capri]], deriva l'origine del toponimo dal suffisso ''-ana'' a cui fu poi aggiunto il nome '''Capri'''. Tale suffisso stava ad indicare che il luogo si trovava "al di sopra di Capri". Il termine Capri pare, invece, derivare dalla parola ebraica ''capraim'', ossia due villaggi.
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La storia di Anacapri si è sempre basata su una perpetua lotta per il dominio, con [[Capri]]. I primi insediamenti risalgono all'epoca del '''Paleolitico''' e i reperti archeologici fanno pensare anche ad un abitato degli antichi greci, di tipo difensivo, per la presenza di roccaforti, più che di un vero agglomerato urbano. Nonostante la presenza dei greci sia indiscussa, non si conosce con precisione la data dei primi insediamenti. Inoltre, essendo l'isola divisa tra due cittadelle, i Greci costruirono la '''Scala Fenicia''', un'ampia gratinata scolpita nella roccia che collegava la zona della Marina Grande con quella di Anacapri.
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Dal '''326 a.C.''' l'isola entrò a far parte del demanio napoletano, ma nel '''29 a.C.''' l'imperatore Augusto volle acquistare il territorio facendone una delle sue mete estive preferite, unendo le due cittadelle e facendo costruire una serie di ville e palazzi che diedero all'isola un forte impulso economico.
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Durante il '''X secolo''' le invasioni dei corsari spinsero gli abitanti a trasferirsi in altre località vicine e nel '''1133''', sotto la dominazione Normanna, i cittadini si ribellarono, ma furono costretti a cedere per fame e di nuovo caddero sotto i Normanni, cui seguirono gli Svevi.
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Con i d'Angiò il territorio ottenne privilegi demaniali, fiscali e militari, ed inoltre gli abitanti ebbero l'opportunità di pescare nel tratto di costa tra [[Salerno]] e [[Gaeta]]. Uno degli sviluppi maggiori si ebbe in ambito amministrativo, in quanto Roberto d'Angiò concesse agli isolani la possibilità di autoeleggere i propri rappresentanti.
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Con la guerra tra angioini e aragonesi, nel '''1441''' Capri si schierò a favore degli angioini, ma nonostante tutto il territorio passò nelle mani degli aragonesi, che sancirono giuridicamente la definitiva divisione tra [[Capri]] e Anacapri, rendendo quest'ultima autonoma.
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La disputa tra [[Capri]] e Anacapri continuò anche nel '''1493''', quando, in seguito alla peste, iniziò la questione per la '''Porta della differencia''', ossia la porta che avrebbe messo in comunicazione le due cittadelle, proprio lungo il tratto della Scala Fenicia. Gli abitanti di [[Capri]] distrussero la porta, lasciarono i resti nella valle di Porcello ed entrarono con violenza nell'altra cittadina. La rivalità tra le due zone continuò fino al '''Cinquecento''', ma riguardò questioni esclusivamente religiose, in particolare per le processioni degli anacapresi, o per il fatto che questi ultimi contrapposero '''San Costanzo''', patrono di tutta l'isola, a '''Sant'Antonio''', ormai santo solo di Anacapri.
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A partire dal '''1528''' le incursioni dei pirati devastarono l'isola e, nonostante gli anacapresi avessero cercato di arroccarsi nel Castello chiamato '''Barbarossa''' per il nome del pirata al comando delle truppe, riuscirono ad impadronirsi di tutte le terre. Fu per questo motivo che le autorità permisero agli abitanti di armarsi per tentare di riprendere in mano le sorti del luogo.
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La peste del '''1656''' decimò la popolazione e solo durante il '''XVIII secolo''' ci fu una parvenza di ripresa economica. Territorio di disputa tra inglesi e francesi, e zona di caccia per le quaglie, cadde a partire dal '''1806''' nelle mani dei francesi che vi costruirono fortificazioni e palazzi. Tale controllo si promulgò fino al '''1860'''.
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L'isola fu comunque sempre soggetta alla storia partenopea, acuendo la rivalità tra le due sponde.
  
 
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==Biblioteche==

Versione delle 17:11, 9 mar 2009

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Anacapri è situato nella Campania nella Provincia di Napoli. Il 13 giugno si festeggia il Patrono, Sant'Antonio. Tra gli edifici religiosi: Chiesa di San Michele; Chiesa di Santa Sofia, medioevale rimaneggiata in epoca barocca; Chiesa di Sant'Antonio o dei Marinai. Da Vedere: Osservatorio Astronomico di Capri; Villa Orlandi; Faro di Punta Carena.

Confina con i comuni di: Capri.

