Risultato voto a scrutinio: 62.36 (Scrutinio: 109°; Totale: 881°)
Turni (n.Voti/n.Sfide): 1° = 13/19 (68%); 2° = 19/21 (90%); 3° = 25/42 (60%); 4° = 44/80 (55%);
Il territorio di Gela è in parte pianeggiante e costituito dalla Piana di Gela, la seconda della Sicilia per estensione, e in parte collinare; è compreso tra la fascia costiera meridionale e i territori di Butera, Mazzarino, Niscemi ed Acate. La costa, bassa e sabbiosa, presenta a tratti delle pareti e rocce di formazione argillosa o calcarea sempre precedute dall’arenile. Il Golfo di Gela, ampio e poco pronunziato, è il più vasto della Sicilia. Lungo la costa sono presenti tre formazioni collinari di un certo rilievo di cui le prime due sono quasi “gemelle”: quella su cui sorge la città storica, quella di Montelungo e quella di Manfria. La prima è quasi completamente invasa dalle costruzioni mentre le altre due soltanto parzialmente.
La torre di Manfria si erge su una collina sovrastante la frazione e risulta visibile da tutto il golfo di Gela. La sua costruzione venne iniziata nel 1549, durante il viceregno di Giovanni De Vega. Rimasta incompiuta, la costruzione venne ripresa agli inizi del XVII secolo e completata su disegno dell’architetto fiorentino Camillo Camilliani.
Alla torre è legata la leggenda del gigante Manfrino, buono e sfortunato, a guardia di un tesoro nascosto, nata dal ritrovamento di monete greche e romane nella zona e di una formazione rocciosa, oggi non più visibile, interpretata come la sua orma lasciata nella roccia.
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