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Aversa è situato nella Campania nella Provincia di Caserta. Il 25 gennaio si festeggia il Patrono, San Paolo. Tra gli edifici religiosi: Duomo (XI secolo); Chiesa di San Francesco.
Confina con i comuni di: Giugliano in Campania, Carinaro, Sant'Antimo, Teverola, Gricignano di Aversa, Trentola-Ducenta, Lusciano, San Marcellino, Frignano, Casaluce e Cesa.
Indice |
Cosa Visitare
- Chiesa Cattedrale di San Paolo (secolo XI) – Piazza Duomo
La sua costruzione fu iniziata dal conte normanno Riccardo I (1051-1078) e terminata da suo figlio conte Giordano I (1078-1090). Tradizionalmente si assume la data del 1090 per indicare la completa edificazione della Cattedrale. Su parte della sua superficie preesisteva una chiesetta-edicola di epoca tardo-imperiale (o, secondo altri, longobarda) dedicata all’apostolo Paolo che transitò per Aversa durante il suo viaggio verso Roma. E’ assai probabile che alla sua realizzazione abbiano contribuito maestranze benedettine ispirate alla cultura monastica di Cluny (cluniacensi). A seguito di vari eventi naturali ed accidentali la chiesa fu rimaneggiata più volte (secc. XV e XVIII)e dell’originaria struttura romanica rimangono ben pochi elementi anche se di eccezionale bellezza. Tra questi: lo stupendo Deambulatorio normanno a semicerchio che richiama l’architettura di diverse cattedrali francesi e l’Antico Portale d’Ingresso, sul lato nord, che porta inciso il nome del conte normanno Giordano I. Altra particolarità davvero unica è la Cupola Ottagonale ornata da due file di capitelli “ciechi” che lasciano pensare ad una più che probabile influenza dell'architettura araba o, secondo altri, templare. La facciata e la forma attuale risalgono però al 1715 per opera dell’architetto Carlo Buratti, mentre l’altare maggiore si deve a Luigi Vanvitelli. L’attuale campanile risale invece al 1493 (sul suo lato est è murato il busto medioevale di Asclettino Drengot, secondo conte normanno di Aversa) mentre l’arco che lo collega alla chiesa è del 1733. All’interno sono custoditi autentici capolavori pittorici (Francesco Solimena, Paolo De Majo, Cornelius Smet) oltre che scultorei: tra questi ultimi ricordiamo i diversi frammenti delle rovine delle antiche città di Cuma, Atella e Liternum (epoca greco-romana), la preziosa stele normanno-vichinga di “Sigurd e il drago” (XI sec.), il Trono Episcopale in marmo (1493), l’Ipogeo del Vescovo Balduino de Balduinis, famoso “contraddittore” di Galileo (1582), la copia in miniatura del Tempio di Loreto (1630); il Mausoleo del Cardinale Innico Caracciolo (1738). Tra le curiosità va annoverato il fatto che la Cattedrale di San Paolo è molto più ampia del Duomo di Napoli; segno, questo, della storica potenza ed autorevolezza della Curia e della Diocesi di Aversa.
- Chiesa ed Abbazia di San Lorenzo ad Septimum (antecedente al sec. XI) - Via San Lorenzo
E’ probabilmente la costruzione sacra più antica della città. A volerne l’edificazione o l’ampliamento, al settimo miglio dell’antica Via Consolare Campana (da cui il termine di “ad septimum”) sarebbe stato il principe longobardo di Capua Pandolfo III; edificazione che fu poi completata da sua moglie Urrifrida. Il complesso fu affidato ad alcuni monaci benedettini del convento di San Vincenzo al Volturno che vi si stabilirono definitivamente trasformandolo in un centro di irradiazione della cultura cluniacense. Nel Medioevo fu tanto e tale il prestigio del Convento di San Lorenzo ad Septimum che la Santa Sede romana lo riconobbe gerarchicamente superiore perfino a quello di Montecassino. Presso di esso, infatti, fu ospitato il noto inquisitore domenicano Bernardo Gui (di cui parla Umberto Eco nel suo romanzo “Il nome della rosa”) e fu imprigionato uno dei tanti Antipapi del periodo. L’intera estetica del complesso conserva tuttora l’austera maestosità medioevale rilevabile soprattutto dal Portale della Chiesa, opera di un tal “maestro Berardo”. Mirabili anche i due chiostri interni, il Chiostro Piccolo, di gusto barocco ed il Chiostro Grande di gusto tardo-cinquecentesco ornato da due ordini di eleganti arcate sovrapposte. Il complesso ospita attualmente la Facoltà di Architettura della Seconda Università di Napoli.
