GUIDA  Trofarello

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Foto Trofarello:
2012, 2009, 2008

Trofarello è situato in Piemonte in Provincia di Torino. Il 16 agosto si festeggia il Patrono, San Rocco. Tra gli edifici religiosi: Parrocchiale dei Santi Quirico e Giulitta; Chiesa di San Giuseppe; Chiesa di Santa Croce.

Confina con i comuni di: Moncalieri, La Loggia, Pecetto Torinese e Cambiano. E' a circa quindici chilometri da Torino.

Indice

Dove Mangiare

  • Ristorante Pizzeria Marruzzella, Via Togliatti, 4
  • Ristorante Blu Separè, Via Torino, 146
  • Pizzeria Ristorante Il Girasole, Via Torino, 167
  • Ristorante La Valle, Via Umberto I, 25 - Frazione Valle Sauglio. Tel. 011-6499238. Chiuso mercoledì.

Pasticcerie e Gelaterie

  • Pasticceria Scalenghe, Via Torino, 72/C; telefono: 011-6497511

Biblioteche

  • Biblioteca Civica Lelio Basso, Via C. Battisti

Volontariato, Onlus e Associazioni

  • Amar - Onlus, Via Castelletti, 13
  • Associazione Turistica Pro Loco di Trofarello, Via Croce Rossa, 3
  • Centro D'Ascolto Emmaus, Via Roma, 11 B
  • Polisportiva Vendemini - Trofarello, Via Cleo Baldo, 10

Complessi Bandistici

  • Banda Santa Cecilia

Memorie Storiche

Nel Dizionario geografico-storico-statistico-commerciale (1853) Goffredo Casalis così descrive il comune:

TRUFFARELLO (Trofarellum), com. nel mand. di Moncalieri, prov., dioc. e div. di Torino. Dipende dal magistrato d'appello, intend. gen., trib. di prima cognizione, ipot. di Torino, insin. e posta di Moncalieri.

Sorge a scirocco da Torino da cui è distante cinque miglia: di sole due miglia è la sua lontananza dal capoluogo di mandamento. La positura del suo principale abitato è sulla sommità della collina in distanza di metri 500 dalla strada reale di Piacenza, che costeggia ad ostro la collina medesima.

Gli sono annesse varie borgate, fra cui s. Pietro, che dà il nome al rio ed alla valle di questo nome, è la principale.

La parie piana del territorio è attraversata da un rivo che porta il nome di Suceglio, e va a scaricarsi nel Po: per evitarne le innondazioni il suo alveo fu dilatato, e fatto più profondo di cinque metri.

Le produzioni territoriali sono principalmente il vino, il frumento, la segale, il gran turco, il tutto in quantità doppia del necessario agli abitanti: vi si mantengono bestie bovine, e cavalli in quel novero che richiede la coltivazione dei poderi.

La chiesa parrocchiale, di patronato dei conti Vagnoni, trovavasi non è gran tempo in pessimo stato; ma fu ultimamente ristaurata in modo decente. Sussistono ancora le traccie di un'antica chiesa canonicale, già detta di s. Pietro di Celle, ove si pretende che esistesse un villaggio dello stesso nome, che cadde all'epoca della distruzione di Testona. I canonici di Moncalieri prima del 1800 vi andavano in ogni anno a fare qualche religiosa funzione. Il parroco di questo luogo è insignito del titolo di commendatore.

L'edifizio più considerevole è il vecchia Castello già posseduto dai Vagnoni: il marchese di Cavour, dopo averne acquistata una parte, la riduceva a stupendo e comodo palazzo con attiguo giardino; donde si gode della vista di un ampio orizzonte.

Nel 1812 fuvvi eretta una congregazione di carità. Evvi una pubblica scuola elementare.

Vi si respira un'aria molto salubre: le malattie più frequenti sono le acute.

Gli abitanti sono assai vigorosi, e dediti all'agricoltura ed al traffico.

Cenni storici. Già nel secolo XI questo villaggio apparteneva ai nobili Vagnoni, che vi possedevano il castello in allora assai forte; ma eglino circa il 1200 non trovandosi più in grado a difendere quel loro paese, lo alienarono al comune di Chieri, che subito dopo tale cessione ne investì gli stessi Vagnoni come feudatarii.

Quest'antica famiglia diede alla chiesa ed allo stato uomini insigni. Il Bartoli nella sua Storia delle missioni della China parla a lungo del celebre missionario gesuita Vagnone di Truffarello.

Filippo Vagnone de' signori dì Truffarello fu car. aureato, e poeta coronato, grande scudiere, e consigliere di stato di Bianca Paleologa duchessa di Savoja, e del duca Gioanni Carlo Amedeo, ed a nome dei medesimi andò ambasciatore a diversi gran principi; scrisse un volume di eleganti versi latini, intitolato Liber deliciarum. Fu sepolto nella chiesa di s. Francesco di Moncalieri, ed ivi gli fu eretta una statua marmorea coronata di alloro con una collana al collo, la quale fece credere ad alcuni che l'illustre Filippo Vagnone fosse stato cavaliere del Collare di Savoja.

Nel 1553 i cuneesi, nel bollor della guerra mossa dai francesi contro la casa di Savoja, coll'assentimento del nostro Duca ottennero dal maresciallo di Brisacco una neutralità per la loro piazza, e pel loro territorio; ma questa convenzione venne meno per la morte del Duca. Ora s'egli è vero che Cuneo si trovò nel timore di un vicino terribile assedio, è vero altresì che si credette fortunata di avere a governatore un Paolo Vagnone de' signori di Truffarello, eccellente uomo di guerra, che fu il primo a provvedere questa piazza di buone fortificazioni accomodate al nuovo genere di assedi, alzando una cortina dalla parte del Gesso, vestendo di mura il bastione dell'Olmo, ed il rivellino alla porta della Pieve, costruendo tre cavalieri ai bastioni di Caraglio e della Torretta, facendo strade coperte, ed altre opere assai vantaggiose. Quando poi il 2 di maggio del 1557, il maresciallo di Brisacco appressavasi a Cuneo, al Vagnone eravi succeduto nel comando il conte Carlo di Lucerna, il quale lodò sommamente e compì le opere già fattevi dall'egregio Vagnone.

Popolazione 1200.