GUIDA Certosa di Pavia
(Storia) |
(→Storia) |
||
| Riga 14: | Riga 14: | ||
Il nome di Torre del Mangano trae origine quasi certamente dalla nobile famiglia del Mangano che, in epoca comunale, possedeva il castello. Tale fortezza fu venduta nel 1397 ai monaci Certosini. | Il nome di Torre del Mangano trae origine quasi certamente dalla nobile famiglia del Mangano che, in epoca comunale, possedeva il castello. Tale fortezza fu venduta nel 1397 ai monaci Certosini. | ||
| − | Nel 1359 Gian Galeazzo | + | Nel 1359 Gian Galeazzo Visconti conquistò Pavia; egli diede inizio alla costruzione del castello e del parco annesso e, con il secondo ampliamento, fece includere anche Torre del Mangano nei terreni circondati dalle mura di recinzione. Una delle porte si trovava in corrispondenza a quella che oggi è la cascina di Porta d’Agosto. |
Proprio a questo periodo risale anche la costruzione del canale Navigliaccio, tra Binasco e Pavia, e del monumento della Certosa, fondato nel 1396 e consacrato nel 1497. | Proprio a questo periodo risale anche la costruzione del canale Navigliaccio, tra Binasco e Pavia, e del monumento della Certosa, fondato nel 1396 e consacrato nel 1497. | ||
Versione delle 14:39, 29 feb 2012
| Pagine Utili sul Comune |
|---|
| Scheda su Certosa di Pavia |
| Mappa Interattiva |
| Siti certosini |
| Amministrazione Comunale |
| Statistiche su Certosa di Pavia |
| Inserisci Bollino Wiki |
| Concorso Fotografico |
|---|
 2012, 2009, 2008 |
Certosa di Pavia è situato nella Lombardia nella Provincia di Pavia. Il 29 settembre si festeggia il Patrono, San Michele Arcangelo.
Confina con i comuni di: Pavia, Giussago, Marcignago, Borgarello e Vellezzo Bellini.
Indice |
Storia
Le prime tribù che s’insediarono nella Pianura padana furono i Liguri e gli Umbri, che si limitarono alla coltivazione delle poche zone fertili. Con l’avvento degli Etruschi, furono attuate opere di canalizzazione e di drenaggio mirate all’arginamento del fiume Po.
In epoca romana i terreni furono divisi secondo il metodo della centuriazione, in modo che ogni fondo avesse una superficie costante e regolare pari a circa cinquanta ettari. Tale suddivisione diede origine ad una rete di strade che correvano parallele a quella che ancora oggi collega Milano a Pavia; ne esiste ancora una che passa in adiacenza al muraglione della Certosa e giunge fino al cimitero di Borgarello.
Questi territori passarono poi sotto il dominio dei Goti, dei Longobardi (dei quali la città di Pavia fu capitale) e dei Franchi, senza perdere la loro forte identità agricola. Successivamente i terreni vennero anche suddivisi nei primi latifondi. Intorno al 1100 il Comune di Borgarello, uno dei più potenti della zona, fece costruire un castello a pianta quadrata proprio nella comunità “in Burgari”, che corrisponde all’originario nucleo abitativo di Torre del Mangano. L’espressione “in Burgari” deriva probabilmente dal sostantivo “burgaria”, che significa brughiera e descrive la condizione del territorio a quell’epoca. Il nome di Torre del Mangano trae origine quasi certamente dalla nobile famiglia del Mangano che, in epoca comunale, possedeva il castello. Tale fortezza fu venduta nel 1397 ai monaci Certosini.
Nel 1359 Gian Galeazzo Visconti conquistò Pavia; egli diede inizio alla costruzione del castello e del parco annesso e, con il secondo ampliamento, fece includere anche Torre del Mangano nei terreni circondati dalle mura di recinzione. Una delle porte si trovava in corrispondenza a quella che oggi è la cascina di Porta d’Agosto.
Proprio a questo periodo risale anche la costruzione del canale Navigliaccio, tra Binasco e Pavia, e del monumento della Certosa, fondato nel 1396 e consacrato nel 1497. La Certosa rappresentò per il territorio una ricchezza non solo dal punto di vista religioso e culturale, ma anche economico. I monaci Certosini determinarono infatti il miglioramento della produttività agricola mediante l’uso delle marcite, che consentivano di ottenere più di un taglio d’erba l’anno, e delle “conserve”, luoghi interrati e riempiti di ghiaccio dove conservare gli alimenti.