Indice

Ritratto della Città

Posta nella parte occidentale di Capri, deriva l'origine del toponimo dal suffisso -ana a cui fu poi aggiunto il nome Capri. Tale suffisso stava ad indicare che il luogo si trovava "al di sopra di Capri". Il termine Capri pare, invece, derivare dalla parola ebraica capraim, ossia due villaggi.

La storia di Anacapri si è sempre basata su una perpetua lotta per il dominio, con Capri. I primi insediamenti risalgono all'epoca del Paleolitico e i reperti archeologici fanno pensare anche ad un abitato degli antichi greci, di tipo difensivo, per la presenza di roccaforti, più che di un vero agglomerato urbano. Nonostante la presenza dei greci sia indiscussa, non si conosce con precisione la data dei primi insediamenti. Inoltre, essendo l'isola divisa tra due cittadelle, i Greci costruirono la Scala Fenicia, un'ampia gratinata scolpita nella roccia che collegava la zona della Marina Grande con quella di Anacapri.

Dal 326 a.C. l'isola entrò a far parte del demanio napoletano, ma nel 29 a.C. l'imperatore Augusto volle acquistare il territorio facendone una delle sue mete estive preferite, unendo le due cittadelle e facendo costruire una serie di ville e palazzi che diedero all'isola un forte impulso economico.

Durante il X secolo le invasioni dei corsari spinsero gli abitanti a trasferirsi in altre località vicine e nel 1133, sotto la dominazione Normanna, i cittadini si ribellarono, ma furono costretti a cedere per fame e di nuovo caddero sotto i Normanni, cui seguirono gli Svevi.

Con i d'Angiò il territorio ottenne privilegi demaniali, fiscali e militari, ed inoltre gli abitanti ebbero l'opportunità di pescare nel tratto di costa tra Salerno e Gaeta. Uno degli sviluppi maggiori si ebbe in ambito amministrativo, in quanto Roberto d'Angiò concesse agli isolani la possibilità di autoeleggere i propri rappresentanti.

Con la guerra tra angioini e aragonesi, nel 1441 Capri si schierò a favore degli angioini, ma nonostante tutto il territorio passò nelle mani degli aragonesi, che sancirono giuridicamente la definitiva divisione tra Capri e Anacapri, rendendo quest'ultima autonoma.

La disputa tra Capri e Anacapri continuò anche nel 1493, quando, in seguito alla peste, iniziò la questione per la Porta della differencia, ossia la porta che avrebbe messo in comunicazione le due cittadelle, proprio lungo il tratto della Scala Fenicia. Gli abitanti di Capri distrussero la porta, lasciarono i resti nella valle di Porcello ed entrarono con violenza nell'altra cittadina. La rivalità tra le due zone continuò fino al Cinquecento, ma riguardò questioni esclusivamente religiose, in particolare per le processioni degli anacapresi, o per il fatto che questi ultimi contrapposero San Costanzo, patrono di tutta l'isola, a Sant'Antonio, ormai santo solo di Anacapri.

A partire dal 1528 le incursioni dei pirati devastarono l'isola e, nonostante gli anacapresi avessero cercato di arroccarsi nel Castello chiamato Barbarossa per il nome del pirata al comando delle truppe, riuscirono ad impadronirsi di tutte le terre. Fu per questo motivo che le autorità permisero agli abitanti di armarsi per tentare di riprendere in mano le sorti del luogo.

La peste del 1656 decimò la popolazione e solo durante il XVIII secolo ci fu una parvenza di ripresa economica. Territorio di disputa tra inglesi e francesi, e zona di caccia per le quaglie, cadde a partire dal 1806 nelle mani dei francesi che vi costruirono fortificazioni e palazzi. Tale controllo si promulgò fino al 1860.

L'isola fu comunque sempre soggetta alla storia partenopea, acuendo la rivalità tra le due sponde.

Biblioteche

  • Biblioteca Comunale, Via Pagliaro 7/a

Volontariato, Onlus e Associazioni

  • Associazione Sportiva Dilettantistica Anacapri Calcio, I Trav Damecuta
  • Spazio, Via Finestrale, 9

Informazioni Utili

Icona dinner t.gif Dove Mangiare Icona sport t.gif Impianti Sportivi

Bibliografia

  • Itinerari storici e monumentali di Capri ed Anacapri, Salvatore Borà, Ed. La Conchiglia (2002)
  • Guida ai sentieri ed ai percorsi naturalistici di Capri ed Anacapri, Nabil Pulita - Riccardo Esposito, Ed. La Conchiglia (1999)
  • Capri & Anacapri. Guida per viaggiatori contemporanei, Patrizia Antignani - Ciro Cacciola, Ed. Progettoimpresa (1996)