- Chiesa di Santa Maria a Piazza (sec. XI circa) - Piazza Trieste e Trento
Costruita dai Normanni prima del 1030, data di fondazione della Contea di Aversa, nelle immediate adiacenze dell’antico ed ormai scomparso Castello di Rainulfo (o di Ruggero) di cui probabilmente rappresentava la cappella. E’ considerata la chiesa monumentale più importante della città. La sua architettura esterna ed interna presenta variegati e singolari elementi stilistici sapientemente armonizzati nelle forme (romanico, arabo-bizantino, gotico). In essa sono conservati preziosi affreschi attribuiti alla prima cerchia degli allievi di Giotto ed alla scuola bizantina. Mirabili anche le pietre grezze della muratura perimetrale interna, le impalcature lignee del soffitto ed i marmi delle decorazioni oltre che di alcuni elementi costruttivi ricavati dalle rovine delle antiche città romane di Atella e Liternum. Secondo alcuni, sui muri interni della sua antica sagrestia sono dipinti dei misteriosi simboli attribuiti ai Cavalieri Templari.
- Complesso conventuale di San Francesco alle Monache (sec. XIII) - Via San Francesco
Costruito intorno alla prima metà del 1200 per volontà di Altrude e Margherita Rebursa, rispettivamente madre e vedova del nobile aversano Riccardo Rebursa accorso in aiuto del giovane principe ereditario Corradino di Svevia che tentò di riconquistare il regno di Napoli usurpato da Carlo d’Angiò. Sconfitti a Tagliacozzo, Corradino ed i suoi seguaci, tra i quali Rebursa, furono condotti in catene a Napoli e lì decapitati nella piazza del Mercato. Eccetto il terreno del convento, la proprietà dei Rebursa (con ingresso da Via Seggio) passò ad Ugo d’Ablens, amico e vassallo di Carlo d’Angiò. Il complesso conventuale è stato ingrandito e modificato nel corso dei secoli ma la sua architettura conserva le originarie tracce romaniche soprattutto nel Campanile ubicato nel chiostro. La chiesa è stata ricostruita ed ampliata nel 1650 in stile barocco e conserva dipinti di grande valore di Giuseppe de Ribera, detto “lo Spagnoletto”, e di Pietro da Cortona, oltre ad un interessante Portale in legno scolpito risalente al XVI secolo e vari marmi policromi di grande bellezza che ornano i pavimenti e le pareti. Mirabili il Porticato del Chiostro ornato da una serie di affreschi di cui alcuni attribuiti a Guido da Siena o suoi allievi (XIII-XIV secc.) ed alla scuola bizantina (“Madonna lactans”), lo “scolatoio” (ipogeo) delle monache defunte, il soffitto a cassettoni del “Coro superiore” ed il caratteristico “Belvedere”, risalente agli inizi del 1800, che si affaccia su piazza Municipio e su Via Roma. Fino agli anni ‘30 l’area del convento (e precisamente quella del suo giardino) ha occupato per intero l’attuale piazza Municipio; in seguito è stata ridotta per fare spazio alla realizzazione della odierna Casa comunale.
