GUIDA Nova Siri/Cugno dei Vagni
Recenti indagini della Soprintendenza Archeologica della Basilicata hanno modificato questa lettura iniziale. Il ritrovamento di una estesa necropoli (I-II sec. d.C.) sul pianoro soprastante ha infatti documentato l’esistenza di un villaggio (pagus) in luogo della supposta villa. Il complesso termale corrisponde pertanto a un edificio pubblico, isolato e ubicato alla periferia dell’abitato, funzionalmente collegato all’approdo della vicina foce del fiume Sinni e alla grande viabilità pubblica. L’attuale via costiera Jonica (s.s.106) infatti, ripercorre oggi il tracciato di una importante strada antica destinata al collegamento delle città presenti lungo l’arco ionico (Taranto, Metaponto, Eraclea, Sibari etc.)
L’impanto termale è servito da una sorgente che sgorga in una piccola vasca a monte del complesso e la successione degli ambienti ripropone il percorso tipico delle terme romane. La parte attualmente visibile delle terme corrisponde solo al settore meridionale dell’edificio originario, che aveva a nord probabilmente anche l’ingresso principale. L’edificio è stato in uso nel corso dell’età imperiale (I-III sec. d.C.) ed era dotato di un ricco apparato architettonico decorativo (pavimenti a mosaico, rivestimenti parietali in marmo e cornici in stucco) di sui sono stati ritrovati solo pochi resti.






