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Foto Minturno: 2012, 2009, 2008 |
Minturno è situato nel Lazio, ai confini con la Campania, nella Provincia di Latina. Il primo settembre si festeggia il Patrono, Madonna delle Grazie. Tra gli edifici religiosi: Cattedrale di San Pietro; Chiesa Parrocchiale di San Leonardo Abate (nel borgo Tufo); Chiesa Parrocchiale di San Nicandro Martire (in frazione Tremensuoli). Da Vedere: Castello Baronale; Ponte Real Ferdinando sul Garigliano, primo ponte metallico sospeso in Italia.
Confina con i comuni di: Spigno Saturnia, Santi Cosma e Damiano, Formia, Coreno Ausonio e Sessa Aurunca.
Indice |
Volontariato, Onlus e Associazioni
- Associazione Amici della Bussola Scauri, Via Pastino Grande, Snc
- Associazione Bucaneve Onlus, Via Appia, 321
- Associazione Cattolica Socio Culturale San Pietro Apostolo - Onlus, Piazza San Pietro
- Associazione Internazionale Cavalieri Ordine della Natività, Santa Maria Infante Via B Mastantu
- Associazione Iter Onlus, Via Pastino Grande
- Associazione Pro Loco di Minturno, Via S Sebastiano, 5
- Associazione Ragazzi del Papa, Via Nuova Per Tremensuoli, 28
- Un Mondo Equo e Solidale, Via Appia, 985
Bibliografia
- Gaeta, Formia e Minturno, Salvatore Aurigemma - A. De Santis, Ed. Ist. Poligrafico dello Stato (1979)
Memorie Storiche
La Corografia dell'Italia (1833) così riporta:
MINTURNO, antica città e colonia del Lazio nella Campania, oggi prov. di Terra di Lavoro, presso la foce dei fiume Liri o Garigliano, alla destra riva, lungo la via Appia. Ora non vi si veggono che gli avanzi di un bell'anfiteatro, di un acquidotto ed alcune rovine di templi e di bagni, il che prova quanto considerabile essa sia stata. Divenne suddita di Roma nell'anno 314 av. l'e.v. La sua chiesa fu cattedrale sino dal V secolo, e si rese celebre per un concilio, nel quale fu deciso, che il papa non potrebbe essere giudicalo da chicchessia. Fu in Minturno, che il cimbro Galata fu mandato da Silla per uccidere Mario, stato sorpreso nelle vicine paludi, ma che all'aspetto di quel venerabile vecchio cadde prostrato ai di lui piedi. Sta 8 miglia a levante da Mola di Gaeta, altrettante ad ostro da Sezze, e 4 a scirocco da Traietto, villaggio da cui gli provenivano le acque coll'anzidetto acquidotto. Un'antica colonna milliare, tuttora esistente sulla via Appia che traversava questa città, porta il numero XCVIII, ed indica la sua distanza da Roma. I dintorni di questa città, i quali altrevolte fecero la delizia dei dominatori del mondo, sono presentemente coperti d'insalubri paduli, e popolati soltanto da perniciosi rettili.