- Complesso dell’Annunziata (sec. XIV e seguenti)- Via Roma
L’intero complesso è di epoca angioina. L’originario campanile, di cui non restano più tracce, sorgeva accanto alla coeva chiesa. Quello visibile attualmente fu realizzato in un secondo momento (nel 1477 circa) all’esterno del complesso angioino. Nel 1776, su progetto dell’architetto Giacomo Gentile, lo stesso campanile fu collegato al corpo di fabbrica dell’Annunziata mediante un arco di medesimo stile sormontato da un artistico orologio bifacciale. Del complesso si possono tuttora ammirare, all’esterno, il Portale di Marmo finemente scolpito raffigurante stemmi gentilizi e motivi allegorici (1518), ed all’interno, l’elegante Pronao rinascimentale della chiesa sorretto da tre colonne in stile corinzio. La stessa chiesa custodisce vari preziosi dipinti di Ferrante Maglione, Francesco Solimena e dei fratelli Simonelli. L’intera struttura che per secoli è stata sede della pia istituzione di assistenza e beneficenza Real Casa Santa dell’Annunziata ospita oggi la Facoltà d’Ingegneria della Seconda Università di Napoli.
- Chiesa di San Domenico (sec. XIII - XVIII)– Piazza Plebiscito
La chiesa risale al 1278 e si chiamava originariamente “San Luigi dei francesi” poiché fu voluta da Carlo d’Angiò in onore di suo zio San Luigi IX, re di Francia, la cui statua domina tuttora la cima della facciata. In seguito fu dedicata a San Domenico di Guzman perché vi fu annesso un convento di Padri Domenicani di cui è tuttora visibile il Chiostro. Ripetutamente vittima di trafugamenti e vandalismi la chiesa è attualmente oggetto di restauro. Particolarmente pregevole è la concava facciata barocca di gusto borrominiano dovuta all’architetto Filippo Raguzzini che utilizzò per essa il materiale progettuale per il concorso della realizzazione della Chiesa di San Giovanni in Laterano in Roma. Nelle quattro nicchie che ornano la facciata della chiesa sono raffigurati, in alto, i papi Benedetto XI e Innocenzo V, ed in basso, i papi Benedetto XIII e Pio V.
- Sedile di San Luigi (sec. XII) - Piazza Plebiscito
Quasi adiacente alla Chiesa di San Domenico, è l'unico sopravvissuto di almeno tre Sedili esistenti ad Aversa. Il Sedile era una sorta di circolo nobiliare presso il quale le famiglie patrizie si riunivano per discutere e decidere degli argomenti cittadini più importanti. Quello di San Luigi, in mirabile stile catalano, fu concesso agli aversani dall’imperatore Enrico VI nel 1195.
- Via Rainulfo Drengot (sec. XI)
Intitolato al fondatore della Contea normanna di Aversa era l’antico corso principale della città al tempo della sua seconda cinta muraria di cui ne costituiva il perimetro occidentale. Popolarmente conosciuta come “areto ‘a Scalella” poiché in epoca medioevale, per sfuggire alle continue incursioni dei pirati saraceni, vi si insediò una nutrita colonia di abitanti di Scala, località nei pressi di Amalfi. Su di essa (e nelle sue adiacenze) si affacciano alcune delle più importanti e storiche case patrizie cittadine quali i palazzi Cappabianca, Abenavolo, de Bisogno, Orineti e Parente presso i quali sono tuttora murati diversi resti lapidari delle antiche città di Atella e Liternum. Nonostante l'attuale abbandono della zona, Via Drengot e le adiacenti stradine di Via e Vico Santa Marta, Via Santa Martella, Via Riccardo I e Via Gaetano Parente (costituenti parte della prima cinta muraria medioevale) restano i luoghi più suggestivi del centro antico normanno di Aversa.
