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Infatti Bobbio fu sede di un ''feudo monastico'' autonomo che si estendeva in tutta l'alta Italia, con collegamenti ai vari monasteri colombaniani europei. Ai Longobardi nel 774 successero i Franchi con nuove donazioni territoriali: Bobbio possiede beni in Valtrebbia, val Staffora, val Tidone, val d'Aveto, in Liguria, nel Monferrato e nelle Langhe, arriva fino alle porte di Torino, Attorno al Lago di Garda, da Salò a Bardolino, sui Laghi di Mantova, a Piacenza, Ravenna, Genova, Lucca, Pavia ecc. | Infatti Bobbio fu sede di un ''feudo monastico'' autonomo che si estendeva in tutta l'alta Italia, con collegamenti ai vari monasteri colombaniani europei. Ai Longobardi nel 774 successero i Franchi con nuove donazioni territoriali: Bobbio possiede beni in Valtrebbia, val Staffora, val Tidone, val d'Aveto, in Liguria, nel Monferrato e nelle Langhe, arriva fino alle porte di Torino, Attorno al Lago di Garda, da Salò a Bardolino, sui Laghi di Mantova, a Piacenza, Ravenna, Genova, Lucca, Pavia ecc. | ||
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L'Abbazia all'epoca fu un ricco e potente feudo. Il sistema curtense raggiunge in Bobbio la perfezione. La curtis non è un organismo chiuso, come si legge nei vecchi libri di scuola. L'eccedenza dei suoi prodotti viene scambiata con altri paesi. Sui fiumi e sui laghi dell'Italia Settentrionale corre una flotta di una quarantina di navi, che fanno spola da un porto franco all'altro. A Monticelli d'Ongina, sul Po, vi sono vasti magazzini, a cui arrivano carichi di sale e di pesce e da cui partono carni salate e affumicate. Sui monti di Bobbio vengono allevati cinquemila suini, centinaia di vacche e pecore. Queste ultime servono soprattutto per la produzione della pergamena, usata nello scriptorium, dove si copiano sistematicamente opere di scrittori latini antichi. | L'Abbazia all'epoca fu un ricco e potente feudo. Il sistema curtense raggiunge in Bobbio la perfezione. La curtis non è un organismo chiuso, come si legge nei vecchi libri di scuola. L'eccedenza dei suoi prodotti viene scambiata con altri paesi. Sui fiumi e sui laghi dell'Italia Settentrionale corre una flotta di una quarantina di navi, che fanno spola da un porto franco all'altro. A Monticelli d'Ongina, sul Po, vi sono vasti magazzini, a cui arrivano carichi di sale e di pesce e da cui partono carni salate e affumicate. Sui monti di Bobbio vengono allevati cinquemila suini, centinaia di vacche e pecore. Queste ultime servono soprattutto per la produzione della pergamena, usata nello scriptorium, dove si copiano sistematicamente opere di scrittori latini antichi. | ||
Versione delle 12:02, 9 apr 2009
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Bobbio (Bobi in dialetto bobbiese, Bêubbi in ligure, Bobium in latino) è un comune di 3.724 abitanti situato nell'Emilia-Romagna, ai confini con la Lombardia, nella Provincia di Piacenza, ed il territorio è posto nella media Val Trebbia.
Il 23 novembre si festeggia solennemente il Patrono San Colombano, mentre il 15 agosto si festeggia la festa patronale di Santa Maria Assunta.
Confina con i comuni di: Brallo di Pregola, Menconico, Romagnese, Santa Margherita di Staffora, Corte Brugnatella, Coli, Travo, Piozzano e Pecorara.
Indice |
Ritratto della Città
Il capoluogo è un'antica e piccola città d'origine alto medioevale adagiata ai piedi del Monte Penice (1460 metri), sulla sponda sinistra del fiume Trebbia, tra i torrenti Bobbio e Dorbida.
