GUIDA  Castell'Alfero/Personalità Illustri

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Personalità Illustri

Castell'Alfero - Castello Famiglia Amico - Giovanni Battista de Rolandis.jpg
  • Giovanni Battista Gaetano De Rolandis :
Nacque a Castell'Alfero il 24 giugno 1774 e morì a Bologna il 23 aprile 1796.Per le sue idee liberali e patriottiche fu il primo martire del Risorgimento Italiano ed al lui (unitamente al bolognese Luigi Zamboni ) si deve l'ideazione della Coccarda Tricolore che diverrà poi la Bandiera Italiana (venne già utilizzata a partire dal 1796 sia dalla Legione Lombarda ,alla quale la consegnò lo stesso Napoleone Bonaparte ,sia dalla Confederazione Cispadana ) . Trovandosi a Bologna per studiare nel "Collegio della Viola" ,il 14 novembre 1794 organizzò con altri compagni un'insurrezione della città per liberarla dall'oppressione pontificia e la sommossa fu preceduta dalla distribuzione di manifesti e coccarde tricolori.Fallito il tentativo fuggì verso l'Appennino ma venne catturato nel Granducato di Toscana dalle milizie papali due giorni dopo.Segregato nel carcere bolognese del "Torrone",subì numerose torture,interrogatori,fu processato e condannato a morte con sentenza eseguita il 23 aprile 1796 sulla Montagnola della Piazza del Mercato di Bologna .
Curiosità
- Una delle coccarde originali è ancora oggi conservata al Museo dell'Università di Bologna.
- A lui è intitolata una via in zona Universitaria di Bologna .
- Tre lapidi onorarie sono poste a ricordo del suo sacrificio:una sulla sua casa natale in via De Rolandis a Castell'Alfero ,una nella saletta De Rolandis del Castello di Castell'Alfero ed un'altra sulla facciata del Municipio di Asti .
- Le Scuole Medie Statali di Castell'Alfero sono intitolate alla sua memoria.


  • Attilio Martinetto
nacque a Castell'Alfero il 1° febbraio 1922 e morì a Cuneo il 25 aprile 1945.Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale quale Allievo Sottotenente della Guardia di Finanza fu impegnato sul Fronte Jugoslavo ed all’atto dell’armistizio dell'8 settembre 1943,presente a Lubiana senza Comando, rientrò in Italia raggiungendo il suo paese d’origine e partecipò alla costituzione del locale Gruppo di Resistenza nella VI^ Divisione Autonoma Alpina "Asti" .Incaricato di arruolarsi nelle file della Repubblica Sociale si distinse per la preziosissima attività informativa politico-militare e di collegamento fra i Comandi Partigiani di varie Regioni (fra le quali:scoprì i piani previsti per i rastrellamenti dell'aprile 1944 nella Valle Pesio ; predispose lo scambio e la liberazione di prigionieri;fornì l'ospitalità a partigiani ricercati).Arrestato il 25 novembre 1944,a seguito del ritrovamento di documenti rivelatori della sua doppia identità,riuscì ad evadere ma venne ripreso durante la fuga in treno e rinchiuso nel carcere di Cuneo e ,successivamente,venne fucilato con quattro compagni (senza alcun processo)da un Plotone di Brigate Nere nel vecchio cimitero "Gessi" ,il mattino del 25 aprile 1945,giorno della Liberazione.
Per aver mantenuto fede al Giuramento prestato anche in nome ed il prestigio del Corpo della Guardia di Finanza gli fu conferita la Medaglia d'Oro al Valore della Guardia di Finanza ,"alla memoria",con la seguente motivazione:
Giovane e ardente finanziere,dopol'Armistizio dell'8 settembre 1943 aderiva alla Resistenza,aggregandosi :ad una Divisione Partigiana che lo incaricava di svolgere delicate e pericolose azioni informative.
Infiltratosi nell'Ufficio politico di una questura fascista repubblicana,forniva preziose informazioni che :consentirono di evitare la cattura di numerosi partigiani.
In tale veste riuscì a far pervenire ai Comandi partigiani il piano dettagliato per l'attacco alla città di Alba,proclamatasi Repubblica autonoma,consentendo ai difensori di protrarre la resistenza oltre ogni :logico limite.
Catturato dai fascisti,riusciva a fuggire,ma si riconsegnava ai suoi carnefici per ottenere la liberazione :della sua giovane sposa,presa in ostaggio.
Dopo interminabili sevizie,veniva fucilato assieme ad altri compagni,nel giorno della liberazione,dando :esempio di luminoso spirito di sacrificio,eccezionale senso del dovere,prorompente anelito alla libertà ed :eroico sprezzo della morte.
Castell’Alfero (Asti) – Cuneo , 8 settembre 1943 - 25 aprile 1945
Roma, addì 31 ottobre 2007


  • Don Giovanni Battista Bechis :
nacque a Dusino San Michele ,in Provincia di Asti ,il 30 marzo 1881 e morì a Vigliano d'Asti il 9 agosto 1974.Ordinato Sacerdote all’età di 23 anni fu nominato Direttore Spirituale del Seminario di Asti ,dove vi rimase per dieci anni,giungendo a Castell'Alfero nell’anno 1916,quale Parroco ,con il fratello Secondo,più anziano di lui di due anni,ma coetaneo di Consacrazione Sacerdotale.Dalla vita austera,durante la sua missione ha dato corso al:
- prolungamento della pianta della Chiesa Parrocchiale e conseguente realizzazione della nuova facciata;
- la sopraelevazione del campanile;
- l’edificazione della Chiesa Parrocchiale della Frazione Stazione ;
- la realizzazione dell'Oratorio e della Casa di Riposo per anziani.
L'autorità Comunale,riconoscente,ha intitolato al sacerdote che ha legato la propria esistenza a quella della Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo Apostoli ,il viale che da Piazza Mazzini conduce a Piazza Castello .
  • Don Secondo Bechis :
nacque a Dusino San Michele ,in Provincia di Asti ,nell’anno 1878 e morì nell’anno 1956.Fratello di Giovanni Battista,fu Ordinato Sacerdote all’età di 26 anni.Dalla vita austera,quale Vice Parroco ,condivise con il fratello la propria missione operando con pazienza ed amore negli stessi intenti.
L'autorità Comunale,riconoscente,ha intitolato al sacerdote che ha legato la propria esistenza a quella della Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo Apostoli ,il viale che da Piazza Mazzini conduce a Piazza Castello .