GUIDA  Bra/Storia

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Storia di Bra

  • Alla fine del II secolo a.C.,nel periodo romano,lungo la valle del Fiume Tanaro venne fondata la città di Pollentia (attuale Frazione Pollenzo ) quale importante centro di traffico commerciale e militare tra i porti liguri e la pianura piemontese e la sua rilevanza nel mondo imperiale la si deve soprattutto alla sua collocazione strategica lungo due importanti vie di comunicazione:l' Aemilia Scauri e la Via Fulvia .Dopo la Battaglia di Pollenzo ,del 6 aprile 402,la località subì un’inesorabile decadenza ed iniziò lo spostamento dei suoi abitanti verso l'altopiano dove sorge l'odierna Bra ,ritenuto più sicuro.
  • Nell'anno 1082 un gruppo di monaci dell' Abbazia di San Colombano di Bobbio diedero origine ad un borgo che si andò formando ed ampliando nella località della Veneria ,estendendosi sulle terre assegnate ad essi dalla Marchesa Adelaide (vds. in [1] )di Susa ,la maggior parte delle quali era rappresentata dalla "braida", un vasto podere con annessa una notevole estensione di terra adibita a pascolo,a valle della collina e nei decenni successivi si impossessò della Regione una ricca famiglia di estrazione militare che assunse il nome di De Brayda . Protetta inizialmente da semplici fossati e palancate in seguito andò sempre più rafforzandosi con potenti opere difensive.
  • Il Capoluogo divenne città nell’anno 1760,su decreto Regio del Re Carlo Emanuele III di Savoia .Nel corso del XVIII secolo si estese e fiorì sotto il profilo architettonico,anche grazie alla presenza dell’architetto Bernardo Antonio Vittone ,che realizzò due capolavori dell'arte tardo-barocca:la tondeggiante facciata del Palazzo Municipale e la Chiesa di Santa Chiara . Nel XX secolo Bra ebbe la forza di trasformare il proprio tessuto economico e produttivo:le botteghe artigianali di cuoio e pellami,alimentate dalla ricca filiera dell'allevamento bovino tipico della pianura cuneese, si trasformarono in vere e proprie industrie conciarie;la loro presenza,la mano d'opera necessaria al proprio funzionamento,il mercato alimentato dalle forniture di calzature militari per le forze di stanza in città,finirono per connotare l'intero agglomerato e la sua popolazione,frutto di flussi migratori consistenti sopratutto dalle zone più povere del meridione italiano. Nacque così il nuovo volto industriale che, forte anche dell'espansione delle attività manifatturiere nella vicina Torino , mutò decisamente le tranquille abitudini della cittadina di provincia.
  • Oggi la città dispone di aziende che in svariati settori hanno saputo superare i confini nazionali ed ha enfatizzato ancor più il proprio ruolo di centro di scambi divenendo luogo di intermediazione nel commercio delle produzioni orticole autoctone,delle produzione vitivinciole,zootecniche e della ricca filiera agroalimentare delle zone delle Langhe , Roero e pianura cuneese.Il suo toponimo deriverebbe dalla parola longobarda "Brayda" ,che indica una proprietà con esteso appezzamento di terreno adibito a pascolo (la stessa origine etimologica di Piazza Bra a Verona , o del quartiere Brera di Milano ) oppure con origine celtica da "Braille" o "Braye" con il significato di "pascolo" o "alpeggio" .