Bobbio è un ambita meta turistica nota per il suo passato culturale e i suoi monumenti e sin dall'antichità diventò luogo di confine tra culture diverse da parte di Piacentini, Liguri, Piemontesi e Pavesi.
Il centro storico, il cuore vivente della città, ha mantenuto intatte le caratteristiche del borgo medioevale.
La zona di Bobbio, abitata fin nell'Età della pietra, venne successivamente popolata da insediamenti liguri. Ai liguri subentrarono i Galli e poco dopo Bobbio entrò definitivamente nell'orbita Romana. Il nome della città deriva dal torrente omonimo che lambisce l'abitato da sud.
Venne fondata intorno al IV secolo dai Romani, ma si sviluppò grazie all'abate missionario irlandese San Colombano, evangelizzatore d'Europa, a partire dal VII secolo, quando ebbe il territorio dai sovrani longobardi Agilulfo e Teodolinda. Per tutto il Medioevo fu un importante centro monastico d'Europa, tanto da essere definita la Montecassino dell'Italia settentrionale.
Infatti Bobbio fu sede di un feudo monastico autonomo che si estendeva in tutta l'alta Italia, con collegamenti ai vari monasteri colombaniani europei. Ai Longobardi nel 774 successero i Franchi con nuove donazioni territoriali: Bobbio possiede beni in Valtrebbia, val Staffora, val Tidone, val d'Aveto, in Liguria, nel Monferrato e nelle Langhe, arriva fino alle porte di Torino, Attorno al Lago di Garda, da Salò a Bardolino, sui Laghi di Mantova, a Piacenza, Ravenna, Genova, Lucca, Pavia ecc.
... L'Abbazia all'epoca fu un ricco e potente feudo. Il sistema curtense raggiunge in Bobbio la perfezione. La curtis non è un organismo chiuso, come si legge nei vecchi libri di scuola. L'eccedenza dei suoi prodotti viene scambiata con altri paesi. Sui fiumi e sui laghi dell'Italia Settentrionale corre una flotta di una quarantina di navi, che fanno spola da un porto franco all'altro. A Monticelli d'Ongina, sul Po, vi sono vasti magazzini, a cui arrivano carichi di sale e di pesce e da cui partono carni salate e affumicate. Sui monti di Bobbio vengono allevati cinquemila suini, centinaia di vacche e pecore. Queste ultime servono soprattutto per la produzione della pergamena, usata nello scriptorium, dove si copiano sistematicamente opere di scrittori latini antichi.
Divenne anche Contea vescovile attorno al 1014, con al centro la storica abbazia fondata da San Colombano nel 614, resa famosa anche dallo Scriptorium di Bobbio, il cui catalogo, nel 982, comprendeva oltre 700 codici e che ebbe modo di conservare 25 dei 150 manoscritti più antichi della letteratura latina esistenti al mondo. Fu presa come spunto per il romanzo di Umberto Eco: Il nome della rosa.
Dall'alto di Bobbio domina il Santuario della Madonna del Penice situato sulla cima del Monte Penice luogo turistico anche d'inverno grazie agli impianti sciistici.
Dialetto bobbiese
Nel panorama dei dialetti della provincia, quello bobbiese vanta proprie peculiarità, sia fonetiche che morfologiche e lessicali, rispetto al piacentino propriamente detto. Ciò è dovuto alla posizione geografica lungo la via di collegamento tra la Pianura Padana e il Genovese, dove il Piacentino confina con Liguria e Piemonte.
Hanno influito inoltre le vicende storiche, essendo Bobbio passata sotto numerose dominazioni nel corso dei secoli: liguri, celti, romani, longobardi, franchi, Signoria cittadina dei Malaspina e dei Visconti e degli Sforza, Spagna, Austria, repubbliche di Genova e Ligure, Piemonte, Lombardia ed infine sotto la provincia di Piacenza nel 1923, rimanendo sempre autonoma; quindi il dialetto locale non poteva che subire varie modifiche e influenze e rimanendo unico e non assimilabile.
