GUIDA San Didero
| Pagine Utili sul Comune |
|---|
| Scheda su San Didero |
| Mappa Interattiva |
| Siti sandideresi |
| Amministrazione Comunale |
| Statistiche su San Didero |
| Inserisci Bollino Wiki |
| Concorso Fotografico |
|---|
| Foto San Didero: 2012, 2009, 2008 |
San Didero (altitudine:430 metri s.l.m.) è situato in Piemonte, in Provincia di Torino. Il 23 maggio si festeggia il Patrono, San Desiderio: (Vescovo e martire) sembra fosse originario di San Desiderio, nei dintorni di Genova e fu decapitato durante un'invasione dei Vandali nel IV secolo d.C. (E'invocato come testimone della verità dei giuramenti e come protettore nei parti difficili.) Tra gli edifici religiosi: Chiesa Parrocchiale di San Desiderio.
Confina con i comuni di: Condove, San Giorio di Susa, Villar Focchiardo, Borgone Susa e Bruzolo.
E' a circa quaranta chilometri da Torino.
Indice |
Ritratto della Città
Piccolo comune della bassa Valle di Susa, posto alla sinistra della Dora Riparia, ha l'aspetto di un tranquillo borgo agricolo. Il borgo, addossato al versante settentrionale della valle, deve il suo nome al santo patrono Desiderio. Le principali coltivazioni sono, nella piana del fondovalle, i cereali e, sulle pendici della montagna, la vite, particolarmente favorita quest'ultima dall'esposizione a mezzogiorno.
Alcuni sentieri che si inerpicano a mezza costa, attraversando boschi di roverella, consentono ampie vedute panoramiche sulla valle e sul territorio comunale di San Didero.
Storia
La località nel XI secolo, all'acme del processo di insediamento in Piemonte, è sicuramente strutturata alla perfezione; sappiamo, infatti, che la prima citazione risale a quell'epoca, al 1065, ad un documento che ne afferma la proprietà a vantaggio della prevostura di Oulx. La prevostura di Oulx è un importantissimo centro della cristianità ed è posta nel Delfinato, Stato indipendente francese, sottoposto all'autorità Sacro Romano Impero.
Originariamente queste valli fanno parte del legato arduinico. Quando Adelaide di Susa sposa Oddone, figlio di Umberto Biancamano, inizia l'era dei Savoia. Dopo la morte di Adelaide l'alta valle passa nella sfera d'influenza del Delfinato, mentre la bassa valle rimane fedele alla casata sabauda.
Nel XIII secolo i Savoia infeudano i Betrandi, ai quali succedono prima i Roero ed infine i Grosso.
Alla fine del Cinquecento la val di Susa è percorsa dalle truppe francesi comandati dal Lesdiguiéres, detto “la volpe del Delfinato”, a seguito della guerra scatenata da Carlo :Emanuele I di Savoia detto il Grande e soprannominato dai sudditi testa 'd feu (testa di fuoco) contro Enrico IV di Francia, per il possesso del marchesato di Saluzzo.
Frazioni
- Leitera
- Volpi
Da Vedere
- Chiesa Parrocchiale di San Desiderio
- sorge su un poggio poco a monte del paese e l'edificio originario risale probabilmente al tardo periodo romanico (XIII-XIV sec.) . L'attuale struttura , assiale a navata unica e terminante con un'abside ricalcante le antiche basiliche romane , risale al XVIII secolo . Al suo interno è presente un pregevole pavimento a mosaico .
- La Casaforte
- si tratta di una classica struttura militare, particolarmente diffusa nella valle di Susa, strategico confine fra i Savoia ed il Delfinato: si struttura in una possente torre quadrata terminante con una merlatura.
Manifestazioni
- Festa patronale (mese di maggio, annuale)
- Sagra dell'uva (mese di settembre, annuale)
Dove Mangiare
- Ristorante Il Ristoro, località Baraccone, 7 Telefono: 011-9637383
- Ristorante Osteria "Peccati di gola" , Via Augusto Abegg , 16 Telefono: 011-9637044
Curiosità
- La Vià
- d'inverno le persone si radunavano nelle stalle , al calore degli animali e coricati sul "pajon"(giaciglio di paglia), alla tenue luce della lampada a petrolio . Si raccontavano le storie di "masche" (streghe) e si parlava di fatti e della gente del paese , dei vecchi e del passato . Era l'unico momento d'incontro dopo le fatiche della giornata ed era riservato in particolar modo alle donne.
- Beilot
- c'erano persone che andavano a Torino,a piedi,per prendere alla Maternità bambini abbandonati (chiamati "beilot") e tornati in paese li cedevano a chi li richiedeva. Alcune famiglie ne adottavano anche quattro o cinque, cercando in questo modo di sollevarsi un po' dalla miseria , in quanto ricevevano una certa somma di denaro per ogni bambino.
Numeri Utili
- Comune, Via Roma, 1 Telefono: 011-9637837 Fax: 011-9637341 [1]
- Scuole elementari, Via Abegg , 12 Telefono: 011-9637388






