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Rovigo è situato in Veneto ed è capoluogo della omonima provincia. Il 26 novembre si festeggia il Patrono, San Bellino.
Confina con i comuni di: Vescovana, Barbona, Anguillara Veneta, Boara Pisani, Arquà Polesine, Villanova del Ghebbo, Villadose, San Martino di Venezze, Pontecchio Polesine, Lusia, Bosaro, Ceregnano, Crespino e Costa di Rovigo.
Indice |
Da Vedere
- Giardini delle Due Torri
- Museo dei Grandi Fiumi all'antico Monastero degli Olivetani
- Pinacoteca dell'Accademia dei Concordi a Palazzo Roverella
- Corpo di Guardia (comunemente detta La Gran Guardia)
- Chiesa della Beata Vergine del Soccorso (comunemente detta La Rotonda)
- Chiesa di San Francesco
- Chiesa del Cristo
- Duomo
- Santuario della Madonna Pellegrina
- Chiesa di San Bartolomeo Ap. (comunemente detta di San Bortolo)
Vie e Piazze
Da ricordare Corso del Popolo, Piazza Vittorio Emanuele II dove è situata la sede municipale, Piazza Garibaldi e Piazza XX Settembre dove si erge la Chiesa della Beata Vergine del Soccorso, detta: "La Rotonda".
Teatri
- Teatro Sociale
- Teatro Don Bosco
- Teatro Studio
- Teatro Duomo
- Teatro San Bortolo
Monumenti
- Monumento a Garibaldi: statua posta nel mezzo della piazza omonima.
- Monumento a Viottorio Emanuele II: statua posta nel mezzo della piazza omonima.
- Monumento a Giacomo Matteotti: statua posta sul Corso del Popolo di fronte ai giardini delle Due Torri.
- Monumento ad Amos Bernini: statua posta nei giardini di via Umberto I.
Impianti Sportivi
- Polisportiva San Bortolo in Via E. Fermi.
- Circolo Tennis Rovigo in Viale Tre Martiri n. 24.
- Circolo Tennis Don Bosco in Viale G. Marconi n. 5.
Lapidi Commemorative
- Lapide commemorativa a Vittorio Emanuele II (nella piazza omonima, sulla Torre del Municipio)
- Lapide a Dante Alighieri(sulla facciata del Municipio)
- Lapide commemorativa a Camillo Cavour
- Lapide commemorativa al benefattore Conte Domenico Angeli
- Lapide ai caduti di tutte le guerre
- Lapide ai mutilati del lavoro
- Lapide ai caduti capitano G.Laurenti e caporal magg. P.Barbin sulla facciata di Palazzo Roverella
- Lapide a Dante Gallani e figli Mario e Corrado caduti per la libertà
- Lapide a Giuseppe Garibaldi
- Lapide a Cesare Battisti (con scultura)
- Lapide ai garibaldini caduti durante la spedizione dei Mille
- Lapide a Domenico Piva
- Lapide ai martiri del Risorgimento
- Lapide al XXV aprile (in piazza Vittorio Emanuele II)
- Lapide ai caduti di tutte le guerra
- Lapide ad Alessandro Casalini (in via Casalini)
- Lapide a Giovanni Battista Casalini (in piazza Giuseppe Garibaldi)
- Lapide a Umberto Merlin
- Lapide a Italo Pozzato (in piazza Giuseppe Garibaldi)
- Lapide alle vittime civili di tutte le guerre (sulla facciata della Rotonda)
- Lapide ad Angelo Furlan (in via Mazzini)
- Lapide a Umberto I (su Palazzo Angeli)
- Lapide a Erminia Fuà Fusinato (sul Corso del Popolo)
- Lapide a Giuseppe Giacomo Alvisi (in piazzetta Appiotti)
- Lapide ad Amos Bernini (in via Umberto I)
Informazioni Utili
Come Arrivare
Musei
Biblioteche
Associazioni
Bibliografia
- Storia di Rovigo e il suo territorio (rist. anast.), Francesco A. Bocchi, Ed. Sardini (1979)
- Il polesine di Rovigo (rist. anast. Milano, 1861), Francesco A. Bocchi, Ed. Forni
- Guida di Rovigo, C. Semenzato (1966)
- Historia dell'origine et antichità di Rovigo (rist. anast. Brescia, 1582), Andrea Nicolio, Ed. Forni
- Rovigo nella storia e nell'arte, A. Cappellini (1983)
Memorie Storiche
La Guida Storico-Statistica Monumentale dell'Italia e delle Isole (1857) riporta:
Rovigo (Albergo della Posta), città di 10000 abitanti, con mura fiancheggiate da torri, e un forte castello ora volgente a ruina. Si entra in città da sei porte, ed ha una vasta piazza circondata da portici, la quale è ornata da una colonna su cui stava anticamente il leone di S. Marco. Fra le sue chiese degne di osservazione sono: la Сattedrale ed una vasta cappella di forma rotonda esternamente circondata da un portico sostenuto da colonne, ove si venera una imagine della Vergine; l'interno è tappezzato di quadri votivi, che sono la maggior parte della scuola veneziana.
