GUIDA  Lonigo/Memorie Storiche

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Vi si tengono tre mercati alla settimana al lunedì, mercoledì e venerdì; quattro fiere all'anno, 26 marzo, 26 luglio, 16 agosto e 9 settembre, specialmente per la vendita di cavalli e buoi, e vi si annoverano quasi 6,000 abitanti. Molto soffrì in tempo della guerra cagionata dalla Lega di Cambrai: fu quasi interamente incendiato dal furore dei soldati dell'imp. Massimiliano, che scesero dalle alpi Noriche a danno di Venezia. È sede di un giusdicente, di un commissario politico, e di un ufficio del registro; ha uno spedale, un monte di pietà ed un teatro. I suoi dintorni, benché argillosi, producono abbondantemente cereali, compreso il riso, vini, seta, canape e lino. Il suo distretto, parte montuoso, parte piano, è composto di 10 comunità e di quasi 26,000 abitanti.  
 
Vi si tengono tre mercati alla settimana al lunedì, mercoledì e venerdì; quattro fiere all'anno, 26 marzo, 26 luglio, 16 agosto e 9 settembre, specialmente per la vendita di cavalli e buoi, e vi si annoverano quasi 6,000 abitanti. Molto soffrì in tempo della guerra cagionata dalla Lega di Cambrai: fu quasi interamente incendiato dal furore dei soldati dell'imp. Massimiliano, che scesero dalle alpi Noriche a danno di Venezia. È sede di un giusdicente, di un commissario politico, e di un ufficio del registro; ha uno spedale, un monte di pietà ed un teatro. I suoi dintorni, benché argillosi, producono abbondantemente cereali, compreso il riso, vini, seta, canape e lino. Il suo distretto, parte montuoso, parte piano, è composto di 10 comunità e di quasi 26,000 abitanti.  
 
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[[Categoria:Memorie Storiche]]

Versione attuale delle 22:54, 8 dic 2011

In Corografia dell'Italia (1833) così viene descritto il comune:

LONIGO, borgo-murato del Vicentino, capoluogo di distretto, creduto da alcuni molto antico, il che sembra comprovato da due grosse torri, una delle quali serve di prigione, e da una lapide piantala da un proconsole romano, perchè servisse di limite tra i Vicentini e quei d'Este. È posto nel centro di amenissima valle chiamata Trissino, ove ha termine la catena dei monti Berici, dieci miglia ad ostro da Vicenza, otto a maestro da Este ed altrettante a greco da Soave. Gli scorre da vicino il fiumicello Brendola, e vi si ammira il palazzo Pisani chiamato la Rocca, opera di Palladio.

Vi si tengono tre mercati alla settimana al lunedì, mercoledì e venerdì; quattro fiere all'anno, 26 marzo, 26 luglio, 16 agosto e 9 settembre, specialmente per la vendita di cavalli e buoi, e vi si annoverano quasi 6,000 abitanti. Molto soffrì in tempo della guerra cagionata dalla Lega di Cambrai: fu quasi interamente incendiato dal furore dei soldati dell'imp. Massimiliano, che scesero dalle alpi Noriche a danno di Venezia. È sede di un giusdicente, di un commissario politico, e di un ufficio del registro; ha uno spedale, un monte di pietà ed un teatro. I suoi dintorni, benché argillosi, producono abbondantemente cereali, compreso il riso, vini, seta, canape e lino. Il suo distretto, parte montuoso, parte piano, è composto di 10 comunità e di quasi 26,000 abitanti.