Dove Mangiare
- da Costantino - Antica Osteria dal 1918 - Via Costantinopoli, 2/A
- Ristorante Pizzeria La Contrada, Piazza G. Marconi, 14/15
- Ristorante Pizzeria Cicciotto (Hotel del Sole), Piazza G. Mazzini, 27
- Ristorante Pizzeria Savignano, Piazza Savignano, 8/10
- Ristorante Pizzeria La Tavola del Barone, Via Cupa Scoppa
- Ristorante Pizzeria Doppio Zero, Viale Olimpico
- Ristorante Caffè Letterario Antico Palazzo, Via G. Parente, 2
- Ristorante Braceria Il Paiolo, Piazza G. Marconi, 60
- Ristorante Nobel, Via A. Nobel, 3
- Ristorante Peppe O' Russo, Via E. Altavilla, 101
- Ristorante Cinese Shangai, Viale della Libertà
- Ristorante Pizzeria La Pineta, Via Raffaello, 59
- Ristorante Pizzeria da Lina Cicciotto, Viale J.F. Kennedy
- Ristorante Pizzeria Rosticceria Vitale, Piazza Vittorio Emanuele
- Ristorante Pizzeria Cybò, Via A. Modigliani
- Ristorante Pizzeria Rosticceria Basilico & Pummarola, Via Salvo D'Acquisto
- Ristorante Pizzeria Fratelli La Bufala, Via Salvo D'Acquisto
- Pizzeria Rosticceria Iavazzo (ex Rotunno), Via Vittorio Veneto
- Pizzeria Rosticceria La Botte, Via Michelangelo
- Pizzeria El Bocadillo, Via Raffaello
- Pizzeria Rosticceria Bella Napoli, Via A. Garofano
- Pizzeria Rosticceria Coco Party, Via Vittorio Veneto (ang. Piazza Magenta)
- Pizzeria Se-Ho, Viale Olimpico
- Pizzeria Guernica, Via A. Modigliani
- Pizzeria Rosticceria Il Pino, Via F. Cilea
- Tavola Calda Scugnizza, Viale Olimpico
- Trattoria Zì Nicola, Strada San Michele
Dove Alloggiare
- Hotel del Sole, Piazza G. Mazzini, 27
- Hotel Max, Viale J.F. Kennedy, 121
Biblioteche
- Biblioteca Comunale G. Parente, Piazza S. Domenico
- Biblioteca della Facoltà di architettura della Seconda Università degli studi di Napoli, Via S. Lorenzo
- Biblioteca della Facoltà di ingegneria della Seconda Università degli studi di Napoli, Via Roma, 29
- Biblioteca seminariale Paolo VI, Piazza Normanna, 10
Informazioni Utili
Cittadini Illustri
- Niccolò Jommelli (1714 - 1774), musicista e compositore di opere e musica sacra
- Domenico Cimarosa (1749 - 1801), musicista e compositore, massimo esponente dell' "Opera Buffa"
- Gaetano Andreozzi (1775 - 1826), detto Jommellino, musicista, compositore e didatta
- Antonio Ruberti (1927 - 2000), ingegnere, docente, preside e Rettore dell'Università La Sapienza di Roma; ministro senza portafoglio per il coordinamento della Ricerca Scientifica e Tecnologica (1987-1989); ministro dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica (1989-1992); commissario all'Unione Europea per la scienza, ricerca, sviluppo, educazione (1993); due volte eletto deputato e presidente della Commissione politica dell'Unione europea.
- Vincenzo Caianiello (1932 - 2002), avvocato, giurista, magistrato ordinario, della Corte dei Conti (1963) e del Consiglio di Stato (1965); presidente dei TAR dell'Umbria, della Toscana e della seconda sezione esterna del Lazio; capo di gabinetto dei ministri Bucalossi, Gava e La Malfa (fine anni '70); direttore dell'Ufficio Legislativo della Presidenza del Consiglio nel primo e nel secondo governo Spadolini; giudice e presidente della Corte Costituzionale; docente ordinario di Diritto Amministrativo presso la LUISS di Roma; ministro di Grazia e Giustizia nel governo Dini (1996).
Bibliografia
- Aversa. Tra vie, piazze e chiese, Lello Moscia, Ed. LER (1997)
- Aversa normanna, Alfonso Gallo, Ed. Società Storia Patria Napoli (1938)
- Historia della città di Aversa (rist. anast. 1770), Ferdinando Fabozzi, Ed. Forni
Memorie Storiche
Andrea de Jorio nell'Indicazione del più rimarcabile (1835) così segnala Aversa:
Aversa - Si ammiri lo stato della ben ordinata Casa dei Matti, la quale gareggia cogli altri stabilimenti simili, esistenti ne' paesi più colti di Europa.
Mentre il libro L'Italia meridionale o L'antico reame delle Due Sicilie (1860) così descrive il comune:
Aversa, con 18 mila abitanti, sede vescovile, notevole per il suo Morotrofio assai ben regolato, e per altri stabilimenti di beneficenza.






