GUIDA Erice
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Versione delle 18:38, 6 feb 2009
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 2012, 2009, 2008 |
Erice è situato in Sicilia in Provincia di Trapani. L'ultimo mercoledì di agosto si festeggia il Patrono, Madonna di Custonaci. Tra gli edifici religiosi: Chiesa Matrice (1314); Chiesa del Salvatore. Da Vedere: Castello di Venere; Castello Pepoli.
Confina con i comuni di: Marsala, Buseto Palizzolo, Trapani, Valderice e Paceco.
Indice |
Biblioteche
- Biblioteca Comunale Vito Carvini, Piazza Umberto I
- Biblioteca della Casa circondariale, Via Madonna di Fatima, 226 - Casa Santa
- Biblioteca dell'Associazione culturale Giuseppe Cardinale, Via Salita S. Anna, 127 - Casa Santa
- Biblioteca di cultura scientifica Ettore Majorana, Via G. F. Guarnotta, 26
Teatri
- Teatro Gebel Hamed
Volontariato, Onlus e Associazioni
- Albatros Cooperativa Sociale, Via Lombardia, 5 (Casa Santa)
- Associazione Gaia - Onlus, Via G Marconi, 194
- Associazione Nazionale Vigili del Fuoco in Congedo di Erice, Via Tivoli, 37
- Associazione Promozione Umana, Via Ulisse, 31
- Schola Federiciana Onlus, Via Salvatore Guitta, 14 (Rigaletta)
- Socrem Trapani, Via Della Provincia-Citt Della Salu
- Trapani per Il Terzo Mondo Onlus, Via Cosenza, 23
Lapidi Commemorative
- Lapide Erycina Venus
- Lapide Arringa Giuseppe Garibaldi
- Lapide Rocco La Russa Peraino
- Lapide Venerandae Assumptae Deirarae
- Lapide Cavalier Giuseppe Coppola
- Lapide Giovanni Paolo II
Informazioni Utili
Bibliografia
- Erice. Cittadella dell'arte, della scienza e della solidarietà. Ediz. multilingue, Vincenzo Regina (1998)
- Erice. Città d'arte, Rosaria Falcone - Romilda Nicotra, Ed. Affinità Elettive (2000)
- Storia di Erice, Lorenzo Zichichi (2002)
Memorie Storiche
Nel Dizionario del 1858 di Antonio Busacca la città viene così descritta:
Erice - Oggi monte S. Giuliano sin dai Normanni. Questa città si crede essere fondata dal famoso Dedalo. Altri crede da Erice figlio di Buti tiranno di Bebricia, Nel 1184. av. G. C. fu abitata da Troiani dopo la rovina di Troja. Essa fu celebre presso gli antichi per il famoso tempio di Venere Ericina. Il Senato romano per rendere maggiore onore alla Dea ordinò, che 17 città le più fedeli della Sicilia nelle feste di Venere Ericina comparissero con la pompa di aurei ornamenti, che due centurie di soldati facessero la guardia al tempio. Erano rinomate le danze nelle feste; il concorso era non solo dei Siciliani ma ancora degli esteri per adorare questa Dea madre della voluttà, e della natura tutta. Si trovano alcuni avanzi di fabbriche sparse nel monte. Eravi in questo tempio una celebre vitella d'oro consacrata a Venere opera dal famoso architetto Dedalo. Fu distrutta da Amilcare nell'anno 260 av G. C. lasciando il solo tempio di Venere Ericina. In alcune monete da una parte si vede Venere dall'altra un cane. Leggenda EPTKINΩN.