Conta Rovigo varj ragguardevoli edifizj; ha un bel Teatro, detto della Società, costruito da non molto, un Seminario con biblioteca, un Ospedale, diversi istituti di beneficenza, scuole pubbliche ec.; è pure centro di gran commercio di grani.
In Corografia dell'Italia (1834) così viene descritto il comune:
ROVIGO, città principale della prov. del Polesine, traversata dal fiume Adigetto, che è un ramo dell'Adige e che si valica sopra quattro ponti di pietra. È fortificata secondo il metodo antico con mura, torri, bastioni, fosse ed un vecchio castello. Ha nullapiù di un miglio e meno di circonferenza, ma ha de' borghi molto considerevoli, per cui entro e fuori vi si annoverano circa 7,000 abitanti. La fondazione di questa città è incerta, benché da molti s'attribuisca agli Etruschi. Si sa positivamente che anticamente era un borgo chiamato Buonvico, poscia Rodigio, indi Rovigo. Era in allora cinto di paludi, a cui non potevasi arrivare che mediante una diga dalla parte di borea. È alla caduta di Adria, seguita a motivo delle inondazioni, che Rovigo deve il suo ingrandimento, benché altri assicurino, esser ciò avvenuto nell'anno 924 per isfuggire alle barbarie degli Ungheri che appunto in quel epoca presero ed incendiarono Adria. In fatti le più antiche memorie di Rovigo cominciano dal X secolo, poiché nel 970 ne venne fatta menzione di essa come di luogo molto forte, e dall'imperatore Ottone I fu data al marchese Albertazzo d'Este per dote di una sua figliuola. Mentre Rovigo fu dominata dagli Estensi avea un governatore col titolo di vicecomite: sotto ai Veneziani la reggeva un podestà. Al tempo del regno d'Italia fu residenza di un viceprefetto e capoluogo di un distretto di 61,850 abitanti. In allora la città ebbe titolo di ducato, essendone da Napoleone investito il generale Savari.
In oggi è capoluogo della prov. del Polesine, e in tale qualità ottenne il titolo di città regia. Vi risiede un delegato governativo, un tribunale di prima istanza, un'intendenza di finanze ed un ingegnere in capo per le acque: è pure l'ordinaria residenza del vescovo d'Adria. È assai bene fabbricata: ha 6 porte, 12 chiese, un seminario, un ospedale, due orfanotrofii, un monte di pietà, una casa di ricoveri, due teatri ed un'accademia di lettere e scienze. Produsse in fatti molti uomini illustri, come sarebbero Celio Rodigino ed Antonio Riccoboni celebri nella letteratura latina, Gianmaria Avanzi amico del Guarini e del Tasso, ed il marchese Manfredini che fu precettore dei figliuoli del granduca di Toscana Leopoldo di Lorena, e nel 1796 primo ministro del granducato, per cui operò in modo che la Toscana in quell'epoca fosse la sola potenza italiana non in guerra con la repubblica francese. I conti Silvestri hanno una fiorita biblioteca di oltre 36,000 volumi, ed a proprie spese la tengono aperta al pubblico. Rovigo è centro di grosso commercio di cereali, ed il prezzo dei suoi mercati formano ragguaglio nelle estranee contrattazioni. Il territorio, quantunque sabbionoso ed umido, è nulladimeno ubertosissimo di cereali. Nel mese di ottobre, dal 20 al 28, si tiene una fiera alla quale vi concorrono in particolare molti venditori di buoni cavalli del Polesine. Vi è mercato al martedì, giovedì e sabato d'ogni settimana. Sta 24 miglia a borea da Ferrara, 20 ad ostro da Padova e 12 a ponente da Adria, al 9° 27' di long. ed al 45° 3' di lat.. Il distretto di Rovigo è formato da 13 comunità e da circa 32,000 abitanti.