Del dialetto di Bobbio oltre al dizionario ci sono numerosi scritti e sono tipici il calendario ed il lunario bobbiesi, oltre a feste locali, folcloristiche e teatrali curate dalla "Ra Familia Bubièiza".
Clima e Meteo
Il clima è particolare, pur trovandosi vicino alla pianura Padana risente della relativa vicinanza con il mar Ligure, Bobbio difficilmente è avvolto da nebbie, il clima in inverno non è rigidissimo, si tratta di un microclima ligure, anche se un po' umido, in estate il caldo mai è insopportabile creando la situazione per un'ottima permanenza turistica. Vi è inoltre la presenza di una Stazione meteorologica.
Musica e balli
Posizionata nel cuore delle Quattro Provincie [1], Bobbio può vantare una tradizione musicale molto antica, legata all'uso di uno strumento, il piffero (oboe popolare ad ancia doppia), che accompagnato dalla fisarmonica e dalla müsa appenninica, porta con sé un vasto repertorio di brani che scandivano i vari momenti della vita della comunità.
Oltre che per il ballo (famosa la giga di Bobbio: Bala Ghidon), vi sono brani per il cantamaggio, con la variante della festa della Santa Croce, il matrimonio, la leva (Leva levon a Santa Maria) e che ricordano luoghi e fatti legati al passato (la canzone del Draghin). Nelle feste da ballo, oltre a valzer, polca e mazurca si possono incontrare danze arcaiche come: l'alessandrina, la monferrina, la giga a due.
Riconoscimenti ambientali e storico culturali
Bobbio è inserito nell'Organizzazione Mondiale del Turismo.
Il territorio fa parte assieme alla Provincia di Piacenza della zona delle Quattro Provincie [2] e delle danze delle 4 province [3]
Dal 2006 è stata insignita della Bandiera Arancione [4] dal Touring Club Italiano, come centro alto-medioevale di interesse turistico, che si distingue per eccellenza ed accoglienza.
Dal 2008 fa inoltre parte del club I borghi più belli d'Italia [5], che conta 149 borghi in tutto il territorio italiano.
Da Vedere
- Abbazia di San Colombano (monastero e musei)
- Castello Malaspiniano
- Parco del castello
- Antico quartiere alto medievale Castellaro
- Duomo di Bobbio - Cattedrale di Maria Assunta (Palazzo Vescovile e Archivi storici Bobiensi)
- Chiesa di San Lorenzo
- Convento e Chiesa di San Nicola (ex chiesa e convento delle gianelline)
- Palazzo Alcarini e della regina longobarda Teodolinda
- Monastero e Chiesa di San Francesco
- Santuario - Basilica della Madonna dell'Aiuto
- Monastero di Santa Chiara (Clarisse)
- Palazzo Comunale (sala auditorium, archivio storico e biblioteca)
- Palazzo Olmi
- Palazzo Malaspina
- Palazzo Tamburelli e ostello comunale
- Palazzo Brugnatelli
- Ponte Gobbo (o Ponte del Diavolo)
- Terme di Bobbio
- Santuario della Madonna del Penice (in vetta al Monte Penice - festa la seconda domenica di settembre)
- Passo del Penice
Escursioni
- Via degli Abati (Via Romea e derivazione della Via Francigena - passeggiate a cavallo e trekking)
- Sentiero Bobbio-Carana-Pietranera-Santuario di Brugnello (Corte Brugnatella) (passeggiate a cavallo e trekking)
- Sentiero Bobbio-Carana-Santuario della Madonna della Guardia (Corte Brugnatella) (passeggiate a cavallo e trekking)
- Sentiero Bobbio-Dezza-Passo del Brallo (Brallo di Pregola) (passeggiate a cavallo e trekking)
