21 Gennaio 2010 alle 00:14

Melito da Pentidattilo (con finocchio selvatico)

di albatros (Melito di Porto Salvo, Calabria. Panorami. Categoria B)

Melito di Porto Salvo - Melito da Pentidattilo (con finocchio selvatico)


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Melito di Porto Salvo è l’abitato più esteso dell’Area Grecanica di Reggio Calabria.
Cittadina fondata dagli abitanti di Pentedattilo, Melito sorge in una posizione che da una collina, su cui sorge il centro storico, degrada dolcemente verso il Mar Jonio, dove si trovano gli abitati più recenti. È il punto più a sud della penisola italiana.
Secondo una leggenda, un quadro con l’effige di una Madonna, trovato sulla spiaggia nel periodo delle incursioni saracene, sarebbe giunto dal mare per proteggere il posto e gli abitanti dalle scorrerie turche. Sul luogo del ritrovamento, i melitesi edificarono un Santuario che oggi accoglie la sacra effige. La sua costruzione fu promossa da Don Domenico Alberti, marchese di Pentedattilo da cui dipendeva il feudo di Melito. Ciò indusse gli Alberti a promuovere lo spostamento dei coloni da Pentedattilo lungo la fascia più pianeggiante e produttiva, così la zona iniziò a popolarsi. Gli Alberti costruirono la propria residenza e un’altra Chiesa intitolata all’Immacolata Concezione.

Con l’eversione della feudalità, le terre di Melito e Pentedattilo furono acquistate dai Ramirez, famiglia di origine spagnola che intensificò la produzione agricola introducendo agrumeti e vigneti, dunque colture più pregiate come quella del bergamotto.

Nella seconda metà del XIX secolo fu ultimato il trasferimento di tutte le istituzioni civili e religiose da Pentedattilo a Melito.

Melito scrisse il proprio nome nella storia dell’unità d’Italia, accogliendo Giuseppe Garibaldi con i suoi valorosi “Mille” che, giungendo dalla Sicilia, sbarcarono il 19 agosto del 1860 sulla spiaggia di Rumbolo, a poche centinaia di metri dal Santuario di Porto Salvo.
Garibaldi risbarcò nuovamente a Melito di Porto Salvo il 25 agosto 1862, allorquando giunse in Calabria con le sue Camicie Rosse durante una sua operazione militare volta a conquistare Roma e scacciarne il Papa Pio IX: una stele commemorativa ed un mausoleo ricordano questo secondo sbarco.
A breve si prevede di recuperare il piroscafo a vapore “Torino”, affondato dai Borboni durante lo sbarco dei garibaldini, che da circa 150 anni giace sul fondale a 12 m di profondità.

fonte: Wikipedia

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4 commenti a “Melito da Pentidattilo (con finocchio selvatico)”

  1. rosa62 scrive:

    panorama meraviglioso, si sente il peofumo del finocchio selvatico.

  2. Pia scrive:

    Bellissimo panorama. Complimenti, Rosalba! :)

  3. Grace74 scrive:

    Bellissimo scatto!!! Ottima inquadratura!!!!Davvero Complimenti!!! Grazie per la tua visita!

  4. albatros scrive:

    Grazie a te, Grace.
    E grazie anche a Pia e Rosa :)

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