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Foto Arena Po:
2012, 2009, 2008

Arena Po è situato in Lombardia, ai confini con l'Emilia-Romagna, in Provincia di Pavia. Il 23 aprile si festeggia il Patrono, San Giorgio. Tra gli edifici religiosi: Chiesa parrocchiale di San Giorgio (XIII secolo). Da Vedere: Palazzo Mandelli.

Confina con i comuni di: Bosnasco, Portalbera, Stradella, Spessa, Zenevredo, Zerbo, San Zenone al Po, Pieve Porto Morone e Castel San Giovanni.

Storia

E' probabile che Arena Po fosse già un insediamento latino, giacchè l'antica via Postumia o Romea che lungo il Po attraversava la val Padana, passava per il comune. Partendo dall'assunto, quindi, che il borgo medievale fosse già centro latino, nato a latere dei traffici che interessavano il Po, si ha buon gioco nel sostenere che, durante la guerra greco-gotica, fosse un presidio militare.


Le cronache ci informano del luogo fra X e XI secolo. Allora sappiamo che viene edificato un castello, costruito per difendere, quindi, il preesistente presidio del VI-VII, si sviluppa un borgo attorno ad una pieve e si costruiscono le mura ed un fossato che utilizzava le acque del Po. I fondi erano frantumati fra vari notabili, ma la maggiore concentrazione patrimoniale, grazie a lasciti o legati è realizzata del monastero di San Pietro in Ciel d'Oro di Pavia; con l'ascesa, a partire dal 1126 del Libero Comune di Piacenza, Arena entra nella sfera piacentina. Nel 1145 Arena si sottomette a Piacenza ed è retta da un podestà: verso il 1165 Giacomo Portalbera e Riccardo Sacchetti acquistano tutti i diritti comitali di Arena.

Alla fine del Duecento Arena passa Manfredo Beccaria,nipote di Murro, Podestà di Bergamo e Piacenza e, infine, signore di Pavia. Manfredo è un protagonista della vita pavese, lotta a lungo contro la fazione guelfa, capeggiata dai Langosco.

I Beccaria restano a capo di Arena, fin quando riescono a tenere il potere a Pavia. Quando nel 1359 la città si arrende ai Visconti, cambia la situazione ed il feudo viene confiscato. Nel 1367, Arena si ribella ai milanesi e Filippo Maria decide di infeudarla, nel 1441, ad Antonio Sanseverino.


il luogo tuttavia dipendeva da Piacenza, finché nel 1164 fu posto sotto la giurisdizione di Pavia. I successivi contrasti tra le due città furono risolti per arbitrato nel 1188, e i confini furono definitivamente stabiliti. Sotto Pavia, Arena fu sede di podesteria, il cui dominio fu acquisito dai Beccaria nel 1290; un ramo della famiglia prese poi nome da questo luogo, e ne mantenne la signoria fino all'inizio del XV secolo quando i Beccaria di Arena, coinvolti nei contrasti della casata con i Visconti, ebbero il feudo confiscato (e ridotto al solo Bosnasco). Nel 1441 fu infeudata ai Sanseverino e successivamente agli Speciani.

Nel 1655, durante la guerra tra Francesi e Spagnoli, il castello di Arena era stato occupato dai primi; fu espugnato poi dal generale spagnolo Caracena, dopo il fallito tentativo di attuare uno stratagemma (alcuni soldati pavesi e spagnoli furono tenuti nascosti nelle case del paese con l'intenzione di assaltare di sorpresa il castello quando ne fossero usciti gli ignari difensori, ma gli spagnoli fecero la sortita troppo precipitosamente cosicché i soldati francesi poterono tornare indietro, costringendo alla fuga i poco numerosi protagonisti del tentato colpo di mano). Una volta espugnata, la rocca fu fatta abbattere dal governatore di Milano Trivulzio. Poco dopo avvenne una battaglia presso Arena, alla Fontana Santa, in cui lo stesso governatore Trivulzio riuscì a mettere in rotta i Francesi con i loro alleati Modenesi, facendo 2000 prigionieri e potendo poi liberare Pavia dall'assedio francese.

Una parte del territorio comunale formava il comune detto Comun Mandelli, di difficile localizzazione, che ebbe breve vita nel XVIII secolo.

Molto più noto storicamente fu Parpanese, importante luogo di passaggio del Po. Nel 1021 fu donato al monastero di San Bartolomeo in Strada di Pavia, che ne mantenne ininterrottamente il possesso fino al XVIII secolo. Il suo territorio era abbastanza esteso, ma con il passaggio a Pavia (diploma del 1164) e la successiva fissazione dei confini, parte di esso, con la Pieve di Parpanese, rimase nel Piacentino. Fino al 1800 il comune di Parpanese era esteso anche a nord del Po; poco dopo il comune, ridotto ormai ai minimi termini, fu aggregato ad Arena Po.


Dove Mangiare

  • Ristorante Pizzeria Antico Roseto, Località Torretto Sopra, 4
  • Ristorante Vecchio Ponte, Frazione Frega, 7