Nei secoli si susseguirono le dominazioni straniere: Spagnoli prima, Francesi ed Austriaci poi, spadroneggiarono in questi territori fino all’unità d’Italia.
L’assetto di Torre del Mangano, dal periodo visconteo, rimase pressoché invariato fino all’ultimo dopoguerra. Era un piccolo paese: gli edifici sorgevano nelle odierne vie Case Nuove, Fratelli Cairoli, Partigiani, in Vicolo San Michele e ai lati del Viale Certosa. Le campagne circostanti davano il lavoro ad alcune famiglie, mentre coloro che non facevano i contadini erano assunti presso i Molini Certosa, la Galbani o in fonderie a Pavia. Nel 1859 furono costruite le prime case sul viale, ma l’area adiacente al monumento rimase fortunatamente inalterata. Dietro alle mura della Certosa e vicino allo stabilimento Galbani ad est, come anche alla fine di Via Marconi ad ovest, sorgevano due fornaci che producevano mattoni. Dal 1871 il Comune di Cascine Calderarj fu soppresso e unito a quello di Torre del Mangano, che - in seguito al Regio Decreto Legge del 31 gennaio 1929 - assunse la denominazione di Certosa di Pavia e riunì anche il Comune di Tornano e il Comune di Borgarello.
La nascita d’importanti industrie nelle città vicine, assieme alla strada statale che attraversa il paese unendo comodamente Milano a Pavia, determinarono un notevole accrescimento urbano; nel 1946 sorsero in Via Repubblica le prime villette e la Cademartori.
Nel 1958 Borgarello tornò ad essere comune autonomo e attualmente le frazioni di Certosa sono: Cascine Calderari, Samperone e Torriano.
Da Vedere
- La Certosa, voluta da Gian Galeazzo Visconti. Iniziata nel 1396, ci vollero due secoli a finirla. Si compone dal monastero, dalla chiesa, il chiostro piccolo e, intorno al chiostro grande, ci sono le celle dei monaci.
Chiese parrocchiali
- San Rocco Confessore, presso Cascine Calderari.
- San Brizio Vescovo, in località Samperone.
- Sant'Apollinare Vescovo e Martire, presso Torriano.
- San Michele Arcangelo, presso Torre del Mangano.
Chiese non parrocchiali
- Santuario Beata Vergine Maria Madre delle Grazie, presso il monastero della Certosa Gra-Car (Gratiarum Chartusia)
Dove Mangiare
- Locanda Vecchia Pavia Al Mulino, Via al Monumento, 5. Tel. 0382/925894. Chiuso lunedì e martedì a pranzo.
Biblioteche
- Biblioteca Comunale, Corso Partigiani, 51 Telefono 0382/933952 [1]
- Orario di apertura al pubblico:
- Martedì: h 13:00 — h 19:00
- Mercoledì: h 10:00 — h 12:00
- Giovedì: h 13:30 — h 19:00
- Sabato: h 10:00 — h 12:30
Musei
- Museo della Certosa di Pavia, Viale Monumento, Telefono 02/802941 Fax 02/80294232 [2]
- Il Museo della Certosa di Pavia, dal 12 marzo 2008, è passato alla gestione della Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici di Milano.
- Descrizione del Museo disponibile presso il "Sistema museale di Pavia" [3]
- Prenotazioni e visite guidate: Telefono 02/802941, per un massimo di 15 persone.
- Ingresso gratuito
Lapidi Commemorative
- Lapide ai Caduti delle Guerre Mondiali (sull'antico portale di Torre del Mangano)
Informazioni Utili
Biliografia
- La Certosa di Pavia, Virginio Inzaghi, Ed. Spiegel (1998)
- Pavia e la Certosa, V. Terraroli - M. Bonetti, Ed. Skira (2001)
- La Certosa di Pavia. Passato e presente nella facciata della chiesa, Ed. CNR-Roma (2001)
- Milano e la Certosa di Pavia, M. Barelli, Ed. Meravigli-Libreria Milanese (2003)
- Viaggio nella storia recente del nostro paese - Scuola primaria classe 5 dell' I.C. di Certosa di Pavia - anno scolastico 2006/07 - © COMUNE DI CERTOSA DI PAVIA
Galleria Foto
Lato sinistro della facciata della Certosa
Dettaglio lato destro facciata della Certosa
Le statue tombali di Beatrice d'Este e Ludovico il Moro
Affreschi della cupola
