GUIDA  Spello/Chiesa di Santa Maria Maggiore

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Versione del 12 feb 2008 alle 16:20 di Alessio Postiglione (Discussione | contributi)

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Storia

La chiesa fu fondata nell'undicesimo secolo e sorge là dove era un'ara sacra dedicata a Vesta e Giunone. Nel Cinquecento venne innalzato il secondo campanile, che si trova sul retro della struttura. Il prospetto principale risale ad un rifacimento operato nel 1644 in occasione del quale si ampliò la navata. La facciata venne ridecorata con elementi di spoglio della precedente fabbrica.

Esterno

La facciata severa e sobria è rettangolare. E' aperta da un sontuoso portale gemino, incorniciato da due colonne alveolate di ordine corinzio poste su due basamenti di marmo rosa. L'architrave e gli stipiti, decorati a girali d'acanto sono opera di Binello e Ridolfo, maestri lapicidi di Foligno (XII secolo). Fra le sime semicircolari spezzate è una piccola nicchia decorata che reca una scultura raffigurante la vergine. Tutto il prospetto è decorato con pietra grezza. Sopra il portale è una bella finestra architravata. Particolarmente elaborato è il motivo della cornice terminale. E' posta sopra una trabeazione finemente decorata ed è sostenuta da mensole pronunciate.

Sulla destra c'è il bel campanile romanico cuspidato. E' decorato con delle arcatelle cieche; davanti alla torre ci sono due fusti di colonne romane di spoglio. Le campane risalgono, una al Duecento e l'altra al Quattrocento.

Interno

L'interno è a croce latina, a navata unica con volta a crociera.

  • Appena si entra, notevoli sono le acquasantiere: una è ricavata da un'ara funeraria romana, l'altra da un capitello di spoglio
  • Pregevole fonte battesimale di Antonio Gasperino (1511)
  • Sulla controfacciata è un notevole organo settecentesco

Gli altari minori e le decorazioni in stucco sono stati aggiunti nel Seicento da Antonio Silva

  • Prima cappella a sinistra: Cappella Baglioni. Conserva un eccezionale ciclo pittorico del Pinturicchio (1501), considerate fra le massime espressioni dell'artista, maestro del Perugino.
    • Nelle volte: Annunciazione, Adorazione, Arrivo dei magi, Disputa nel tempio
      • Meraviglioso ambone opera di Simone da Campione
      • Notevole il pavimento di maioliche di Deruta (XVI secolo)
  • Cappella a sinistra dell'abside: Cappella del Sacramento. Altare di Gian Domenico Carrara (1562). Il lavabo è decorato con un angelo del Pinturicchio
    • Ex Cappella dei Canonici (vi si accede dalla Cappella del Sacramento): notevole Madonna del Pinturicchio.
  • Altare Maggiore: notevole ciborio di Rocco da Vicenza (1515). Le teste dei profeti in terracotta sono statea ggiunte in un secondo momento da Gian Domenico Carrara

Abside: sui pilastri, Pietà fra i Santi Giovanni e Maddalena e Madonna fra i Santi Biagio e Caterina d'Alessandria (1521), opera di Pietro Vannucchi detto il Perugino Coro opera di Pier Nicola da Spoleto (1520)



la cappella Baglioni vi ha stupendi affreschi del XVI secolo di Bernardino di Betto, detto il Pinturicchio, il pavimento realizzato con pregevoli maioliche di Deruta del 1566. L'altare maggiore presenta un tabernacolo del 1515 opera di Rocco da Vicenza mentre i pilastri che fiancheggiano l'abside (in cui si trovano un coro ligneo del XVI secolo opera di Piernicola da Spoleto) presentano due affreschi del Perugino del 1512. In altre cappelle si trovano affreschi della scuola del Pinturicchio mentre superando la porta cinquecentesca che ci introduce nella cappella del Sepolcro oggi adibita a Museo possiamo ammirare opere di oreficeria, sculture lignee dei secoli XII e XIV e tavola di Cola Petruccioli (1385) e dell'Alunno.