20 Febbraio 2010 alle 20:15

… una visita a Matilde…

di Amiu (Canossa, Emilia-Romagna. Castelli e Fortificazioni. Categoria A)

Canossa - ... una visita a Matilde...


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Il complesso fu costruito verso la metà del X secolo da Atto Adalberto, figlio di Sigifredo da Lucca, di stirpe longobarda. Nel 950 Adelaide, vedova di Lotario Re d’Italia, si rifugia nel castello per sfuggire alla persecuzione di Berengario II, Marchese d’Ivrea che, volendola sposare al figlio Adalberto, assedia inutilmente Canossa. Ottone I, re di Germania, libera Adelaide e la fa sua sposa; favorisce quindi la fortuna di Atto Adalberto e dei suoi successori (gli Attonidi) creandolo dapprima Conte, poi Marchese.
Canossa svolse un ruolo centrale nella storia europea, al tempo della lotta tra Impero e Papato per le investiture dei vescovi, quando era retto dalla grande contessa Matilde.
L’immagine più famosa legata alla storia del castello è quella dell’imperatore Enrico IV, supplice in veste di penitente, in attesa di essere ricevuto da Papa Gregorio VII nel freddo gennaio del 1077. Enrico IV cercò di vendicarsi pochi anni dopo portando contro Matilde un potente esercito. Lo scontro, favorevole alla contessa, ebbe luogo in una vicina località dove fu poi edificata una chiesetta, tuttora esistente, chiamata, appunto, Madonna della Battaglia. Nel 1115 con la morte di Matilde per il castello inizia il declino, segnato dalle distruzioni del 1255 ad opera del comune di Reggio e del 1557, anno in cui Ottavio Farnese, alla guida di cinquemila fanti e ottocento cavalieri, demolì la rocca a cannonate.
Nel 1878 lo stato italiano acquistò i ruderi del castello dichiarandolo monumento nazionale. Le devastazioni degli uomini e del tempo, aggiunte a fenomeni franosi che hanno ridotto a un terzo l’originale estensione della piattaforma di arenaria su cui era stato costruito il potente castello di Matilde, hanno conservato della fortezza solo le tracce delle mura meridionali e della cripta di San’Apollonio, un tempio ricco di arredi e reliquie, cui era annessa una abbazia retta da monaci benedettini, poi svuotato e abbandonato già nel secolo XIII.
Un museo, completamente ristrutturato da recenti interventi, conserva materiale informativo e testimonianze del luogo, in particolare un prezioso fonte battesimale del XII secolo.

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