GUIDA  Salerno/Lapide "Lo Stellato" di Alfonso Gatto

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Quale immagine vedo oltre di me che viva

in quest'ultimo sole,

quale giorno infinito,

il silenzio s'attarda, ritornano parole

d'un tempo sui balconi che sporgono lontano,

pare d'udirli buoni,

i poveri al congedo, si baciano in quel nulla

e con l'ultimo sguardo che resta sulla riva.

E l'orizzonte, l'aria più voce non s'ascolta

che non mi sia d'invito a perdermi negli echi

d'ogni dolce rumore.

Sarà la tomba culla nel cielo d'una volta.

Al Castello d'Arechi

in quel grande passato,

nella città ove fui

la vetta solitaria dell'ultimo chiarore,

vedrò nei baci bui notturni lo Stellato.

Così per l'infinito della memoria il nome

mi resti in ogni passo che si ferma vicino

e s'allontana come salendo al mio ricordo.

Basta l'umile accordo di voci e di parole

che mi dica poeta, sarò di chi mi vuole

nel vento della chiara notte che va con lui.

ALFONSO GATTO

Lapide della Provincia di Salerno A.D. 23/04/1994