GUIDA Provincia di Caserta
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| + | La '''Provincia di Caserta''' è parte della [[Campania|Regione Campania]] e comprende '''104''' comuni. Confina con le province di [[Provincia di Benevento|Benevento]], [[Provincia di Campobasso|Campobasso]], [[Provincia di Frosinone|Frosinone]], [[Provincia di Isernia|Isernia]], [[Provincia di Latina|Latina]] e [[Provincia di Napoli|Napoli]]. | ||
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| + | E' la terza provincia della [[Campania]] per numero di residenti. Il territorio delimitato a nord dal massiccio del Matese passa attraverso i rilievi subappenninici (Camino, Tifata, Cesima, Maggiore), per digradare nella vasta pianura che a ovest termina nel tratto di costa tirrenica affacciato sul golfo di [[Gaeta]]. | ||
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| + | Gran parte del territorio è occupata da una pianura fertile (il nucleo fondamentale di quella che i Romani identificavano come ''Campania felix'') solcata da fiumi di vasta portata come il Garigliano e il Volturno. Suddivisa morfologicamente in due zone distinte: l'agro aversano, di origine vulcanica, che si sviluppa intorno alla città di [[Aversa]]; la piana del Volturno che ha in [Castel Volturno]] (con il castello longobardo) il suo cuore storico ed economico. | ||
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| + | Il Matese, parte iniziale dell'Appennino meridionale, al confine tra con il [[Molise]], raggiunge nel casertano la sua vetta più alta con Monte Miletto. Un patrimonio di natura e storia è racchiuso nel '''Parco Regionale del Matese''', il più importante della provincia. Tra i siti di maggior interesse: il Lago del Matese (il più alto d'Italia) nel territorio di [[San Gregorio Matese]]; la '''Valle del Lete''' (area di rinomate acque minerali), che ha i suoi centri principali in [[Letino]] (con un castello del X sec. e il santuario di Santa Maria a Castello a oltre mille metri d'altitudine) e nel suggestivo borgo di [[Gallo Matese]] (abbarbicato su un colle, con le case in pietra locale); Monte Muto a [[Piedimonte Matese]] (con il Museo Archeologico che serba i resti della colonia romana ''Alife''). | ||
| + | La più importante meta di villeggiatura del Matese è [[San Gregorio Matese]] (con mulattiere che portano agli spettacolari scorci del Miletto e la cinquecentesca chiesa di Santa Maria delle Grazie), da cui sono raggiungibili le '''stazioni sciistiche di Miralago e Bocca della Selva'''. | ||
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| + | Altre aree naturalistiche di enorme pregio sono: il '''Parco Regionale Lago di Falciano''' (di origine vulcanica, nel comune di [[Falciano del Massico]]) nel cuore dello storico ''ager Falernus'', con cui i Latini indicavano l'area compresa tra il Volturno, il crinale del Monte Massico, la costa Tirrenica e il fiume Savone; il '''Parco regionale di Roccamonfina-foce Garigliano''', esteso attorno al vulcano di Roccamonfina (il più antico della regione), conserva importanti testimonianze della civiltà sannita e fonti termali come quelle di [[Sessa Aurunca]], [[Teano]] e [[Francolise]]. | ||
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| + | L'economia di oggi tiene fede alla tradizione di quell'area passata alla storia come '''Terra di lavoro'''. L'agricoltura la fa da padrona, grazie soprattutto a un'estesa rete idrica, e anche l'industria è fiorente soprattutto nel settore alimentare e della conservazione. | ||
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| + | Altri monumenti significativi: la cattedrale normanna (risalente al X secolo, tra i migliori esempi di arte romanica in Campania) e la chiesa di santa Maria a Piazza (la più antica della città) ad Aversa; l'aragonese Palazzo Antignano (sede del Museo Campano) e la basilica di Sant'Angelo in Formis (dell'XI sec.,che domina la Piana del Volturno) a [[Capua]]; i quattrocenteschi Palazzo Marzano e Palazzo Novelli (sublimi esempi di gotico-catalano) a [[Carinola]]; il duomo normanno e il castello svevo a Sessa Aurunca; cattedrale romanica di San Casto a Calvvi Risorta; il Museo Archeologico dell'antica Calatia a [[Maddaloni]]; il Museo Archeologico dell'Agro Atellano a [[Succivo]]; il Museo Archeologico di Teanumm Sudicinum a Teano. | ||
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| + | ==Bibliografia== | ||
| + | *''Giardini dell'armonia. Guida ai giardini della provincia di Caserta'', N. Tartaglione, Ed. Paparo (2004) | ||
| + | *''Terra di lavoro e di progresso. La provincia di Caserta nel terzo millennio'', Ermanno Corsi; Guida (2005) | ||
| + | *''I Musei della provincia di Caserta'', I. Capriglione; presentazione di G. Ascione; prefaz. di S. De Caro; C.C.I.A.A. di Caserta (2005) | ||
| + | *''Economia e finanza in provincia di Caserta nell'ultimo trentennio del Novecento'', a cura di Francesco Balletta; presentazione di Riccardo Ventre; Denaro libri (2003) | ||
| + | *''I centri storici della provincia di Caserta e le prospettive di sviluppo del commercio'', ricerca realizzata da Domenico Moccia et altri; Camera di commercio di Caserta (2005) | ||
| + | *''Gli antichi castelli della provincia di Caserta'', Federico Scialla; arti grafiche Russo (1969) | ||
| + | *''Una provincia meridionale tra miracolo e crisi. Il caso Caserta dal dopoguerra agli anni '60'', Paolo Broccoli, Ed. Caramanica (1996) | ||
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| + | [[Categoria:Province Campania]] [[Categoria:Province Italia|Caserta]] | ||
Versione attuale delle 16:49, 13 lug 2009
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La Provincia di Caserta è parte della Regione Campania e comprende 104 comuni. Confina con le province di Benevento, Campobasso, Frosinone, Isernia, Latina e Napoli.
