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Il Comune, in quanto parte del [[Siti Unesco/Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano]], è '''Patrimonio dell'Umanità''' iscritto nella prestigiosa lista dei [[Siti Unesco]].
 
Il Comune, in quanto parte del [[Siti Unesco/Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano]], è '''Patrimonio dell'Umanità''' iscritto nella prestigiosa lista dei [[Siti Unesco]].
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==Ritratto della Città==
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L’origine del '''toponimo''' deriva dal motto posto sullo stemma cittadino, che tradotto dal latino vuol dire "Terra che nutre i ceci". Il paesaggio si caratterizza come un collage tra natura e architettura. Oltre alla tipica Macchia mediterranea, la città presenta i segni storici delle antiche civiltà bizantine, longobarde e normanne.
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Poco si sa prima dell'epoca normanna, durante cui sia il comune di Cicerale che quello di Monte dipendevano dalla città di [[Monteforte Cilento]]. Cicerale si snoda lungo il corso del fiume Alento e probabilmente, l'originario nucleo abitativo si trovava in località Bocca di fava e si chiamava '''Corbella'''. Passato dal dominio di Carlo VIII a varie famiglie nobili, il comune fu poi trasferito al Demanio a causa dei debiti contratti da Giovanni Antonio Gentilcore che vi costruì un palazzo baronale e un monastero agostiniano. In seguito, Nicola Pico e il figlio Giovanni, signori del luogo, acquistarono una vigna e un molino in località Casiello. Nel '''1660''' un patrizio di [[Salerno]], Matteo Sarluca, essendo debitore nei confronti di Giuseppe Gentilcore, donò a questi parte delle rendite delle case di proprietà che aveva a [[Salerno]]. La peste che colpì la città nel '''1501''' decimò la popolazione, che fu nuovamente toccata da questa epidemia nel '''1656'''. In seguito i terreni passarono alla famiglia Carafa finché la feudalità non fu definitivamente abolita nel '''1806'''.
  
 
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Versione delle 12:47, 23 mar 2009

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2012, 2009, 2008

Cicerale è situato nella Campania nella Provincia di Salerno. Il 19 agosto si festeggia il Patrono, San Giorgio.

Confina con i comuni di: Perito, Prignano Cilento, Trentinara, Capaccio, Ogliastro Cilento, Monteforte Cilento, Giungano e Agropoli.

Il Comune, in quanto parte del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano, è Patrimonio dell'Umanità iscritto nella prestigiosa lista dei Siti Unesco.

Ritratto della Città

L’origine del toponimo deriva dal motto posto sullo stemma cittadino, che tradotto dal latino vuol dire "Terra che nutre i ceci". Il paesaggio si caratterizza come un collage tra natura e architettura. Oltre alla tipica Macchia mediterranea, la città presenta i segni storici delle antiche civiltà bizantine, longobarde e normanne.

Poco si sa prima dell'epoca normanna, durante cui sia il comune di Cicerale che quello di Monte dipendevano dalla città di Monteforte Cilento. Cicerale si snoda lungo il corso del fiume Alento e probabilmente, l'originario nucleo abitativo si trovava in località Bocca di fava e si chiamava Corbella. Passato dal dominio di Carlo VIII a varie famiglie nobili, il comune fu poi trasferito al Demanio a causa dei debiti contratti da Giovanni Antonio Gentilcore che vi costruì un palazzo baronale e un monastero agostiniano. In seguito, Nicola Pico e il figlio Giovanni, signori del luogo, acquistarono una vigna e un molino in località Casiello. Nel 1660 un patrizio di Salerno, Matteo Sarluca, essendo debitore nei confronti di Giuseppe Gentilcore, donò a questi parte delle rendite delle case di proprietà che aveva a Salerno. La peste che colpì la città nel 1501 decimò la popolazione, che fu nuovamente toccata da questa epidemia nel 1656. In seguito i terreni passarono alla famiglia Carafa finché la feudalità non fu definitivamente abolita nel 1806.

Dove Mangiare

Ristorante e Pizzeria Avenia Armando, Via S. Maria, 29