GUIDA  Coazze/Ecomuseo della Resistenza

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Ecomuseo della Resistenza

  • Sito nell'ex Municipio (detto Palazzo del Conte ed usato dai nazifascisti come carcere durante il rastrellamento del 1944), dispone di materiali, testimonianze e memorie che costituiscono il patrimonio di ricordi (materiali e immateriali). Una serie di pannelli inquadra il momento storico mentre abiti, uniformi e oggetti originali permettono una più immediata comprensione del contesto sociale in cui la Resistenza è nata e si è sviluppata.
  • L'Ecomuseo prevede anche cinque sentieri:
- Vallone del Sangone – Forno di Coazze sino alle grange del Sellery Inferiore :
dove all'alba del 10 maggio 1944, reparti nazifascisti, sorprendono i partigiani accampati nella palazzina Sertorio. I partigiani riuscirono a contenere le perdite, ma la palazzina fu distrutta a colpi dì mortaio.
- Vallone del Sangonetto–Borgata Tonda sino alle borgate Sisi e Dogheria :
dove si stanziarono i primi nuclei partigiani nel settembre del 1943. Durante il rastrellamento del marzo 1944, i partigiani si ritirarono ai Picchi del Pagliaio, prima di disperdersi in Valle di Susa.
- Zona del Ciargiour - Borgata Ferria :Ciargiour: fin dall'autunno del 1943, si raccolsero i primi partigiani al comando del Maggiore degli alpini Luigi Milano.
- Forno di Coazze: che fu duramente colpita dal rastrellamento nazifascista del maggio 1944; molte case vennero incendiate, 23 prigionieri furono trucidati in una fossa comune sulla riva destra del Sangone. Qui, subito dopo la fine della guerra, è stato edificato l'Ossario dei Caduti,oggi riconosciuto dallo Stato come Cimitero di Guerra.
- Anello di Coazze :
si toccano molte borgate poste sul versante meridionale dello spartiacque che divide la Val Sangone dalla Valle di Susa. Questi luoghi sono stati iln aturale punto d'appoggio dei partigiani operanti sui monti circostanti. Numerosi i partigiani e i civili uccisi in zona e le baite distrutte durante vari rastrellamenti, come durante il bombardamento della Borgata Selvaggio nel maggio 1944, con una trentina di case incendiate e distrutte.


Per informazioni:Viale Italia 1961,1 Telefono 011-9349681