Il capoluogo è Caserta, qui gli altri comuni della provincia.
Ritratto della Provincia
E' la terza provincia della Campania per numero di residenti. Il territorio delimitato a nord dal massiccio del Matese passa attraverso i rilievi subappenninici (Camino, Tifata, Cesima, Maggiore), per digradare nella vasta pianura che a ovest termina nel tratto di costa tirrenica affacciato sul golfo di Gaeta.
Gran parte del territorio è occupata da una pianura fertile (il nucleo fondamentale di quella che i Romani identificavano come Campania felix) solcata da fiumi di vasta portata come il Garigliano e il Volturno. Suddivisa morfologicamente in due zone distinte: l'agro aversano, di origine vulcanica, che si sviluppa intorno alla città di Aversa; la piana del Volturno che ha in [Castel Volturno]] (con il castello longobardo) il suo cuore storico ed economico.
Il Matese, parte iniziale dell'Appennino meridionale, al confine tra con il Molise, raggiunge nel casertano la sua vetta più alta con Monte Miletto. Un patrimonio di natura e storia è racchiuso nel Parco Regionale del Matese, il più importante della provincia. Tra i siti di maggior interesse: il Lago del Matese (il più alto d'Italia) nel territorio di San Gregorio Matese; la Valle del Lete (area di rinomate acque minerali), che ha i suoi centri principali in Letino (con un castello del X sec. e il santuario di Santa Maria a Castello a oltre mille metri d'altitudine) e nel suggestivo borgo di Gallo Matese (abbarbicato su un colle, con le case in pietra locale); Monte Muto a Piedimonte Matese (con il Museo Archeologico che serba i resti della colonia romana Alife). La più importante meta di villeggiatura del Matese è San Gregorio Matese (con mulattiere che portano agli spettacolari scorci del Miletto e la cinquecentesca chiesa di Santa Maria delle Grazie), da cui sono raggiungibili le stazioni sciistiche di Miralago e Bocca della Selva.
Altre aree naturalistiche di enorme pregio sono: il Parco Regionale Lago di Falciano (di origine vulcanica, nel comune di Falciano del Massico) nel cuore dello storico ager Falernus, con cui i Latini indicavano l'area compresa tra il Volturno, il crinale del Monte Massico, la costa Tirrenica e il fiume Savone; il Parco regionale di Roccamonfina-foce Garigliano, esteso attorno al vulcano di Roccamonfina (il più antico della regione), conserva importanti testimonianze della civiltà sannita e fonti termali come quelle di Sessa Aurunca, Teano e Francolise.
L'economia di oggi tiene fede alla tradizione di quell'area passata alla storia come Terra di lavoro. L'agricoltura la fa da padrona, grazie soprattutto a un'estesa rete idrica, e anche l'industria è fiorente soprattutto nel settore alimentare e della conservazione.
Il settore turistico è attivo soprattutto nel capoluogo e lungo le località del litorale domizio.
Dal punto di vista architettonico, significative tracce dell'epoca romana si trovano a Santa Maria Capua Vetere (sul sito della romana Capua), con i resti dell'anfiteatro del II sec.d.C. (secondo per dimensioni soltanto al Colosseo) e i monumenti funerari delle Carceri Vecchie e della Conocchia). Resti di terme e di un teatro romano del I sec. a.C. sono visitabili a Calvi Risorta. Del periodo borbonico, insieme alla maestosa Reggia di Caserta, è notevole il Real Sito Borbonico di Carditello. Altri monumenti significativi: la cattedrale normanna (risalente al X secolo, tra i migliori esempi di arte romanica in Campania) e la chiesa di santa Maria a Piazza (la più antica della città) ad Aversa; l'aragonese Palazzo Antignano (sede del Museo Campano) e la basilica di Sant'Angelo in Formis (dell'XI sec.,che domina la Piana del Volturno) a Capua; i quattrocenteschi Palazzo Marzano e Palazzo Novelli (sublimi esempi di gotico-catalano) a Carinola; il duomo normanno e il castello svevo a Sessa Aurunca; cattedrale romanica di San Casto a Calvvi Risorta; il Museo Archeologico dell'antica Calatia a Maddaloni; il Museo Archeologico dell'Agro Atellano a Succivo; il Museo Archeologico di Teanumm Sudicinum a Teano.
Bibliografia
- Giardini dell'armonia. Guida ai giardini della provincia di Caserta, N. Tartaglione, Ed. Paparo (2004)
- Terra di lavoro e di progresso. La provincia di Caserta nel terzo millennio, Ermanno Corsi; Guida (2005)
- I Musei della provincia di Caserta, I. Capriglione; presentazione di G. Ascione; prefaz. di S. De Caro; C.C.I.A.A. di Caserta (2005)
- Economia e finanza in provincia di Caserta nell'ultimo trentennio del Novecento, a cura di Francesco Balletta; presentazione di Riccardo Ventre; Denaro libri (2003)
- I centri storici della provincia di Caserta e le prospettive di sviluppo del commercio, ricerca realizzata da Domenico Moccia et altri; Camera di commercio di Caserta (2005)
- Gli antichi castelli della provincia di Caserta, Federico Scialla; arti grafiche Russo (1969)
- Una provincia meridionale tra miracolo e crisi. Il caso Caserta dal dopoguerra agli anni '60, Paolo Broccoli, Ed. Caramanica (1996)