- Sentiero medioevale per il Santuario del Monte Penice (escursioni a piedi e a cavallo)
- Cascata termale del Carlone di San Cristoforo
- Valle del Carlone
- Bosco del Comune
- Antico villaggio del Groppo
- Fontana dei Ramari di Bobbio
Strutture Turistiche
Gastronomia
Nell'ambito della cucina piacentina, Bobbio occupa una posizione di rilievo potendo annoverare una serie di originali piatti tipici locali e dolci che si tramandano da molte generazioni:
- maccheroni con l'ago (da calza) (farina, uova, olio, acqua);
- pinoli alla ricotta o Pin da lesa (farina, patate, ricotta, bietole, uova e Grana Padano);
- lasagne alla bobbiese (a strati con besciamella mista a sugo di carne e sugo di funghi);
- stracotto alla bobbiese (con carne di manzo, burro, olio, aglio piacentino, farina, cipolla, vino rosso secco, sale, pepe, noce moscata, rosmarino, alloro, salvia, carote, sedano, salsa di pomodoro);
- lumache bobbiesi in umido. vi è dedicata una sagra e si consumano la vigilia di Natale nei migliori ristoranti (lumache, cipolla, carote, porro, sedano, salsa di pomodoro, vino bianco, olio, burro, pepe);
- torta di mandorle, tutto l'anno nei forni e pasticcerie di Bobbio (di tre tipi, croccante, ripiena e morbida);
- torta la Sabbiosa
- focaccia di Natale (farina, miele, lievito di birra, uova, uva sultanina, zucchero, burro, latte).
- mostarda di frutta (pera, mela).
Bobbio si trova alle pendici dell'Appennino Ligure, nel territorio noto come Colli piacentini, zona Denominazione di Origine Controllata (D.O.C.) per la produzione di vini tipici quali: Gutturnio, Trebbianino Val Trebbia, Barbera, Bonarda, Ortrugo, Malvasia, Cabernet Sauvignon, Pinot spumante (altri: Riesling, Dolcetto, Moscato e Merlot).
Bobbio è famosa inoltre per i sui salumi: salami, coppe, pancette piacentini (Denominazione di Origine Protetta D.O.P), salamini di vario tipo, cotechini e zampone.
Musei e Centri Studi
- Museo dell'Abbazia di San Colombano [6]
- Museo della Città di Bobbio [7]
- Museo etnografico val Trebbia (in località Cassolo) [8]
- Centro Studi Palazzo Tamburelli
Biblioteche e Archivi
- Centro Culturale Polivalente
- Archivio storico comunale
- Archivi storici Bobiensi (presso il Duomo di Bobbio)
Teatri
- Auditorium Santa Chiara
Complessi Bandistici e Corali
Informazioni Utili
Come Arrivare
Eventi
Dove Mangiare
Dove Dormire
Associazioni
Bibliografia
- Michele Tosi Bobbio Guida storica artistica e ambientale della città e dintorni - Archivi Storici Bobiensi - G. Reposi (1978)
- Bruna Boccaccia Bobbio Città d'Europa - Ed. Pontegobbo (2000) ISBN 8886754337
- G. Pasquali Cento anni di storia bobbiese 1903-2003, da La Trebbia - Ed. La Trebbia ed Amici di San Colombano
- R. Zanussi San Colombano d'Irlanda - Abate d'Europa - Ed. Pontegobbo
- Vittorio Pasquali La Provincia di Bobbio Post napoleonica - Descrizione del territorio e dell'economia nell'anno 1814 - (Archivi di Stato di Torino: "Quadro del circondario di Bobbio", mazzo 44) - Ed. Amici di San Colombano
- Bobbio. Nell'alto cuore del Medioevo. Dall'Abbazia alla città, Ed. Diabasis, collana "Belvedere guide" (2005)
Video
Vedi Anche: Altri video su Bobbio
Video artistico di Bobbio






